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BollettinoAO | La zona euro non smette di accelerare, cosa accade su internet in 60 secondi?

I dati PMI del mese di ottobre hanno rivelato sorprese positive oltre le attese. Vi siete mai domandati cosa accade sul web in un minuto? Ve lo mostriamo con un grafico.


Quali sono stati i fatti salienti della settimana?

La Merkel e i socialisti. Sono trascorsi quasi due mesi dalle elezioni, ma la Cancelliera Angela Merkel non è stata ancora capace di formare un Governo. Eppure, dopo l’iniziale passo indietro, il partito socialdemocratico di Schulz sembrerebbe ora voler appoggiare la Merkel nel caso in cui vi fossero le condizioni per poter dare il via ad una grande coalizione che possa guidare un Governo.

Il Black Friday è contagioso. In Cina il Black Friday non si respira solo tra i negozi: il ministero delle Finanze cinese ha preso la decisione di tagliare le tariffe sulle importazioni per ben 187 beni di consumo. La misura sarà adottata dal prossimo dicembre e grazie al taglio alcuni prodotti, come quelli alimentari o farmaceutici, scenderanno da una media del 17,3% al 7,7% comportando un netto risparmio per le aziende.

La festa dei PMI. I dati PMI del mese di novembre sono stati all’altezza delle aspettative e anzi non hanno deluso le attese. La fase positiva si sviluppa su diversi fronti: la Commissione Europea ha rivisto al rialzo le stime di crescita del PIL dell’Eurozona per il 2017 (2,2% su base annua) e la fiducia dei consumatori ha raggiunto i valori massimi dal 2000. Certo è che, nonostante il clima sia festoso, Mario Draghi ha continuato a porre l’attenzione sulla questione dei crediti deteriorati, invitando gli enti governativi e finanziari ad una collaborazione maggiore gli uni tra gli altri. Infine, la BCE ha reso pubblici i verbali dello scorso 26 ottobre da cui emerge un board diviso a metà: da una parte c’è Draghi stesso che vuole far proseguire il QE oltre il prossimo settembre, se necessario, mentre all’opposto alcuni membri restano piuttosto scettici verso questa politica e promuovono una conclusione decisiva al piano di acquisti.

Tic toc, tic toc. La scadenza è definitiva: quando le lancette punteranno alle 23:00 di venerdì 29 marzo 2019, il Regno Unito sarà ufficialmente fuori dall’UE. La sola certezza raggiunta durante i negoziati per la Brexit è questa, mentre la fase di stallo per gli accordi sembra ancora perdurare. La scorsa settimana, invece, la Premiere Theresa May ha detto di voler aumentare l’offerta per saldare la Brexit Bill a 40 miliardi di euro, ma Bruxelles continua a richiederne 60.

Grafico della settimana

Vi siete mai chiesti che cosa accade in un minuto di internet in giro per il mondo? Questi numeri danno realmente un’idea del mondo digitale; s’intuisce anche che, dopo tutto, il settore tecnologico non sembra essere così in bolla, ma è realmente un valore aggiunto alla società del 21° secolo.

Come si sono mossi i mercati

Dopo la generale negatività della settimana scorsa, le chiusure di questa settimana sono state favorevoli per tutte le principali borse finanziarie; la maglia rosa della settimana spetta al nostro FTSEMIB (+1,7%), ma hanno chiuso bene anche le azioni dei Paesi Emergenti (+1,4%) e l’Europa (+1,0%). Per quest’ultima è stata una settimana positiva anche sul fronte macroeconomico, infatti i dati degli indici PMI hanno battuto le aspettative degli analisti; un’Europa che continua a migliorare sia sul sentiment economico che sulle stime del PIL (la commissione Europea le ha modificate in positivo, portandole al 2,2% su base annua).

Girando un’occhiata ai settori, notiamo che hanno tutti chiuso in campo positivo, ma non si segnala nessun movimento rilevante, a parte il settore delle telecomunicazioni, unico ad essere ancora con una performance negativa da inizio 2017 (-1,3%). Per quanto riguarda le valute, l’euro si è apprezzato nei confronti del dollaro (+1,1%), probabilmente complice anche il rafforzamento della situazione politica tedesca, dove al momento, il partito SPD ha deciso di essere aperto alle trattative con Angela Merkel per formare un Governo; sulle materie prime si segnala invece la chiusura positiva del petrolio (+1,3%) che si sta portando ai massimi da oltre due anni, mentre si sta avvicinando l’incontro OPEC di fine mese. A tal proposito, il primo ministro dell’energia russo ha dichiarato di esser pronto a discutere dell’estensione dell’accordo sul taglio della produzione alla prossima riunione di Vienna in calendario per il 30 novembre.

In agenda

Ecco i principali dati macroeconomici che saranno pubblicati nel corso della prossima settimana (fonte: Bloomberg).

Eurozona – Per l’Eurozona saranno resi noti i valori dell’inflazione relativi al mese di novembre: l’ultimo valore dello scorso mese si è fermato all’1,4% su base annua, ancora lontano da quel 2% che la BCE si augura di raggiungere. L’inflazione sarà comunicata anche per i principali Paesi dell’Eurozona, ma saranno date anche alcune indicazioni relative all’andamento dell’economia francese. Sempre per la Francia, sarà comunicato il dato di crescita del PIL relativo al terzo trimestre. In Italia, invece, saranno pubblicati i dati sugli indici di fiducia sull’economia di imprese e privati, insieme al dato finale sulla crescita del PIL del terzo trimestre che si attende all’1,8% su base annua. atteso su base annua all’1,8%.
Giappone ed emergenti – In Giappone si attendono i dati sulla produzione industriale del mese di ottobre, mentre in Cina sarà una settimana dedicata agli indici PMI dei relativi settori.
USA – Anche negli Stati Uniti sarà pubblicato il dato sulla crescita del PIL, insieme ai dati sulla situazione patrimoniale dei cittadini USA e sull’andamento della fiducia nell’economia, che si attende in calo.


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