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#ABCFinanza: Cos’è la strategia Momentum?

Cosa si intende per strategia d'investimento Momentum

“Solo i pesci morti vanno con la corrente” – Stefano Benni (Margherita dolcevita)

 

In realtà non è sempre così. Ad esempio sui mercati finanziari, con il Momentum, fenomeno allo stesso tempo semplice e incomprensibile. Ma che nei fatti si rivela una strategia d’investimento efficace.

 

Che cos’è il Momentum?

Gli investimenti con una buona performance tendono a continuare a performare bene, mentre quelli dalla cattiva performance tendono a scendere la china: questo è il Momentum (anche noto come “Price Momentum”). Parliamo quindi di persistenza del trend – sia in positivo che in negativo – di inerzia della performance, per lo più nel breve-medio periodo.

Il Momentum può essere:

  • relativo – gli investimenti che recentemente hanno avuto performance migliori rispetto ad altri continueranno, con ottima probabilità, a fare meglio;
  • assoluto – (o “Time Series Momentum”) gli investimenti che di recente hanno ottenuto performance positive continueranno verosimilmente a farlo (idem con le performance negative).

Come si misura il Momentum? È facile: di solito si considerano le performance a 3, 6, 12 mesi, dopodiché si privilegiano gli investimenti con il miglior Momentum. In base alla mia esperienza, le performance a 3 e 12 mesi sono le più utilizzate per misurare il Momentum (non incidentalmente, sono anche quelle su cui ci basiamo in AdviseOnly, insieme ad indicatori fondamentali, cioè quelli Value).

 

Un po’ di dati sulla strategia Momentum

Credo che la strategia d’investimento Momentum sia uno dei fenomeni finanziari più forti sulla piazza. Utilizzatissimo da gestori e trader di tutto il mondo, è un cavallo di battaglia di molti hedge fund, ed è ben documentato nella letteratura accademica. Il Momentum pervade acriticamente e generosamente tutto l’universo degli investimenti: azioni, obbligazioni, commodities, divise. A livello di singolo strumento finanziario e di asset class.

Come si comporta sui mercati? Vi mostro un grafico che parla da solo: negli ultimi 20 anni l’indice costruito secondo una strategia Momentum ha ampiamente sovraperformato l’omologo indice “standard”: la performance (total return) complessiva è del 382% del Momentum contro il 182% di un investimento azionario generico, equivalenti di un rendimento medio annuo del 7.8% contro il 5%, rispettivamente. Si tratta del 2,7% di rendimento medio annuo in più, a fronte di una volatilità (primo indicatore di rischiosità di un investimento) pressoché identica: 18% quella del Momentum index, contro il 17% dell’indice generico.

 

ABC Momentum | amCharts

 

Se volete un po’ di conforto accademico, tra le miriadi di articoli sul Momentum vi segnalo questo studio che evidenzia la presenza di “significativo Time Series Momentum’’ in indici azionari, divise, commodities e bond futures, nonché l’eccellente comportamento di un portafoglio diversificato che investe secondo la logica Momentum. Un altro lavoro interessantissimo mostra come il Momentum pervada l’intero spettro di asset class, e sia decorrelato con gli investimenti Value, cioè basati sui fondamentali. Ma, ripeto, di evidenze empiriche a favore del Momentum ne esistono a bizzeffe. Il punto, semmai, è un altro.

 

Ma allora il Momentum funziona?

Me lo domando spesso anche io: investire secondo una strategia Momentum pare una cosa troppo stupida per funzionare. Odora di stoltezza. Se ci pensate, significa che i trend continuano molto oltre e molto più a lungo di quanto una persona con un po’ di sale in zucca possa ragionevolmente pensare. Il mondo accademico ovviamente adora l’argomento e ne discetta, offrendo come di consueto variopinte spiegazioni (aggrappate a regressioni piuttosto gracili). Le principali sono due:

  1. spiegazione fondamentale – le strategie Momentum sono più rischiose e la extra-performance che esse offrono compensano questo rischio aggiuntivo (va detto che, dati alla mano, questa teoria non trova riscontro granché convincente nei dati);
  2. spiegazione comportamentale – non essendo tutti gli investitori perfettamente informati, alcuni sono più lenti ad agire e procedono per imitazione, in base a quello che sentono, vedono e leggono in giro (gli esperti di finanza comportamentale parlano di “herding”). Si comportano cioè come pecore di un gregge, comprando quando gli altri comprano, e vendendo quando gli altri vendono, magari sull’onda di emozioni. Questa è la spiegazione oggi prevalente. E forse anche più plausibile, conoscendo un po’ l’andazzo dei mercati finanziari e la miopia che caratterizza i Sapiens.

