Il mercato europeo degli ETF diventa sempre più grande e importante, ecco tutti i numeri dall’inizio dell’anno a oggi.
Come sta il mercato degli ETF?
Il 2017, fino ad ora, è stato un anno positivo per gli ETF soprattutto in Europa. Complice la maggiore stabilità politica nell’Eurozona e il miglioramento del quadro macroeconomico, gli ETF hanno visto una continua e stabile crescita.
Secondo i dati di ETFGI, l’industria europea degli ETF è in grande forma: a luglio il numero degli ETF è salito a circa 1600, con masse in gestione pari a $662 miliardi in crescita del 22,2% da inizio anno. Nel mese di luglio la raccolta netta degli ETF ed ETP quotati in Europa ha raggiunto più di $10 miliardi; da inizio anno sono invece $74 miliardi in totale. Un bel segnale di fiducia, specialmente se paragonato all’anno scorso, quando a fine luglio la raccolta ammontava a $31,7 miliardi. Dal grafico sottostante, inoltre, possiamo notare che l’asset class con maggiore crescita è l’equity, che si è aggiudicata la più grande fetta di flussi netti.
Come ha detto recentemente Jean-Claude Juncker, “L’UE ha il vento in poppa” e gli investitori rispondono con entusiasmo.
Per quanto concerne, invece, le league di raccolta in testa troviamo iShares, seguita da UBS con più di $9 miliardi di raccolta a fine luglio.
Sul fronte degli indici, quasi un quarto del mercato appartiene all’MSCI, composto per la maggior parte da equity, a cui segue lo STOXX.
I Millennials e gli ETF
Gli investitori amano particolarmente gli ETF, ma uno studio Schwab mostra che tra questi i Millennials ne sono particolarmente attratti.
Secondo lo studio, infatti, 6 Millennials su 10 si rivolgono agli ETF per i propri investimenti e risparmi. Tra le ragioni dietro questo trend potrebbero esserci i bassi costi di commissione e la semplicità legata all’utilizzo degli strumenti ETF.
Inoltre, il 60% dei Millennials prevede di incrementare il peso di ETF nel portafoglio, contro una media del 45% degli altri investitori.
Gli ETF sono scelti dai Millennials soprattutto per raggiungere obiettivi a lungo termine come la pensione o un futuro reddito integrativo. Ecco un grafico che riassume i dati dello studio.
[supsystic-tables id=4]Come si scelgono gli ETF migliori?
Il successo degli ETF è tutto nei numeri, ma come può un risparmiatore orientarsi tra tutti indici, asset class e case prodotto? Cosa conta davvero per gestire al meglio i propri risparmi?
Con un’analisi approfondita e rigorosa abbiamo provato a rispondere a queste semplici, ma essenziali domande. La scelta dell’ETF più adatto dipende, fondamentalmente da due dimensioni: innanzitutto la scelta dell’asset class (e dell’indice) e in secondo luogo la scelta della casa prodotto.
Per un risparmiatore, la scelta dell’asset class sulla quale esporsi è il fattore determinante, la scelta dell’ETF è decisamente meno influente. Ma il piccolo risparmiatore non ha sempre i mezzi o l’accesso a tutti i premi al rischio che il mercato può offrire. Ed è su questo aspetto che noi di UBS abbiamo lavorato e su cui vogliamo fare la differenza: offrire ai clienti la più ampia gamma di prodotti possibile, dal fattore yield dell’Eurozona, agli investimenti sostenibili sino alla creazione di nuovi indici, come l’UBS Bloomberg CMCI, che copre l’asset class delle commodities. I nostri sforzi sono quindi sempre orientati ad ampliare e a migliorare l’offerta di ETF per offrire ai risparmiatori nuove ed efficienti opportunità di investimento.