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HomeECONOMIA E MERCATIGRAFICO DELLA SETTIMANAGrafico della settimana: si può crescere senza debito?

Grafico della settimana: si può crescere senza debito?

Debito e crescita sono legati da una relazione complessa. Ma una cosa è certa: il debito è una componente importante della crescita. Vediamo come si sono mosse queste due grandezze nei principali Paesi del mondo e come potrebbero evolversi negli anni a venire.

La relazione tra debito e crescita è uno dei tormentoni intellettuali degli ultimi anni. L’influente ricerca di Reinhart e Rogoff, diventata un best seller con la pubblicazione del libro “Questa volta è diverso”, ha trasformato il debito pubblico in una pericolosa minaccia, facendolo diventare il capro espiatorio per la bassa crescita. Sulla scia del successo di questa “scoperta”, in Europa (e non solo) prevalse la linea del “rigore & riforme” che segnò profondamente il dibattito politico dal 2010 in poi.

Una relazione complessa

Con il passare del tempo, la ricerca economica ha fatto qualche passo  in avanti e ben presto ci si è resi conto che la relazione tra debito pubblico e crescita economica non è poi così lineare come sembrava, e che non esistono soglie “critiche” oltre alle quali si cresce di meno. La realtà è ben più complessa.

Il dibattito è ancora aperto, l’unica certezza che abbiamo è che il debito, in qualsiasi forma sia, è una componente importante per la crescita.

Il grafico sottostante racconta la storia dell’evoluzione del reddito pro-capite (in parità di potere d’acquisto) e del debito non-finanziario (pubblico e privato) dal 1995 al 2016 per 17 Paesi che rappresentano più del 70% del PIL mondiale. Il debito ha tutta l’aria di essere un pilastro importante del capitalismo moderno.


Note: i dati sul reddito pro-capite vengono stimati dal FMI, la serie storica sul debito si ferma a giugno 2016.

A livello mondiale, il debito complessivo cresce senza sosta con qualche eccezione in USA, Spagna e Germania. E proprio la Germania è stato l’unico Paese ad essere in grado di aumentare il reddito pro-capite senza incrementare il peso del debito. Tra i Paesi più indebitati al mondo ci sono il Giappone, la Francia, il Canada, la Spagna e il Regno Unito.

Il caso cinese

Tra il 2001 ed il 2016, il miracolo cinese ha prodotto una crescita del reddito pro-capite intorno all’11% annuo, nello stesso periodo il debito è cresciuto ad una velocità annua del +4,7%, passando dal 128% del PIL al 255%. Non capita spesso di vedere un’espansione di debito così rapida (per lo più concentrata sul settore corporate), ed è per questo che negli ultimi anni si sente parlare spesso di “Hard Landing” ogni volta che i dati economici in Cina sono inferiori alle aspettative. Per molti osservatori, il Paese del Dragone è sempre sull’orlo di una crisi di debito.

E l’Italia?

Per quanto riguarda l’Italia, la Penisola è tra i pochi Paesi del campione (insieme alla Francia e Messico) in cui la crescita annua del debito è stata superiore a quella del reddito pro-capite. Non tutti sfruttano la leva del debito nello stesso modo.

Negli ultimi anni abbiamo vissuto in un ambiente “protetto” dalle Banche Centrali. Ma cosa succederà alla prossima crisi finanziaria?


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Segue tematiche economiche e finanziarie per il team financial strategies group di Advise Only. Dopo aver conseguito una doppia laurea in Management all’Università di Torino e all’ESCP Europe, ha deciso di proseguire i suoi studi con un master in Economia Internazionale a Paris Dauphine. Dopo 4 anni di vita parigina ed esperienze lavorative come economista e strategist, sbarca in Advise Only con l’obiettivo di sviluppare la parte di analisi economica e congiunturale.

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