Al di là dell’innegabile tragedia umana, con cui tutti noi dobbiamo e dovremo fare i conti, c’è un punto fermo che chi investe deve tenere a mente: i mercati non amano le incertezze, meno che mai quelle generate dai conflitti e dalle tensioni geopolitiche.
Come si sa, alla guerra tra Russia e Ucraina nelle ultime settimane si è aggiunta quella tra Hamas e Israele. In questi momenti il dilemma dell’investitore è lo stesso di sempre: converrà investire subito o aspettare perché le quotazioni potrebbero scendere ancora?
Nessuno, ovviamente, può prevedere il futuro. Quel che è certo è che, se si ragiona in un’ottica di medio-lungo periodo e tenendo conto di precisi obiettivi, non esiste un momento migliore di un altro per investire.
Farlo con strumenti come gli Etf – fondi a gestione passiva che replicano l’andamento di un indice – permette di procedere in modo diversificato e di attutire così gli effetti delle fasi di turbolenza dei mercati. Infatti, la diversificazione consente di investire in strumenti finanziari diversi, riducendo di conseguenza il rischio complessivo dell’investimento.
La società svizzera di investimenti UBS ha una ricca gamma di prodotti per chi vuole investire sui mercati azionari di tutto il mondo (quindi in maniera molto diversificata), anche con la possibilità di applicare filtri di responsabilità ambientale, sociale e di governance (c.d. ESG), con versioni che offrono una copertura del rischio di cambio con l’euro o con il dollaro USA1.
Puntare anche sui mercati emergenti o solo su quelli sviluppati?
I mercati o Paesi emergenti sono Stati dal grande potenziale economico. Essi, tuttavia, presentano instabilità politica, valutaria e sono portatori di incertezza. I mercati finanziari in via di sviluppo possono offrire elevate opportunità di rendimento a cui chiaramente corrisponde un altrettanto elevato di rischio, che risulta invece più ridotto nei mercati sviluppati. Visti i tassi di crescita particolarmente promettenti rispetto alle economie dei paesi sviluppati, i mercati emergenti sono sempre più insistentemente rappresentati nei portafogli degli investitori internazionali.
Per chi è interessato a un’esposizione ad entrambe le tipologie di mercati, come sopra approfondito, un’opzione può essere l’UBS (Irl) Fund Solutions plc – MSCI ACWI SF UCITS ETF (ISIN: IE00BYM11H29). Si tratta di un prodotto denominato in dollari, il cui indice di riferimento include imprese di grandi e medie dimensioni, per un totale di oltre 2.400 componenti in portafoglio, sia di mercati sviluppati che emergenti.
Per un’esposizione ai soli mercati sviluppati, invece, l’UBS (Lux) Fund Solutions – MSCI World UCITS ETF (USD) A-dis (ISIN: LU0340285161), anch’esso denominato in dollari, replica l’indice costituito dalle imprese di grandi e medie dimensioni dei soli Paesi sviluppati.
Largo ai profili ESG
Negli ultimi anni l’atteggiamento nei confronti degli investimenti responsabili ha subito una profonda trasformazione: oggi, a differenza del passato, l’attenzione verso tematiche ambientali e sociali ha un ruolo sempre più centrale nei portafogli degli investitori. L’integrazione di parametri ESG nelle decisioni di investimento si realizza con la scelta di puntare su prodotti Articolo 8 e 9 a norma della SFDR2. Per i non addetti ai lavori, l’articolo 8 della SFDR si riferisce a prodotti finanziari che promuovono, tra le altre, caratteristiche di ambientali, sociali e di governance, mentre l’articolo 9 si riferisce a quei prodotti che hanno come obiettivo investimenti sostenibili.
Gli investitori quindi che hanno una sensibilità verso le tematiche ambientali, sociali e di governance hanno a disposizione un prodotto come l’UBS ETF (IE) MSCI ACWI Socially Responsible UCITS ETF (ISIN: IE00BDR55927). L’indice abbraccia i titoli reperibili sui mercati sviluppati ed emergenti che presentano valutazioni ambientali, sociali e di governance (ESG) elevati rispetto ai loro concorrenti di settore, con l’obiettivo di considerare solo le migliori aziende dal punto di vista ESG.
Focalizzando l’attenzione sui fattori ambientali, la casa svizzera mette a disposizione per gli investitori soluzioni esplicitamente orientate al miglioramento di specifici parametri ambientali. Per esempio, l’UBS (Irl) ETF plc – MSCI ACWI ESG Universal Low Carbon Select (ISIN: IE00BDQZMX67), denominato in dollari, esclude le società con elevate emissioni e coinvolte nella produzione di beni ad impatto ambientale negativo, selezionando esclusivamente società di medie e grandi dimensioni nei mercati sviluppati ed emergenti con punteggi ESG elevati. È inoltre previsto un limite del 5% di esposizione alla singola società.
Un’altra alternativa rivolta al miglioramento delle condizioni climatiche è l’UBS (Irl) ETF plc – MSCI ACWI Climate Paris Aligned UCITS ETF (USD) A-acc (ISIN: IE00BN4Q0P93), anch’esso focalizzato sul mondo delle imprese a grande e media dimensione: queste vengono selezionate in base ai rischi e alle opportunità associati alla transizione climatica, con l’obiettivo in questo caso di allinearsi all’Accordo di Parigi del 20153, che punta alla limitazione del riscaldamento globale ben al di sotto dei due gradi Celsius rispetto al periodo preindustriale.
Vuoi saperne di più?
1 – Se la valuta di un prodotto o di un servizio finanziario o ancora dei suoi costi differisce dalla moneta di riferimento dell’investitore, il rendimento e/o i costi possono aumentare o diminuire a seguito delle oscillazioni del cambio.
2 – Regolamento sull’informativa di sostenibilità dei servizi finanziari (SFDR).
3 – Nel 2015 i leader mondiali concordarono nuovi ambiziosi obiettivi nella lotta contro i cambiamenti climatici. L’accordo che ne scaturì è noto appunto come Accordo di Parigi (dal nome della capitale francese che ospitò la COP21, la Conferenza ONU sul clima numero 21, nell’ambito della quale i leader mondiali si confrontarono) e presenta un piano d’azione per limitare il riscaldamento globale.