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Countdown per le elezioni francesi, ecco cosa c’è da sapere

A pochi giorni dal voto, lo scenario è tutto fuorché definito, ma i mercati finanziari sembrano tranquilli. Con l’aiuto di The Guardian, andiamo a conoscere da vicino i cinque candidati più in vista del momento e ripercorriamo il funzionamento del sistema elettorale francese.


Mancano pochissimi giorni ormai alle elezioni presidenziali francesi: il primo turno si terrà il 23 aprile, mentre per il ballottaggio tra i due candidati più votati bisognerà aspettare il 7 maggio.

Un appuntamento importante per il futuro dell’Eurozona. E anche per i mercati. Il rischio principale è legato a una possibile vittoria della candidata di estrema destra Marine Le Pen, leader del Front National, che ha promesso un referendum per l’uscita della Francia dalla zona euro.

Per il momento i mercati azionari sembrano perfettamente tranquilli, e del resto i sondaggi indicano una possibile vittoria di Le Pen al primo turno, ma una sua quasi sicura sconfitta al ballottaggio a favore di un candidato centrista, probabilmente il 39enne Emmanuel Macron, a capo del movimento indipendente En Marche!.

Certo, i sondaggi politici ci hanno preso poco ultimamente, basti pensare alla Brexit e alla vittoria di Donald Trump alla Casa Bianca: non si possono escludere colpi di scena e sorprese dell’ultima ora.

Cosa implicherebbe una vittoria di Marine Le Pen?

Anche se non è scontato che Marine Le Pen, una volta eletta, riesca davvero a portare la Francia fuori dalla moneta unica, di sicuro la sua nomina alla presidenza della Repubblica francese sarebbe comunque un duro colpo per l’Unione Europea e, probabilmente, per i mercati finanziari del Vecchio Continente, in quanto rappresenterebbe l’ennesima vittoria delle forze populiste.

Al contrario, una sua sconfitta a favore di un candidato europeista, dopo l’uscita di scena del populista Geert Wilders alle recenti elezioni olandesi, potrebbe finalmente calmare gli animi, dimostrando che gli sconvolgimenti avvenuti nel 2016 in Gran Bretagna e negli USA non sono necessariamente un presagio di sventura per il liberalismo e per la tenuta dell’Unione Europea.

Qual è il panorama politico e come funziona il sistema?

I candidati qualificati per il primo turno del 23 aprile sono in tutto undici, ognuno sostenuto da almeno 500 sindaci, membri del Parlamento francese o europeo, o senatori. Se nessuno di loro otterrà la maggioranza assoluta dei voti, i due più votati si sfideranno al ballottaggio due settimane più tardi. Il sistema a doppio turno, utilizzato anche per le elezioni parlamentari, regionali e locali, fu introdotto nel 1962 da Charles De Gaulle e finora si è dimostrato efficace nel tenere le forze estremiste lontane dal potere. Il principio è più o meno questo: al primo turno voti “di pancia”, al secondo “di testa”.

Chi sono i candidati in corsa per l’Eliseo?

Con l’aiuto dell’autorevole The Guardian, andiamo a conoscere più da vicino i cinque candidati che, secondo i sondaggi, hanno le maggiori probabilità di vittoria (sopra il 10% delle preferenze).

[accordion title=”Marine Le Pen“]

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Marine Le Pen, 48 anni, è la terza figlia del fondatore del Front National Jean-Marie Le Pen, sconfitto al ballottaggio da Jacques Chirac alle presidenziali del 2002. Laureata in legge e avvocato, Marine Le Pen è attualmente presidente del partito. Attualmente è coinvolta in uno scandalo al Parlamento europeo che la vede indagata per sospetti falsi contratti di lavoro. Il suo programma politico prevede la lotta all’immigrazione, la riduzione del crimine, lo sradicamento dell’islamismo e, soprattutto, il contrasto alla globalizzazione, con l’uscita della Francia dall’Unione Europea. In nome di un principio di “nazionalismo economico”, promette di sostenere le aziende francesi e di favorire i suoi connazionali nelle politiche legate ad alloggi sociali, sanità, istruzione e occupazione.[/accordion] [accordion title=”Emmanuel Macron“]

