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#ABCfinanza: Draghi per tutti. Le mosse della Bce spiegate con semplicità

Mentre la BCE ha appena accordato un prestito di € 82,6 miliardi alle banche, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) ha messo nero su bianco quello che i dati suggerivano da diverse settimane: la zona euro fatica a ripartire, la disoccupazione non scende e gli investimenti non partono.

Negli ultimi sei anni la Banca centrale europea è intervenuta con diverse misure di politica monetaria che hanno impedito l’esplosione del rischio sistemico e il crollo del sistema finanziario, oltre ad aver permesso alle banche di ricapitalizzarsi e alleviato i Governi dal mal di spread. Da giugno invece siamo entrati in una nuova fase della strategia della BCE, che consiste nel rivitalizzare il canale del credito per sostenere la crescita economica.

Quali misure  ha adottato la Bce?

1. Targeted Long Term Refinacing Operation (TLTRO)

Con questa operazione le banche potranno prendere a prestito dalla BCE denaro a medio-lungo termine (scadenza 2018) a tassi agevolati (0,15%), a condizione che i fondi finanzino imprese e famiglie.

Le banche dovranno quindi dimostrare di utilizzare il denaro a tale scopo, pena la restituzione dei fondi due anni prima della scadenza prevista (quattro anni). Il 18 settembre è iniziata la prima fase dell’operazione, che ha coinvolto 255 istituti finanziari e allocato risorse per un ammontare complessivo di € 82,6 miliardi. Successivamente le banche potranno richiedere fondi aggiuntivi in altre tre occasioni: dicembre 2014, marzo 2015 e giugno 2015. Secondo gli analisti, nel 2014 le banche richiederanno fondi per un ammontare complessivo di € 575 miliardi.

2. Diminuzione dei tassi d’interesse di riferimento

I tassi d’interesse con cui la BCE influenza il mercato sono ormai prossimi allo zero e più di così non possono scendere. Con questa mossa, la Banca centrale manda un messaggio agli istituti finanziari: non aspettatevi altri interventi sui tassi d’interesse, ma finanziate le operazioni di credito con il programma TLTRO.

3. Programma di acquisto di titoli del settore privato (ABS)

Da ottobre la BCE potrà acquistare particolari titoli obbligazionari (ABS e covered bond) che potenzialmente consentiranno alle banche di liberarsi di alcuni titoli “scomodi” e di venderli sul mercato sviluppando un mercato che di fatto in Europa è poco rilevante.

Qual è il loro impatto sull’economia?

Le interazioni tra finanza e economia avvengono all’interno di un sistema complesso, dove le variabili in gioco sono talmente numerose da rendere difficile comprendere chi influenza cosa. Inoltre, il mix di politiche non convenzionali degli ultimi anni ha complicato il quadro di riferimento tradizionale. Proviamo però a fare un po’ di luce sulla questione.

Le banche centrali interagiscono coi mercati finanziari modificando i tassi d’interesse e influenzando i prezzi di obbligazioni e azioni (vi ricordate la curva dei tassi d’interesse?), che a loro volta trasferiscono questi impulsi all’economia reale (produzione, occupazione e investimenti).

Tenendo a mente questo schema semplificato, abbiamo passato in rassegna i meccanismi attraverso cui la BCE si augura di sostenere la crescita con le recenti tre misure di politica monetaria.

L’obiettivo è spiegare quello che sta facendo Draghi a tutti, anche ai meno esperti in economia e finanza.

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Taglio dei tassi d’interesse

Cosa succede sui mercati

  1. Si riduce il costo del denaro: le banche si prestano soldi a tassi più bassi.
  2. I rendimenti obbligazionari scendono (pensate ai rendimenti sui BTP), inversamente aumentano i prezzi.
  3. Crescono le quotazioni in Borsa. gli investitori anticipano un minore costo del capitale che, a parità di attese su utili e ricavi, permette agli azionisti di avere un rendimento sul capitale investito maggiore.
  4. Deprezzamento del tasso di cambio: dal momento che prestare soldi è meno conveniente gli investitori spostano i loro capitali altrove, facendo deprezzare la valuta nazionale (pensate all’euro contro il dollaro nelle ultime settimane).

