L’educazione finanziaria è uno storico tallone d’Achille dell’Italia, che pure può contare su un enorme risparmio privato. Basti pensare che sui conti correnti bancari ci sono oltre 2mila miliardi di euro, cifre vulnerabili in tempi di inflazione elevata, come quelli attuali. Se anche una parte di questi venisse investita, e non abbandonata sui conti con l’unico destino di essere erosa, per i cittadini sarebbe un’opportunità di difesa per i propri risparmi.
Tuttavia, sembra mancare la cultura su questi temi: secondo l’ultimo Rapporto Consob sulle scelte d’investimento delle famiglie italiane, infatti, ben l’80% delle persone interpellate ritiene complessa la gestione delle finanze personali. E sebbene le conoscenze finanziarie siano in lieve crescita, un italiano su due non saprebbe spiegare il concetto di diversificazione degli investimenti.
Non solo: la quota di risposte corrette a domande su conto corrente, azioni, obbligazioni e fondi comuni di investimento rimane al di sotto del 60%. Ma c’è di più: nonostante si faccia sentire pesantemente sul carrello della spesa, e non soltanto, solo il 65% del campione intervistato sembra comprendere veramente gli effetti del carovita.
Cresce la domanda di educazione finanziaria
A fronte di una situazione di partenza non ottimale, però, il rapporto di Consob mette in luce alcuni aspetti positivi. Per esempio, gli investitori italiani sembrano sempre più consapevoli della necessità di innalzare le proprie conoscenze e competenze, visto che nel 66% dei casi si dichiarano disposti ad approfondire temi utili per le scelte finanziarie più importanti.
Ci sono però anche dei rischi, che ultimamente si sono fatti più consistenti. Difatti, la quota di coloro che accedono alla rete per negoziare online appare in crescita (dall’8 all’11%), così come l’interesse potenziale che si associa, tra le altre cose, alla prospettiva di guadagni facili.
In questo contesto, quindi, in Italia va crescendo la domanda di contenuti di educazione finanziaria che riescano a parlare a tutta la popolazione, spiegando concetti anche complessi in termini comprensibili. In tutto questo, possono e devono rivestire un ruolo i grandi attori del mondo finanziario.
UBS Asset Management, per esempio, ha deciso di lanciare un nuovo podcast dal titolo “Finance Explained”, disponibile su diverse piattaforme, fra le quali Spotify, e nato dalla collaborazione con WILL Media.
Podcast e video podcast per spiegare in modo semplice le sfide della finanza
L’inflazione, la finanza sostenibile, i mercati e le evoluzioni dell’economia globale guidano il dibattito attuale e il mondo della finanza, essendo al centro delle enormi evoluzioni in atto.
“Finance Explained” è il podcast in cui in ogni puntata UBS Asset Management spiega con un ospite diverso i meccanismi, le evoluzioni e gli strumenti della finanza, per capire fino in fondo i cambiamenti del presente e essere impreparati dalle rivoluzioni di domani.
Si tratta di uno spazio educativo che spiega i principali eventi nel mondo finanziario e le implicazioni per investitori, rivolgendosi sia agli investitori professionali sia ai retail con un tono semplice e indipendente.
In affiancamento, collegati ai contenuti dei podcast, saranno realizzati dieci video Loop, un contenuto che miscela video ed elementi grafici con l’intento di proporre contenuti educativi con la semplicità di fruizione di un social network.
È questo il modo in cui UBS Asset Management punta a dare un contributo all’incremento dell’educazione finanziaria italiana.
Per accedere a “Finance Explained” video podcast: https://open.spotify.com/show/4zblt6XkFDziJyoA0n3mrR.
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