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#ABCFinanza: Convexity & Duration, istruzioni per l’uso

Capiamo cos'è la convexity e come può essere applicata al mondo finanziario

Negli Stati Uniti è una realtà. Nell’Eurozona è alle porte: salvo imprevisti, autunno del 2019. Di che si tratta? Dopo anni congelati sottozero, i tassi d’interesse dei principali Paesi hanno invertito il senso di marcia e stanno tornando (più o meno velocemente) a galla, risalendo.

Un movimento che si riflette direttamente sul rendimento offerto dal mercato obbligazionario e sul prezzo di questa asset class. E, come sanno bene coloro che hanno a che fare con le obbligazioni, la meccanica è la seguente:

  • quando i rendimenti salgono, i prezzi dei bond scendono e l’investitore che opera più come speculatore (interessato al capital gain) che come cassettista (che detiene il bond fino alla scadenza), subisce un calo nel valore del suo investimento;
  • al contrario, quando i rendimenti scendono, i prezzi dei bond salgono e l’investitore “che specula” subisce un apprezzamento nel valore dell’investimento.

Il messaggio quindi è chiaro: i movimenti dei tassi d’interesse impattano direttamente sul valore di un investimento obbligazionario, sia in positivo che in negativo. Guardare al semplice rendimento, al rating e alla cedola tuttavia non è sufficiente per inquadrare nel modo migliore in cosa concretamente stiamo andando ad investire. È importante quindi utilizzare i giusti indicatori, individuabili nel KID o nel Factsheet, in modo da essere veramente consapevoli di quelli che sono i rischi in cui potrebbe imbattersi un investimento in questa asset class.

Una prima indicazione utile, come abbiamo spesso sottolineato, viene fornita dalla duration1 tramite cui riusciamo a stimare l’entità di un movimento dei tassi sul prezzo di un’obbligazione: più è basso il valore della duration, minore è l’impatto sul prezzo (parliamo della cosiddetta duration modificata2).

 

 

Tuttavia, questo dato da solo può non essere sufficiente. Infatti, la duration descrive una relazione diretta (lineare) tra la variazione dei tassi e quella del prezzo, quando in realtà questa relazione non è lineare, bensì curvilinea (in particolare, è convessa). Questo significa che l’informazione fornita dalla duration è “parziale”. Per avere un dato completo e che descrive in maniera più accurata la relazione tra prezzo e rendimento delle obbligazioni è necessario introdurre il concetto di convexity.

Risparmiandovi la formula matematica, è importante sapere che la convexity è il grado di curvatura della relazione tra prezzo e rendimento. Messa giù così, è abbastanza incomprensibile. Ma l’idea si coglie con un grafico: quello seguente mostra la relazione tra prezzo e rendimento vera, quella appprossimata solo con la duration (è ciò che fanno molti operatori di mercato), e quella approssimata anche con la convexity.

 

 

L’approssimazione con la convexity (linea verde) si avvicina di più alla rappresentazione reale della relazione tra prezzo e rendimento (linea gialla). Tale miglioramento è unicamente dovuto alla sua formula matematica, che permette di cogliere la natura curvilinea della relazione tra prezzo e rendimento. In ogni caso, ridurre tutto alla duration (linea blu) non è una sciocchezza: infatti rappresenta fedelmente l’impatto di piccole variazioni del tasso d’interesse sul prezzo. Se invece le variazioni dei tassi d’interesse sono più significative, integrare con la convexity aumenta l’accuratezza in modo sensibile.

 

Dalla teoria alla pratica

Una sensibilità maggiore permette di sottolineare un’ulteriore caratteristica della convexity, e rappresenta un’arma in più per l’investitore in fase di valutazione di un investimento obbligazionario. Quando i tassi scendono, la convexity accelera l’apprezzamento del bond, mentre al contrario, quando i tassi salgono, la convexity frena la perdita di valore del bond.

Se la duration è importante tenerla sotto controllo soprattutto in caso di rialzo dei tassi (prediligendone un valore basso) la convessità dell’investimento obbligazionario è bene che sia sempre la più alta possibile, in modo da sfruttare appieno le precedenti caratteristiche: frenare il ribasso dell’investimento e accelerarne il rialzo. Attenzione anche alle obbligazioni che pagano una cedola: queste infatti avranno sempre una convessità maggiore rispetto a quelle che non ne pagano.

Di conseguenza, nello scegliere tra due bond (o anche fondi/ETF obbligazionari) che presentano le medesime caratteristiche in termini di rendimento, cedola e duration, è utile osservare il valore della convexity per poter discriminare con efficacia tra le due alternative.

 

 

Sia la convexity che la duration sono dunque indicatori da leggere insieme, in modo da avere un quadro completo di come un investimento obbligazionario può risentire dei sempre più frequenti aggiustamenti dei tassi. Aggiustamenti che non riguardano solo i Paesi Sviluppati: nelle ultime settimane, prima l’Argentina poi la Turchia, hanno ritoccato pesantemente i propri tassi d’interesse principali, con correzioni anche importanti. Occhi aperti quindi, il rialzo (o ribasso) di un tasso può avere conseguenze di cui è meglio essere consapevoli.

 


1. #ABCfinanza: cosa sono rischio di tasso d’interesse, duration e vita residua?
2. Cosa succede ai BTP se i tassi salgono (o scendono)?

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    Spegazione molto semplice ma… molto chiara. Bravo Daniele

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