Attivi o passivi, questo è il problema.
Stiamo parlando dei fondi comuni di investimento. Ragionando in astratto, i fondi attivi dovrebbero garantire una performance superiore rispetto a quelli passivi (ad esempio gli ETF) perché:
- sfruttano strategie più complesse e sofisticate per “battere il mercato”;
- in media costano di più e ci si attende che al maggior costo corrisponda un miglior rendimento.
Eppure, i dati non sembrano confermare questa ipotesi.
Un confronto tra fondi attivi e passivi
Da quando il mercato azionario USA è tornato a crescere (maggio 2009), l’indice Morningstar Stock-Pickers, che replica la performance dei titoli azionari più consigliati da oltre ventidue fondi comuni USA, ha generato una performance inferiore (+144%), all’indice di riferimento S&P500 (+149%). Questo indice, tra l’altro, non include le commissioni (TER): se dovessimo aggiungere i costi di gestione, la differenza si acuisce.
Fino ad oggi, insomma, la bravura dei gestori attivi non si vede…
Da tempo immemorabile si discute della convenienza dei fondi attivi rispetto a quelli passivi. La maggioranza degli studi rileva come, in media, i fondi a replica passiva offrano dei rendimenti (al netto dei costi) superiori al quelli a replica attiva. In un recente articolo accademico il professor Stefaan Pauwels[1] conclude che:
- la capacità di un gestore attivo di scegliere le “buone” azioni (il cosiddetto stock picking) non garantisce rendimenti superiore alla media di mercato;
- quando ciò succede, sembra che sia più la forza del “caso” che la bravura stessa del gestore.
Del resto, la bravura è merce rara, molto più di quanto reti di promotori e banche ci vogliano far credere.
Cosa possono fare i risparmiatori?
Tre consigli per non sbagliare
I fondi comuni non sono tutti uguali e questo vale anche per i fondi attivi. All’interno della categoria ci sono fondi che da anni offrono rendimenti superiori al benchmark con estrema regolarità; il punto è che bisogna saper scegliere e non è semplice. Ecco tre suggerimenti.
1. Fate attenzione ai costi
Spesso l’incidenza dei costi è sottovalutata ma, al contrario della performance, sono l’unica cosa certa negli investimenti.
2. Dovete capire bene la strategia del fondo
Ogni fondo ha la sua strategia e i suoi obiettivi di performance. Comprendere la strategia di investimento vi consente di identificare il fondo che corrisponde al meglio alle proprie esigenze. Se non capite, diffidate e optate per prodotti più semplici.
3. Date un’occhiata alla performance passate
Le performance passate non sono indicative dei rendimenti futuri, ma se un fondo ha costantemente un rendimento inferiore al suo benchmark, bisogna chiedersi il perché e nel dubbio optare per qualche altro investimento.