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Dopo aver studiato presso due prestigiose università francesi – l’Istituto di Studi politici di Parigi e l’Ecole Nationale d’Administration – Emmanuel Macron, 39 anni, ha prestato servizio civile per qualche mese, ed è poi entrato come banchiere d’affari in Rothschild. Nel 2014 è diventato consigliere e ministro dell’Economia, dell’Industria e del Digitale nel secondo governo di Manuel Valls. Dice di voler rompere con la compiacenza e la vacuità della politica francese e sostiene di non essere né di destra né di sinistra, ma semplicemente “pragmatico e giusto”. Liberale e favorevole al business, ma anche progressista sulle tematiche sociali, si candida alle presidenziali 2017 alla guida del movimento indipendente En Marche! [/accordion] [accordion title=”François Fillon“]

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Ex-primo ministro del presidente Nicolas Sarkozy, Fillon, 63 anni, incarna l’archetipo del conservatore provinciale francese, scrive The Guardian. Candidato della schiera repubblicana, è molto legato al diritto cattolico e sostiene i valori della famiglia tradizionale. Sul fronte economico è piuttosto radicale: promette tagli alle tasse e alla spesa pubblica, riduzione del pubblico impiego e aumento dell’età pensionabile, oltre a una stretta sul potere dei sindacati. [/accordion] [accordion title=”Benoît Hamon“]

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Candidato ufficiale del partito socialista, il 49enne Hamon è stato ministro durante i governi Ayrault I, Ayrault II e Valls I. Ex-militante socialista, punta a far virare verso sinistra il suo partito, uscito diviso e demoralizzato dall’esperienza del governo Hollande. Tra le sue promesse elettorali ci sono la legalizzazione della cannabis e l’introduzione di un reddito di cittadinanza universale. [/accordion] [accordion title=”Jean-Luc Mélenchon“]

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Senatore dal 1986, ex-ministro (dal 2000 al 2002) ed ex-membro del Partito Socialista, il 65enne Mélecnchon si è posizionato quarto con l’11% dei voti alle presidenziali del 2012, dove si era presentato come candidato del Fronte di Sinistra. Attuale candidato della sinistra alternativa (La France Insoumise), promette una Sesta Repubblica, giustizia fiscale, la fine dell’austerity e un nuovo ordine ecologico – che prevede tra le altre cose l’uscita della Francia dal nucleare. [/accordion]

Cosa succederà?

Al momento, i sondaggi indicano che ad arrivare al ballottaggio saranno Le Pen e Macron.

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Comunque vada a finire, quella che si sta per aprire sarà una tornata elettorale fuori dal comune: secondo gli attuali sondaggi, infatti, nessuno dei partiti di centro-destra e centro-sinistra che hanno guidato il Paese dagli anni ’50 ad oggi riuscirà ad arrivare al ballottaggio. Il partito di centro-sinistra è infatti in disarmo, dopo i cinque anni disastrosi del presidente uscente Hollande, mentre il candidato del centro destra, Fillon, ha perso parecchio terreno ultimamente, dopo le accuse di abuso d’ufficio, appropriazione indebita, falso e frode per i sospetti incarichi fittizi dati alla moglie Penelope.

La situazione politica francese si presenta quanto mai duttile.


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Scritto da

La scrittura è sempre stata la sua passione. Laureata in Economia per le Arti, la Cultura e la Comunicazione all’Università Bocconi di Milano, è entrata nel mondo del giornalismo nel 2008 con uno stage in Reuters Italia e successivamente ha lavorato per l’agenzia di stampa Adnkronos e per il sito di Milano Finanza, dove ha iniziato a conoscere i meccanismi del web. All’inizio del 2011 è entrata in Blue Financial Communication, dove si è occupata dei contenuti del sito web Bluerating.com e ha scritto per il mensile Bluerating.

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