 

Strategia Value o Momentum?

Io uso strategie Momentum e Value da una vita ma, confesso, sono a disagio con il Momentum. Le strategie Value, quelle sì che sono piene di buon senso: “compri basso” un’asset class o un titolo con solidi fondamentali, e aspetti che salga, manifestando il suo valore sul mercato – un po’ come andar per saldi. Invece con il Momentum si aprono le porte di un mondo demenziale: si tratta di credere che, quando il prezzo di un asset è già alto rispetto ai fondamentali, qualcuno vorrà allegramente comprare, facendo salire ancor di più il prezzo.

Nei documenti informativi per gli investitori è obbligatorio scrivere che le performance passate di un asset non sono indicative di quelle future… e invece le strategie Momentum si basano sul fatto che sono indicative eccome, almeno nel breve-medio periodo. È il mondo del Cappellaio Matto. Un piccolo miracolo di stupidità, simbolo della faciloneria e dell’emotività umana, d’una larga fetta dei bias comportamentali individuati dagli psicologi. Fa il paio con l’attitudine a seguire mode assurde, di fare cose e frequentare posti solo perché trendy. In fondo, a pensarci bene, il Momentum è l’essenza dell’Homo Sapiens.

Fatto sta che Value e Momentum sono facce della stessa medaglia: nel breve-medio termine domina il Momentum (emozioni), ma quando i prezzi diventano folli prevalgono i fondamentali, cioè la logica Value (razionalità, buon senso) – come euristicamente illustrato di seguito.

 

Strategie Value e Momentum a confronto

 

Spesso la correzione associata alle strategie Momentum è brutale, innescata da shock improvvisi e inattesi, con rischio di perdite secche, violente (qui trovate un esempio). Ecco perché le strategie Momentum non sono per tutti: richiedono un monitoraggio continuo del mercato e dei rischi associati. Altrimenti ci si fa male. Anche parecchio.

 


Scritto da

Uno dei fondatori di AdviseOnly, responsabile del Financial & Data Analysis Group. Esperto di finanza e gestione dei rischi, statistico Bayesiano, lunga esperienza in Allianz Asset Management, è laureato in scienze economiche con indirizzo quantitativo-statistico all'Università di Torino. Docente di Quantitative Portfolio Management al Master in Finance dell'Università di Torino, ha pubblicato vari articoli su riviste finanziarie (fra le altre: Journal of Asset Management, Economic Notes, Risk), contribuendo a libri su investimenti e gestione dei rischi. Ex-triathleta, s'ostina a praticare apnea, immersioni e skyrunning.

Ultimi commenti
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    SOTTOLINEO: le strategie Momentum richiedono un monitoraggio continuo del mercato e dei rischi associati!

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    I mercati sono scesi all annuncio del primo QE è stato creato un momentum eppure la politica economica era accomodante e si sapeva del QE. Pure quest estate i mercati sono scesi eppure si sapeva del QE…..pure la Brexit fece scendere i mercati, 😂😂 no non è vero il nostro indice fece +2% il giorno prima del verdetto per poi subire il crollo più grosso in un unica seduta di borsa.
    Il momentum è un ottima strategia per i fondi di investimento magari si fa la spesa su società che generano dividendo esaltando così le performance dei fondi e nel lungo termine si garantiscono la plus valenza.
    Perché il momentum non è stato creato pre brexit?? Semplice si gudagnava di più spettacolarizando l evento mantenendo tutto nell incertezza…la spesa in quel caso è stato più comodo farla dopo.
    A buon intenditor poche parole

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    Un mio amico meteorologo dice che se prevedi che il tempo di domani sarà come quello di oggi, su un anno hai una performance migliore di qualsiasi previsione scientifica. Mi pare che ci sia una consistente assonanza con il Momentum.

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    Dubito che il backtest (probabilmente overfittato) postato nell’articolo sia stato effettuato usando secondo le tecniche presentate nell’articolo scientifico linkato

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