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#ABCFinanza: Cosa sono le Alternative Dispute Resolution

Può suonare come una cosa da maniaci della normativa e dei regolamenti. In realtà, è un tema che può interessare tutti noi, uno per uno, in qualità di consumatori, risparmiatori, investitori e debitori. Oggi vi vogliamo parlare dell’ADR, l’Alternative Dispute Resolution.

Letteralmente, si tratta della procedura di “risoluzione alternativa delle controversie” che insegue (e spesso raggiunge) l’obiettivo di offrire una soluzione rapida ed stragiudiziale alle controversie tra consumatori e imprese che insorgono a seguito della vendita di beni e servizi. Inclusi i servizi bancari, finanziari, di investimento e di gestione del risparmio.

 

Tutto sulle procedure ADR

Le ADR puntano a due obiettivi: non solo risolvere in modo rapido ed efficace i conflitti tra consumatori e imprese, ma, così facendo, snellire il carico sulla giustizia ordinaria, proprio perché ricorrendo a vie “alternative” non si va dal giudice (o ci si va solo dopo che il tentativo di risolvere il problema in modo stragiudiziale fallisce).

Velocizzando la pratica, spiega il ministero dello Sviluppo Economico, si evita inoltre che i consumatori, “scoraggiati dai costi e dalla durata del procedimento giudiziario, rinuncino alla tutela dei propri diritti”1.

Ma dove si deve andare per attivare una procedura per la risoluzione di una controversia? La domanda pure è legittima: si va, spiega sempre il ministero dello Sviluppo Economico, da un organismo ADR, sul quale vigila un’autorità competente.

 

 

Come funziona un organismo ADR?

Ne esistono di diversi tipi, e tutti comunque hanno carattere “stragiudiziale”: ovvero, si pongono “al di fuori” del processo ordinario. Possono fondamentalmente essere:

• di tipo “facilitativo/consensuale”, utili quindi a favorire la soluzione delle liti tramite l’intervento di un soggetto terzo che agevola il raggiungimento di un accordo tra le parti nella forma della conciliazione;
• di tipo “decisorio/aggiudicativo”, e in questo caso la soluzione della lite avviene attraverso la decisione di un organo terzo e imparziale.

Due organismi ADR di cui vi abbiamo parlato – e che sono di tipo “decisorio/aggiudicativo” – sono l’Arbitro Bancario Finanziario2 e l’Arbitro per le Controversie Finanziarie3.

L’Arbitro Bancario Finanziario4 è un organismo “indipendente e imparziale nei compiti e nelle decisioni”, si legge sul sito ufficiale, istituito nel 2009: a sostenerlo nel suo funzionamento è la Banca d’Italia. Il cliente può farvi ricorso soltanto dopo aver cercato di risolvere la controversia inviando un reclamo scritto all’intermediario. E se la decisione dell’ABF è ritenuta non soddisfacente, il cliente, l’intermediario o entrambi possono rivolgersi al giudice.

L’Arbitro per le Controversie Finanziarie5 è stato invece istituito dalla Consob nel 2016 e si occupa di risolvere le controversie tra investitori individuali e intermediari. Queste controversie devono riguardare la violazione degli obblighi di diligenza, correttezza, informazione e trasparenza “che gli intermediari devono rispettare quando prestano servizi di investimento o il servizio di gestione collettiva del risparmio”. Anche in questo caso, se l’investitore non è soddisfatto della decisione, può rivolgersi all’autorità giudiziaria
 

DIFFERENZE TRA ABF E ACF

Arbitro Bancario Finanziario Arbitro per le Controversie Finanziarie
Istituito nel 2009 Istituito nel 2016
Opera presso la Banca d’Italia Opera presso la Consob
Si occupa di risoluzione delle controversie tra risparmiatori e banche/altri intermediari Si occupa di risoluzione delle controversie tra investitori e banche/altri intermediari
Vi si può ricorrere in caso di controversie con la propria banca o con altri intermediari finanziari in merito a operazioni e servizi come conto corrente, mutuo, carta di credito, bancomat, prestiti, eccetera I ricorsi devono riguardare la violazione degli obblighi di diligenza, correttezza, informazione e trasparenza nell’ambito dei servizi d’investimento o del servizio di gestione collettiva del risparmio

 

La via delle conciliazioni paritetiche

“Prima del debutto delle ADR”, spiega il ministero dello Sviluppo Economico sul suo sito web, “erano soprattutto le conciliazioni paritetiche a costituire in Italia lo strumento di composizione stragiudiziale delle controversie”: prendevano forma “sulla base di protocolli d’intesa stipulati tra le associazioni dei consumatori più rappresentative e le aziende che vi aderivano”.

Nell’ambito della nuova normativa, le conciliazioni paritetiche sono state collocate nel perimetro delle procedure ADR.
 

 



1. Controversie di consumo – ADR, risoluzione alternativa delle controversie
2. Dalla parte dei risparmiatori: cos’è l’Arbitro Bancario Finanziario?
3. Problemi con la banca? Arriva l’Arbitro per le Controversie Finanziarie
4. Arbitro Bancario Finanziario
5. Arbitro per le Controversie Finanziarie

 

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