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HomeECONOMIA E MERCATICOMMENTO AL MERCATOAl referendum vince il No: e ora che cosa succede sui mercati finanziari?

Al referendum vince il No: e ora che cosa succede sui mercati finanziari?

Al referendum costituzionale di domenica 4 dicembre ha vinto chiaramente il No, e il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha annunciato le sue dimissioni. I mercati finanziari reagiscono con relativa compostezza, per ora.

Che cosa è successo

Il risultato del referendum è chiaro: Sì 40,89% – No 59,11%. Quindi la Costituzione italiana non cambierà, e continuerà ad essere un’eccezione nel panorama giuridico internazionale, con il suo bicameralismo perfetto.

Netta la reazione del presidente del Consiglio Matteo Renzi alla vittoria schiacciante del No, con la pubblica ammissione della sua sconfitta politica e le dimissioni (per chi se lo fosse perso, lo potete vedere qui).

I prossimi passi sono da protocollo: consultazioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per formare un nuovo Governo.

Prima reazione dei mercati

La reazione è per ora contrastata ma, tutto sommato, composta: in lieve risalita lo spread BTP-Bund, a quota 170 bps, con l’indice di Borsa Italiana FTSEMIB che ha recuperato terreno dopo aver aperto in calo;  le altre Borse europee sono tutte positive. L’euro ha aperto in discesa dell’1% rispetto al dollaro, ma al momento in cui scriviamo ha già recuperato. Sul mercato dei CDS la probabilità di default dell’Italia a 12 mesi è al 2,9%, stabile rispetto alla scorsa settimana. In ogni caso gli occhi di tutti saranno puntati su questi indicatori, che presumibilmente soffriranno di grande volatilità durante la giornata e nei prossimi giorni.

Mercati

Di particolare interesse, per monitorare le possibili conseguenze sistemiche del voto referendario, è la reazione del mercato bancario, sia italiano che europeo: il primo scende del -5,11%, il secondo lascia sul terreno il -2,51%.

Seguiremo con attenzione i mercati per capire se succede qualcosa di importante, con impatti concreti sui vostri portafogli: in questi casi è bene stare lontani dal rumore (chiacchericcio dei media, i “se/forse/ma”) e mantenere invece l’attenzione sulle variabili chiave.

Prossimi passi: gli scenari

Li abbiamo ben schematizzati in questo grafico, che vi riproponiamo.referendum

Ora da un lato occorre vedere come procederanno le consultazioni per la formazione del nuovo Governo. Parallelamente occorre monitorare la situazione sul fronte dei mercati finanziari, perché lì non è di per sè importante ciò che è reale, ma ciò che viene percepito come reale. In particolare occorre monitorare le banche italiane, Monte dei Paschi in testa: la banca senese ha infatti messo nero su bianco, in un documento destinato all’assemblea degli azionisti, che la ricapitalizzazione dipende dall’esito del referendum costituzionale, sottolineando il legame intimo tra il governo di un Paese e il suo sistema bancario.

I nostri portafogli hanno una struttura equilibrata, con una diversificazione dei rischi che per ora non desta particolari preoccupazioni: vi terremo aggiornati su tutto ciò che conta, e nulla di più.


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