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Bollettino AO | Tutto pronto per l’aumento di capitale di MPS, occhio all’OPEC

Bollettino AO Opec taglio petrolio
Approvato anche dall’assemblea dei soci l’aumento di capitale MPS: 5 miliardi per rientrare negli standard della BCE. Il petrolio, spinto dalla prospettiva di un taglio della produzione chiude in rialzo.

Quali sono stati i fatti salienti della settimana?

  • MPS. Approvato, prima dalla BCE e poi dall’assemblea dei soci, il maxi-aumento di capitale per l’istituto di Siena: 5 miliardi di euro, necessari a coprire lo scorporo di 27 miliardi di sofferenze e a riportare il patrimonio di vigilanza sopra la soglia di sicurezza richiesta dalla BCE. Dalla prossima settimana partirà il periodo di conversione dei bond subordinati che si concluderà il 1° dicembre. Nominato nuovo presidente Alessandro Falciai membro del Cda della banca dal 2015, che sostituisce nell’incarico Massimo Tononi.
  • ORO NERO. In vista del vertice di Vienna del prossimo 30 novembre i prezzi del petrolio salgono, supportati dalla prospettiva di una riduzione della produzione da parte dell’OPEC. Il primo ministro iracheno Haider al-Abadi ha aperto a questa possibilità, prospettando un aumento dei ricavi a seguito di una riduzione attesa di circa il 4-4,5%. L’OPEC ha deciso di focalizzare le negoziazioni anche sulla Russia (che non rientra nell’organizzazione), auspicando l’adesione dell’ “Orso Siberiano” al piano di riduzione.
  • ITALIA. Mentre ci si avvia verso l’ultima settimana prima del voto referendario del prossimo weekend, la Commissione di Bilancio approva la manovra 2017-2019, a cui ora rimane da incassare la fiducia della Camera. Nel frattempo l’ISTAT segnala un miglioramento del giudizio delle famiglie italiane sulle condizioni di vita, che passano dal 35,1% del 2015 al 41% del 2016: il primo miglioramento in 5 anni.
[accordion title=”Azionario”]Si chiude una settimana generalmente poco mossa sulle piazze finanziarie: il ponte del Thanksgiving day negli Stati Uniti ha contribuito a mantenere volumi di scambio mediamente bassi, che tuttavia non hanno impedito allo S&P500 e al Dow Jones di chiudere sui massimi storici. Positiva la settimana anche per Piazza Affari, nonostante i dati “poco entusiasmanti” rilasciati dall’ISTAT sul settore industriale italiano.

Tra i settori rimane da segnalare la performance positiva dell’energetico, trainato dalle aspettative sulla riduzione della produzione di petrolio. Tra i best performer troviamo anche il settore relativo ai materiali, in linea col precedente, e quello delle telecomunicazioni grazie anche al lancio di diversi nuovi modelli di smartphone avvenuto in settimana.

Azioni Italia: FTSE MIB; Azioni Europa: Stoxx Europe 600; Azioni USA: S&P500; Azioni Giappone: Topix; Azioni Emergenti: MSCI Emerging Market. Indici Settoriali: MSCI World relativo al settore [/accordion] [accordion title=”Obbligazionario”]

Per quanto riguarda il comparto obbligazionario, prosegue il rialzo dei Treasury USA con il decennale che offre il 2,38% pesando sui mercati emergenti. Il nostro BTP si attesta a quota 2,13%, con lo spread verso il Bund tedesco a quota 186 punti. Da segnalare l’ampliamento dello spread contro il Bonos spagnolo, a 52 punti.

Obbl. Gov. Italia, USA e internazionali: Bloomberg EFFAS; Obbl. Gov. Paesi Emergenti: JPMorgan EMBI Plus; Obbl. Investment Grade zona euro e USA: Bloomberg Index

[/accordion] [accordion title=”Valute & Commodities”]

Proseguono le vendite sul bene rifugio per “eccellenza”: l’oro perde il 2%. Al contempo, in linea con le dichiarazioni dell’OPEC, prosegue il rialzo dell’oro nero, che cresce circa del 30% da inizio anno. Il mercato valutario rimane sostanzialmente stabile, con alcuni movimenti da segnalare dovuti agli interventi e alle aspettative delle varie banche centrali.

 

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Agenda

Ecco i dati macroeconomici che saranno pubblicati nel corso della prossima settimana e la stima del consensus (fonte: Bloomberg).

Europa – A livello di Eurozona la settimana prossima porterà nuove indicazioni in vista del prossimo meeting della BCE: martedì sarà pubblicato il dato sulla fiducia dei consumatori, seguito nei giorni successivi dalla lettura finale del PMI Manifatturiero di Novembre (atteso a 53,7 punti) e dal valore dei Prezzi alla Produzione (PPI) di ottobre (-1,5% su base annua).

Giovedì riceveremo la lettura del PMI manifatturiero tedesco e inglese. In Italia, nella settimana che porterà al referendum, carrellata di dati significativi: lunedì pubblicazione dei dati sulla fiducia dei consumatori e delle imprese, mercoledì avremo la prima lettura dell’inflazione del mese di novembre e giovedì il valore finale del PIL del terzo trimestre (atteso a 0,9% su base annua).

USA – Settimana ricca di dati negli Stati Uniti: martedì sarà pubblicato la seconda lettura del PIL del terzo trimestre (atteso al 3%), insieme all’indice di fiducia dei consumatori. Mercoledì sarà il turno del sondaggio ADP sull’occupazione del mese di novembre, seguito nei giorni successivi dall’ ISM del settore manifatturiero e il numero di nuovi occupati non agricoli (Non Farm Payrolls) di novembre.

Giappone –  Anche in Giappone attesa per il valore del PMI del settore manifatturiero (atteso  51,1 punti) e il valore della produzione industriale al mese di ottobre (prima lettura, -1,4% su base annua).

BRICS – Dai paesi emergenti riceveremo importanti indicazioni dal Brasile, dove è atteso un nuovo taglio dei tassi da parte della banca centrale, oltre ai valori di produzione industriale e PIL. Da segnalare in Cina la pubblicazione del PMI manifatturiero di novembre, atteso in calo a 50,8 punti.


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