L’investimento in obbligazioni societarie può offrire interessanti opportunità in un portafoglio ben diversificato. Tuttavia la FED sembra intenzionata ad aumentare i tassi d’interesse: ecco allora come ridurre il rischio legato all’aumento dei tassi senza dover rinunciare ai rendimenti.
All’interno del panorama degli investimenti a reddito fisso, le obbligazioni societarie hanno un interessante profilo rischio/rendimento. Bisogna sapere però che quando si investe in titoli obbligazionari emessi da società ci si espone a due rischi principali: il rischio di credito e il rischio tasso. Analizziamoli meglio.
Il rischio di credito è associato alla capacità vera e propria dell’azienda di restituire il capitale (e le cedole) agli investitori. Le agenzie di rating (ad esempio Moody’s, Standard&Poor’s e Fitch) si occupano proprio di analizzare e valutare la rischiosità delle emittenti e dei singoli titoli obbligazionari, sintetizzando poi il loro giudizio con un punteggio, detto appunto rating.
L’altro rischio che pesa sulla performance dei titoli corporate è il rischio tasso d’interesse. Infatti, quando i tassi d’interesse salgono, il valore delle obbligazioni corporate scende, e viceversa.
E che cosa può muovere i tassi d’interesse verso l’alto nel breve periodo? Sicuramente la FED, la banca centrale statunitense, che potrebbe decidere di aumentare i tassi d’interesse con una mossa di politica monetaria.
Ora, stando ai verbali dell’ultima riunione del comitato di politica monetaria della FED (detto FOMC), il numero di membri favorevoli ad un aumento dei tassi d’interesse sta salendo. E il mercato ne sta prendendo atto: le attese (stimate “estraendole” dalla quotazione dei contratti futures) per un rialzo dei tassi d’interesse a dicembre sono salite al 65% circa.
Quindi il rischio tasso è avvertito da una larga parte di investitori che desiderano approfittare dei rendimenti offerti dalle obbligazioni USA, inclusi i corporate bond. Molti si chiedono se valga la pena di accettare l’esposizione al rischio di variazioni al rialzo dei tassi d’interesse, ossia, detto altrimenti, se il relativo premio per il rischio sopportato sia sufficiente. Bisogna considerare che, in caso di rialzo dei tassi d’interesse, l’impatto negativo sui prezzi delle obbligazioni sarebbe pressoché generalizzato, riducendo sensibilmente l’effetto diversificazione in un portafoglio obbligazionario. Non sorprende quindi che gli investitori siano alla ricerca di soluzioni che consentano di esporsi al rischio di credito e al suo potenziale extra-rendimento, limitando al massimo il rischio tasso.
Ma è possibile investire in obbligazioni corporate investment grade, puntando al premio al rischio di credito, eliminando il rischio tasso (e quindi “coprendolo”)? Oggi sì, con l’ETF UBS ETF (LU) Barclays US Liquid Corporates Interest rate Hedged.
Coprirsi dal rischio d’interesse con UBS ETF
I rendimenti delle obbligazioni corporate statunitensi hanno due componenti:
- il rendimento dei titoli di Stato USA (premio per il rischio d’interesse);
- un premio per il rischio di credito della società che emette l’obbligazione.
Se la FED alza i tassi d’interesse, aumentano i rendimenti dei titoli di Stato USA, mentre il loro valore di mercato diminuisce. Per assicurarsi i rendimenti dei corporate bond senza esporsi al rischio d’interesse, si può acquistare una protezione, cioè una “copertura”, ovviamente a costo di rinunciare a parte del rendimento atteso legato ai tassi d’interesse. La copertura è realizzata mensilmente tramite contratti futures, che consentono al nuovo ETF di UBS sulle obbligazioni corporate statunitensi di immunizzarsi contro le possibili variazioni dei tassi d’interesse statunitensi.
Come funziona l’ETF
A una data specificata, l’ETF vende il rischio di una variazione dei tassi d’interesse dei titoli sovrani statunitensi. In sostanza, se i tassi d’interesse aumentano, le obbligazioni calano di valore ma i futures guadagnano, compensandosi, sicché l’effetto combinato è nullo. In tal modo il nuovo ETF di UBS può limitare al massimo il rischio tasso d’interesse legato ai corporate bond statunitensi, concentrandosi sul premio al rischio di credito.
Quindi, con questo ETF dalle caratteristiche uniche in Italia qualunque investitore è in grado di proteggersi dal rischio tasso senza dover rinunciare ai rendimenti offerti dalle obbligazioni corporate investment grade USA. Semplice e professionale.
Vuoi saperne di più?
[accordion title=”Descrizione del fondo”]- UBS ETF (LU) Barclays US Liquid Corporates interest rate hedged UCITS ETF (USD) A-DH-dis (ISIN: LU1371467116)
- Il comparto UBS ETF – Barclays US Liquid Corporates UCITS ETF mira a replicare, al lordo delle spese, il prezzo e la performance in termini di reddito dell’Indice Barclays US Liquid Corporates.
- Inoltre, le classi di azioni con copertura della duration sono tese a fornire protezione contro il rischio sottostante di remunerazione associato alle obbligazioni societarie liquide statunitensi, sotto forma di rischio correlato al rendimento dei titoli di Stato USA.
- L’Indice fornisce copertura contro il rischio sottostante di remunerazione sottraendo mensilmente al rendimento totale dell’indice sottostante il rendimento di un carrello di contratti future su titoli di Stato USA.
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Nicola / Ottobre 20, 2016
Interessante,
si potrebbe conoscere l’isin dell’etf in oggetto?
Grazie.
Nicola
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Jacopo / Ottobre 20, 2016
Ciao Nicola ecco qua: LU1371467116
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Nicola / Ottobre 20, 2016
Grazie Jacopo 🙂
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maurizio macciò / Maggio 16, 2017
per colpa di questo etf sto perdendo il 10%
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UBS ETF Italia / Maggio 17, 2017
Ciao Maurizio, dal lancio su Borsa Italiana l’ETF guadagna circa il +4,8% e anche se l’avessi comprato nel picco non avresti perso il 10%. Ma non è questo il punto, l’ETF ti permette di investire in un’asset class proteggendoti da alcuni rischi (ma non tutti) e la sua perfomance va valutata all’interno di un portafoglio diversificato. Piuttosto dovresti chiederti se vuoi esporti al rischio corporate USA.
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maurizio / Maggio 17, 2017
nel blog dovevate scriverci che ce il rischio cambio perdo piu del 6% e nel grafico non mi risulta che guadagnava il 4,8%
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maurizio macciò / Agosto 8, 2017
con questo etf oltre che perde il 12% non è neanche piu quotato
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