Conseguenze sull’economia reale

  • Il sistema finanziario è incentivato a erogare credito
    • Le banche possono finanziarsi a tassi vantaggiosi ed aumentare la propria redditività.
    • L’aumento dei prezzi azionari favorisce il clima finanziario e la patrimonializzazione delle banche.
    • L’aumento dei prezzi obbligazionari migliora l’attivo della banca (pensate a quanti BTP sono detenuti dal sistema bancario italiano) e la sua redditività.
  • Le imprese aumentano la produzione, investimenti e occupazione
    • Il minor costo del denaro incentiva le imprese ad investire.
    • Il minor costo d’indebitamento riduce la spesa per interessi delle imprese e migliora il loro conto economico.
    • L’aumento dei prezzi azionari migliora la patrimonializzazione delle società e incentiva nuove quotazioni.
    • Il deprezzamento del cambio può favorire le esportazioni e migliorare i ricavi e redditività delle aziende.
  • Le famiglie possono tornare a consumare o comprare casa
    • Le famiglie si finanziano ad un costo più basso (mutui e credito a consumo). Inoltre, il taglio dei tassi può incidere sulle decisioni di consumo e di risparmio: con tassi d’interesse bassi, le famiglie potrebbero essere più incentivate a consumare anziché a risparmiare.
    • La migliore redditività delle imprese può favorire l’occupazione e aumentare i salari.
    • L’aumento dei prezzi degli attivi finanziari migliora la ricchezza finanziaria delle famiglie.

TLTRO

Cosa succede sui mercati

  1. Aumentano i prezzi delle azioni.
  2. Diminuiscono i rendimenti obbligazionari.

Conseguenze sull’economia reale

  • Il sistema finanziario è incentivato ad aumentare il credito: le banche si finanziano a tassi bassi e devono impiegarli nell’economia reale, aumentando la loro redditività.
  • Le imprese aumentano la produzione, investimenti e occupazione
    • Le imprese sono incentivate ad investire grazie al minor costo del denaro.
    • Il minore costo d’indebitamento si trasferisce anche sul conto economico delle imprese, riducendo la spesa per interessi.
    • L’aumento dei prezzi azionari migliora la patrimonializzazione delle società e incentiva nuove quotazioni.
  • Le famiglie possono tornare a consumare o comprare casa. L’espansione del credito e il miglioramento della situazione economica generale possono avere ricadute positive su occupazione e salari, stimolando i consumi e gli investimenti delle famiglie.

Programma di acquisto di ABS

Cosa succede sui mercati

Aumenta la domanda di questi titoli, i rendimenti scendono (e i prezzi salgono).

Conseguenze sull’economia reale

  • Sistema finanziario è incentivato ad aumentare il credito
    • Le banche possono disfarsi di alcuni attivi “scomodi”, migliorare la qualità dei loro bilanci e quindi accantonare meno capitale di rischio, che può così essere destinato al credito.
    • Gli investitori hanno nuovi strumenti d’investimento.
    • Le banche possono concludere dei nuovi contratti di credito, che verranno poi venduti sul mercato.
  • Le imprese aumentano la produzione, investimenti e occupazione.Rivitalizzando il mercato dei ABS, si creano nuovi canali di credito per le imprese, a vantaggio dell’espansione del loro business.
  • Le famiglie possono tornare a consumare o acquistare la casa. Probabilmente il miglioramento dell’economia stimoli i consumi e gli investimenti delle famiglie.

 La strategia della BCE

L’obiettivo della BCE è chiaro: facilitando l’erogazione di credito all’economia reale, spera di stimolare la crescita economica, incentivando gli investimenti, favorendo l’occupazione e la produzione, con probabili ricadute positive sui consumi.

Ma le azioni della BCE devono fare i conti con un’incognita: la volontà di imprese e cittadini di impiegare il denaro. E questo dipende anche da fattori indipendenti alle decisioni di politica monetaria.

Scritto da

Segue tematiche economiche e finanziarie per il team financial strategies group di Advise Only. Dopo aver conseguito una doppia laurea in Management all’Università di Torino e all’ESCP Europe, ha deciso di proseguire i suoi studi con un master in Economia Internazionale a Paris Dauphine. Dopo 4 anni di vita parigina ed esperienze lavorative come economista e strategist, sbarca in Advise Only con l’obiettivo di sviluppare la parte di analisi economica e congiunturale.

Ultimi commenti
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    “la volontà di imprese e cittadini di impiegare il denaro. E questo dipende anche da fattori indipendenti alle decisioni di politica monetaria.”

    Questo dipende dai governi come ha più volte ripetuto Draghi.

    In un Italietta dove si mangia solo politica e tasse è difficile che un consumatore o un’impresa impieghi il denaro per spendere o investire, quando si è terrorizzati da tasse e manovre delle quali non si ha nemmeno certezza di quanto si andrà a pagare (vedi TASI, e possibile eliminazioni incentivi ristrutturazione) nel contesto tipico di disorganizzazione e pressapochismo del carozzone pubblico Italico!

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      Purtroppo anche il buon Mario può fare poco da solo. Cmq per avere un quadro più chiaro bisogna aspettare la 2a tranche di TLTRO di dicembre che arriva dopo gli stress test e i piani di bilancio 2015.

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    Bell’articolo, complimenti!

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