Dopo la grande corsa di gennaio, nelle ultime settimane i mercati azionari hanno rallentato la loro marcia. In particolare, negli Stati Uniti l’indice S&P 500 ha sofferto i segnali di resilienza dell’inflazione.
L’indice dei prezzi al consumo, infatti, negli Usa ha fatto registrare a gennaio un tasso annuo del 6,4% a fronte del 6,5% di dicembre: seppure in lieve calo, quindi, permane a livelli elevati, accompagnato per giunta da un mercato del lavoro ancora molto forte.
Nel frattempo, la spesa dei consumatori si sta spostando dai beni ai servizi. Inoltre, sebbene la velocità della crescita dei salari stia calando (4,6% a gennaio, su anno), il ritmo è ancora troppo elevato per essere compatibile con l’obiettivo della Federal Reserve di ricondurre l’inflazione nell’intorno del 2%.
Azionario: fari puntati sulla volatilità
Il timore di una mano più pesante della Fed e di tassi alti più a lungo si è notevolmente fatto sentire sui mercati, che accarezzavano l’idea di un “soft landing”, con un picco dei tassi raggiunto, un’inflazione in calo e una crescita economica positiva.
Un timore che si è riverberato anche sull’indice Vix, misura della volatilità dell’S&P 500, cresciuto dell’8,2% tra il 20 e il 25 febbraio. Sono tornati quindi a rianimarsi i rendimenti dei titoli di Stato: basti pensare che il Treasury decennale, nel giro di un mese, è passato da un rendimento del 3,5% a quasi il 4% di fine febbraio.
Un contesto, insomma, che offre opportunità a chi cerca investimenti nel settore obbligazionario, dal momento che è possibile trovare bond di elevata qualità a rendimenti interessanti.
In prospettiva, infatti, se l’inflazione dovesse continuare a scendere, si potrebbe delineare una situazione di tassi reali positivi.
Investire in bond con obiettivi sostenibili
UBS, dal canto suo, conta fra i suoi Etf (fondi a gestione passiva che replicano l’andamento di un indice) alcuni prodotti che consentono di prendere esposizione sul mercato obbligazionario di alta qualità.
Per esempio, l’UBS ETF (LU) Sustainable Development Bank Bonds UCITS ETF (USD) Acc (ISIN: LU1852211215), disponibile anche nella versione con copertura dal rischio di cambio con l’euro (ISIN: LU1852211991). Si tratta di un fondo catalogato come Articolo 9 in base alla normativa SFDR, e come tale collocabile nel perimetro dei prodotti finanziari che hanno un esplicito obiettivo sostenibile.
Caratteristiche che lo hanno condotto a essere, in termini di patrimonio gestito, l’ETF fixed income Articolo 9 con più masse in Europa.
Diversificazione e rendimento con le MDB
Questo prodotto ospita le emissioni di debito delle Banche Multilaterali di Sviluppo (MDB, Multilateral Development Bank), istituti che hanno come mandato principale quello di ridurre la povertà e promuovere, appunto, lo sviluppo economico. Si tratta di istituzioni sovranazionali create dagli Stati che ne sono azionisti e ne garantiscono per questo il debito.
Un esempio di spicco è la Banca Mondiale, che fa parte delle agenzie specializzate delle Nazioni Unite.
Le caratteristiche dell’Etf di UBS
L’Etf di Ubs, nel dettaglio, replica l’indice Solactive UBS Global Multirateral Development Bank Bond USD 25% Issuer Capped TR, che copre circa il 65% della capitalizzazione del mercato dei bond emessi dalle MDB, pari a oltre 350 miliardi di dollari.
Vi fanno parte solo emissioni con taglio minimo pari a 500 milioni di dollari e con un rating medio di AAA secondo la classificazione di S&P.
I bond hanno scadenze che si concentrano maggiormente nel tratto fino a cinque anni, con una durata minima residua di 12 mesi, e sono emissioni in dollari. Sono esclusi tutti i titoli di debito emessi in rubli. Quest’ultimo dettaglio garantisce liquidità al prodotto e ne ha limitato la volatilità.
Infine, l’indice è ponderato sulla base della capitalizzazione di mercato, con un tetto massimo per emittente del 25 per cento.
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