L’inflazione continua ad avanzare, spinta anche dalla guerra in atto tra Russia e Ucraina. Una situazione che già prima dell’inizio del conflitto aveva portato la Federal Reserve americana a intraprendere una virata restrittiva della sua politica monetaria. Mentre la Banca centrale europea, inizialmente più attendista, ha diminuito gli stimoli e si sta preparando a prendere ulteriori misure per contenere la crescita dei prezzi. Tutto questo perché dopo una prima fase dove la maggior parte degli analisti si aspettava un’inflazione transitoria, dovuta più che altro alla caduta delle restrizioni pandemiche, questa ha cominciato a prendere connotati strutturali. E tra l’altro lo scoppio del conflitto e il varo delle sanzioni alla Russia, uno dei principali esportatori mondiali di materie prime, non ha fatto altro che intensificare un fenomeno inflattivo che potrebbe addirittura peggiorare.
Una situazione in peggioramento
Gli ultimi dati sull’inflazione americana di febbraio fotografano una situazione non ancora sotto controllo. Difatti, i prezzi al consumo negli Stati Uniti sono saliti dello 0,8% su gennaio e del 7,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Numeri che sono ai massimi per gli ultimi 40 anni. E in Europa cosa sta succedendo? La situazione non è tanto migliore, se si considera che i dati Eurostat riferiti al mese di marzo parlano di un aumento dei prezzi schizzato al 7,5% rispetto al 5,9% di febbraio. Si tratta del livello più alto mai registrato dall’inflazione nella zona euro, un livello record determinato in larga parte dalla crescita dei prezzi dell’energia che hanno fatto segnare un +44,7% rispetto al +32% di febbraio.
Come investire in un periodo turbolento
Tutto questo ha portato il Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed, a considerare seriamente un aumento dei tassi dello 0,5% già a partire dai prossimi incontri e l’inizio della riduzione del bilancio di 95 miliardi di dollari al mese. È quanto emerso dai verbali della riunione del 15 e 16 marzo, notizia che ha trascinato verso il basso Wall Street e i principali listini di tutto il pianeta. Gli investitori globali, quindi, si stanno domandando dove potrebbero investire il loro denaro in questo periodo ricco di turbolenze. In effetti, esistono prodotti indicizzati all’inflazione che potrebbero essere la soluzione più adatta da inserire nei portafogli in questo momento. La casa svizzera d’investimenti Ubs ha nella sua gamma di Etf, fondi a gestione passiva che replicano un indice, una serie di prodotti definiti inflation linked.
Bond governativi Usa indicizzati all’inflazione
Tra questi, si può citare il comparto UBS (Lux) Fund Solutions – Bloomberg TIPS 1-10 UCITS ETF (ISIN: LU1459801434) che mira a replicare, al lordo delle spese, il prezzo e la performance in termini di reddito dell’Indice Bloomberg US Government 1-10 Year Inflation-Linked Bond Index. Al suo interno ci sono titoli di stato Usa con durata di almeno 1 anno e al massimo di 10 anni. La sigla Tips sta a significare proprio Treasury Inflation Protected Securities, ovvero titoli protetti dall’inflazione. Questo prodotto è disponibile anche con copertura del rischio di cambio con l’euro (ISIN: LU1459801780).
Esistono poi altre opzioni che si differenziano per quanto riguarda la durata, con panieri di titoli governativi che esprimono una scadenza superiore ai dieci anni come l’UBS (Lux) Fund Solutions – Bloomberg TIPS 10+ UCITS ETF (ISIN: LU1459802754), disponibile anch’esso con copertura dal rischio di cambio con l’euro (ISIN: LU1459803059).
L’alternativa europea indicizzata all’inflazione
Non finisce qui, comunque, perché la gamma di prodotti Ubs permette di inserire in portafoglio un’esposizione a bond governativa dell’area euro indicizzati all’inflazione. Si tratta di obbligazioni selezionate tra quelle di Germania, Francia, Italia e Spagna. Il prodotto in questione è L’UBS (Lux) Fund Solutions – Bloomberg Euro Inflation Linked 1-10 UCITS ETF (ISIN: LU1645380368), con all’interno bond con durata di almeno un anno e massimo dieci anni. In alternativa, sempre esposto all’area euro, si può trovare L’UBS (Lux) Fund Solutions – Bloomberg Euro Inflation Linked 10+ UCITS ETF (ISIN: LU1645381589). Quest’ultimo offre un’esposizione a bond dell’area euro di durata superiore ai dieci anni.
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