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Etf su singole azioni: l’ultima (pericolosa) stravaganza di Wall Street

Parafrasando un vecchio adagio, potremmo dire che “la mamma dei prodotti complessi è sempre incinta”. Per lo meno negli States. Dove sta facendo capolino una novità di cui in questi giorni si sta molto parlando.

Come avvertiva qualche giorno fa Caroline A. Crenshaw, commissaria della US Securities and exchange commission (la Sec, che è un po’ la Consob statunitense), sul mercato Usa sta facendo il suo debutto un nuovo tipo di prodotto complesso: il cosiddetto “single-stock etf”, o etf su singola azione.

L’etf su singola azione offre un’esposizione a leva, inversa o inversa con leva a un singolo titolo azionario. Secondo la commissaria Sec, il problema è che, rispetto agli etf a leva e inversi, sui quali la commissaria Crenshaw ha pure espresso la sua preoccupazione, gli etf su singole azioni “rappresentano un ulteriore, e forse maggiore, rischio per gli investitori e i mercati”.

 

Etf a leva, inversi e inversi con leva: come funzionano?

Come spiega Hank Beiter del Nasdaq, gli etf a leva utilizzano il debito e gli strumenti finanziari derivati per produrre rendimenti amplificati. Se un etf non a leva generalmente segue il rendimento dei titoli sottostanti su base 1:1, l’etf a leva persegue un rapporto di rendimento di 1,5:1, 2:1 o addirittura 3:1.

Gli etf cosiddetti “inversi” si basano invece sull’assunto secondo cui l’indice o il paniere di titoli sottostante perderà valore. È un po’ come la logica delle posizioni corte su un determinato titolo: quando l’indice o il paniere di titoli sottostante perde valore, l’etf inverso ne guadagna (e viceversa).

L’etf inverso con leva (quello che nel suo documento la commissaria Sec Crenshaw chiama “leveraged and inverse etf”) è un po’ una combinazione tra i due prodotti.

 

Etf a leva, inversi e inversi con leva: un esempio

Prendiamo, come fa l’esperto del Nasdaq, un etf che ricalca l’indice Nasdaq 100.

  • Se è un etf “semplice”, otterrà un rendimento dell’1% nel momento in cui l’indice sottostante rende l’1%.
  • Se è un etf a leva 3X, otterrà un rendimento del 3% in un giorno in cui il Nasdaq 100 registra un rendimento dell’1%.
  • Se è un etf inverso, otterrà un rendimento opposto a quello dell’indice: quindi, quando il Nasdaq 100 incassa un guadagno dell’1%, l’etf inverso riporta invece una perdita dell’1% (e viceversa).
  • Se è un etf inverso con leva Nasdaq 100 3X, in un giorno in cui l’indice perde l’1%, l’investitore che lo detiene otterrà un rendimento positivo del 3% (e viceversa).

 

Etf su singole azioni: cosa sono e come funzionano

Perché accontentarsi di Frankenstein quando puoi avere Frankenstein junior? Ecco quindi l’avvento dell’etf su singola azione. Tre le varianti in circolazione:

  • etf a leva su singola azione, per chi crede nel rialzo del titolo;
  • etf inverso su singola azione, per chi punta sul ribasso del titolo;
  • etf inverso con leva su singola azione, per chi punta con convinzione sul ribasso del titolo.

Gli obiettivi sono gli stessi delle rispettive versioni originali, solo che in questo caso la “scommessa” è su un solo titolo azionario invece che su un intero indice.

 

Come nascono gli etf su singole azioni?

Da un baco della normativa Usa. “Nel 2019”, ricorda la commissaria Sec Crenshaw, “la Commissione ha adottato la Rule 6c-11 ai sensi dell’Investment Company Act del 1940”.

In combinazione con le modifiche agli standard di quotazione delle Borse, “tale norma ha creato un quadro che consente agli etf che soddisfano determinati criteri di essere immessi direttamente sul mercato senza aver prima ottenuto l’autorizzazione, attraverso quello che viene chiamato un ordine di esenzione, da parte della Sec”.

Ma attenzione. “In nessun punto della Rule 6c-11 si parla di etf su singola azione. Malgrado ciò, gli etf monoazionari stanno arrivando sul mercato sotto l’egida di tale norma”.

 

 

La Sec prova a mettere in guardia dai rischi

Oltre a presentare un elevato livello di rischio in virtù della loro esposizione a leva e inversa a un singolo titolo, questi etf si riequilibrano su base giornaliera, come la maggior parte degli etf a leva e inversi esistenti.

Il ribilanciamento giornaliero e gli effetti della capitalizzazione possono far sì che i rendimenti si discostino in modo sostanziale dall’andamento del titolo sottostante, avverte la commissaria Sec, soprattutto se tali prodotti sono detenuti per più giorni.

“In altre parole, i rendimenti degli investitori su un periodo di tempo più lungo potrebbero essere significativamente inferiori a quelli che ci si aspetterebbe sulla base della performance del titolo sottostante. È probabile che questi effetti siano particolarmente pronunciati nei mercati volatili”.

Non solo. “Oltre a presentare significativi problemi di protezione degli investitori, in periodi di stress o volatilità del mercato i prodotti a leva e inversi possono agire in modi inaspettati e potenzialmente contribuire a rischi sistemici più ampi”.

Alla luce di tutto ciò, difficilmente incapperemo in un consulente finanziario che raccomanda un prodotto di questo tipo al piccolo investitore. Quantomeno, non se vuole operare nel rispetto delle regole.

“Tuttavia”, avverte la commissaria Sec, “gli investitori retail possono accedere agli etf inversi con leva attraverso il self-directed trading”. E la familiarità con il classico etf può rendere questa opportunità più attraente rispetto al ricorso alle opzioni e ad altri strumenti derivati.

“Incoraggio vivamente i miei colleghi a prendere in considerazione l’ipotesi di un intervento normativo”, conclude la commissaria Sec.

 

Etf su singole azioni: raccomandazioni finali

Vale per gli States, ma vale per gli investitori retail di tutto il mondo: come tanti altri prodotti complessi negoziati in Borsa, gli etf su singola azione possono avere un’utilità per quanti ne comprendono le caratteristiche; tuttavia, sono prodotti rischiosi per gli investitori e – dice la Sec – potenzialmente anche per i mercati. Stiamo in campana.

 


 

Scritto da

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, lavora a Milano dal 2007. Dopo un'esperienza di quattro anni in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori, si è spostata in Blue Financial Communication, casa editrice specializzata nei temi dell'asset management e della consulenza finanziaria. A dicembre 2017 si è unita al team di AdviseOnly.

Ultimo commento
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    Magari un Etf su una singola azione con prezzo unitario non alla portata del piccolo risparmiatore potrebbe avere senso. Potremmo tutti seguire le orme di Warren Buffett.

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