Proprio con l’obiettivo di analizzare gli ultimi trend di investimento, Schroders ha condotto una ricerca globale intervistando 22mila persone di 30 diversi Paesi. Le interviste hanno avuto come oggetto le conoscenze, le opinioni e i comportamenti dei risparmiatori relativi agli investimenti sostenibili. Ma quali sono questi investimenti sostenibili? E come si comportano gli italiani rispetto al resto del mondo?
Cosa significa investire in modo sostenibile
Prima di entrare nel vivo dei risultati del sondaggio globale vale la pena tracciare qualche linea guida su cosa effettivamente si intende quando si parla di investimenti sostenibili, chiamati anche in gergo tecnico SRI.
L’SRI, dall’inglese Sustainable and Responsible Investment, ha il principale obiettivo di creare valore per l’investitore e per la società attraverso una strategia di investimento di lungo periodo. Le valutazioni che definiscono questa strategia non si fondano solo su criteri finanziari ma prevedono anche gli aspetti ambientali, sociali e di buona governance.
Alcuni di questi investimenti escludono società o settori legati alle armi, agli alcolici, al tabacco o ai test su animali. Altri, ancora, si concentrano su uno o più temi, come ad esempio i cambiamenti climatici, le efficienze energetica e la salute. In realtà, il concetto di sostenibilità è più “olistico” e ha a che fare con l’investimento in imprese preparate alle sfide ambientali, sociali e demografiche: solo le aziende che sapranno adeguare i propri modelli di business a questi cambiamenti epocali potranno prosperare, le altre rischieranno di soccombere.
Dal punto di vista di un gestore di portafoglio, investire in modo sostenibile significa anche svolgere un ruolo attivo nelle aziende di cui si è azionisti (la cosiddetta stewardship): ciò è possibile partecipando alle decisioni su strategie e governance ed esercitando i propri diritti di voto nell’interesse degli investitori, dell’azienda stessa e della società intera.
Scegliere la sostenibilità non significa quindi dover rinunciare a parte del rendimento. Questo è un falso mito da sfatare. Dati alla mano l’indice Euro Stoxx Sustainability, il cui paniere è formato da aziende presenti nella zona Euro e leader in ambito di sostenibilità, ha registrato una performance da inizio anno pari all’11%, quattro punti percentuale di più rispetto al più ampio indice azionario Stoxx Europe 600, che comprende le 600 maggiori società dei paesi sviluppati europei (+7,2%).
Gli investimenti sostenibili e gli italiani
Secondo la ricerca globale di Schroders, 9 italiani su dieci hanno un’idea di cosa vuol dire investire in modo sostenibile; dato in linea con il resto del mondo (89%).
Quando però si entra con maggiore profondità nel dato si scopre che il livello di comprensione non è lo stesso ma varia sensibilmente e non è così completo. La metà degli intervistati italiani lo associa ad aziende che si comportano meglio riguardo agli aspetti ambientali o sociali mentre solamente il 17% ritiene che investire in modo sostenibile significhi evitare i produttori di alcol, tabacco, armi e altre società “controverse”.
Come è possibile sviluppare una società sostenibile?
Il futuro è una perenne incognita, è un dato di fatto. La società e l’ambiente in cui viviamo cambiano rapidamente e il concetto di sostenibilità, applicato non solo agli investimenti ma anche al nostro stile di vita, sta diventando sempre più importante.
La raccolta differenziata, l’acquisto di prodotti locali o biologici, la sensibilità nei confronti delle emissioni di carbonio o l’evitare società con una storia controversa sono tutte accortezze che possono migliorare il contesto in cui viviamo.
I Millennial sono più sensibili al tema
Gli investimenti sostenibili suscitano sempre molto interesse e curiosità e sono il primo tema, a livello globale, su cui gli investitori vorrebbero saperne di più. La crescita, in un lasso di tempo abbastanza breve, è stata esponenziale: per 7 italiani su 10 questa tipologia di investimento ha assunto una rilevanza maggiore negli ultimi 5 anni.
E sono proprio i Millennial (1980 – 2000), a dimostrarsi maggiormente sensibili al tema (79%) seguiti dalla Generazione X (1960 – 1980) con il 71% e infine ultimi in classifica i Baby Boomer (1940 – 1960).
La ricerca di Schroders
Il tema della sostenibilità è di primaria importanza non solo per le generazioni attuali ma anche per quelle future e sicuramente ne sentiremo parlare a lungo. Clicca qui per i risultati completi della ricerca sia italiani che globali.