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La banca del futuro? Sarà realmente costruita intorno a te

Qual è il prossimo passo che banche e assicurazioni sono obbligate a fare per raggiungere i propri clienti?

Secondo voi le persone si accorgono di far parte di una rivoluzione mentre essa sta accadendo? Basta chiederselo in questo momento. Molto probabilmente, tra 10 anni guardandoci indietro ci accorgeremo della trasformazione radicale che l’avvento dell’intelligenza artificiale1 sta portando proprio in questo momento storico.

E sapete cosa modificherà più di tutto la nostra vita? L’analisi delle informazioni contenute nei nostri dati, dati che ormai dopo l’avvento di internet lasciamo abbondantemente nell’etere digitale.

Diremo per esempio che sarà stata l’introduzione dell’intelligenza artificiale ad avere avuto il maggior impatto nella trasformazione del settore bancario. È paragonabile infatti all’effetto che ha avuto qualche decennio fa il passaggio dal vecchio telefono cellulare al moderno smartphone.

Perché? Perché grazie ai nuovi strumenti presenti oggi sul mercato il mondo del wealth management non sarà mai più lo stesso. A trasformarsi sarà il modo in cui paghiamo, chiediamo un prestito e ci interfacciamo con il nostro intermediario finanziario. A cambiare sarà sostanzialmente il rapporto banca-cliente.

 

Una volta era il bancomat, ora è la biometria

Inizialmente, a fare la rivoluzione erano i bancomat, utilizzati per prelevare contante e visualizzare il saldo del proprio conto corrente ordinario.

Oggi, invece, a guidare la trasformazione sono le evoluzioni tecnologiche, insieme ai cambiamenti nella regolamentazione e nelle aspettative dei clienti: la biometria, i dispositivi wearable, i beacon, il quantum computing sono solo alcune delle innovazioni portate dall’introduzione dell’intelligenza artificiale nelle nostre vite.

Tutto si muove online, tutto è connesso eppure, per autenticarci, usiamo ancora le password e altre tecnologie obsolete. E qui entra in gioco la nostra “identità digitale”, un altro noi, un avatar che rappresenta tutte le nostre peculiarità e ci permette di entrare a far parte del mondo digitale.

E cosa c’è di più peculiare della nostra impronta digitale o della nostra iride? Niente, esatto.

Ma non c’è da aver paura: con l’evoluzione delle tecnologie si evolve anche la regolamentazione di esse, e, forse, utilizzare la propria impronta digitale per autorizzare trasferimenti di denaro potrebbe essere più sicuro che inserire dei numerini facilmente “ricopiabili” da chiunque.

 

 

Più personalizzazione, trasparenza e fiducia

Come sarà la banca del futuro? Be’, per quegli istituti finanziari che riusciranno a sopravvivere il futuro ruoterà attorno a un’unica parola: dati. Big Data, sicurezza e intelligenza artificiale sono infatti gli asset principali di un’industria in completa evoluzione.

Attenzione, non l’uso dei nostri dati per venderseli o venderci qualcosa di cui non abbiamo bisogno, ma lo sfruttamento della conoscenza che solo le banche hanno dei propri clienti per fornirci ciò che desideriamo, per aiutarci a soddisfare i nostri bisogni, siano essi la voglia di fare un viaggio o la necessità di proteggersi da possibili calamità future.

Il tutto in modo trasparente, veloce e flessibile: no, non è un sogno è la realtà. Come il mondo del lavoro si sta evolvendo verso il cosiddetto “smart working”, quello della finanza, per sopravvivere, si sta evolvendo verso il concetto di “smart finance”, e la competizione portata dai nuovi attori sul mercato dei pagamenti non fa altro che tendere a nostro favore.

 

Big tech all’assalto della finanza

Google, Amazon, Facebook, Alibaba, Apple ma anche Iliad e molti altri. Quasi tutte le big tech presenti sul mercato – e non solo – stanno sviluppando nuovi sistemi di pagamento interamente digitali e orientati al cliente e i suoi bisogni.

Amazon e Google, assieme a una serie di banche, stanno studiando la possibilità di offrire presto conti correnti ai loro clienti. Facebook sta cercando di lanciare Facebook Pay, un servizio che consentirà agli utenti di fare acquisti, effettuare donazioni o trasferire denaro attraverso le app della galassia guidata da Mark Zuckerberg.

Iliad, dopo aver rivoluzionato la telefonia, sta per lanciare la sua banca: Freebank, ovvero “banca libera”. Il nome dice tutto. Nessun costo nascosto né rimodulazioni e massima trasparenza: questa è ormai la strada maestra che gli attori finanziari dovranno seguire.

E non ci sono solo le grandi aziende tech. Esistono diverse nuove realtà fintech – come Virtual B1, azienda di data analitycs specializzata nel mondo finanziario e assicurativo – che stanno proponendo a banche e assicurazioni diverse soluzioni per aumentare la profittabilità del loro business. Parliamo nello specifico della possibilità di sfruttare l’immenso ma inespresso potenziale di dati che queste mastodontiche istituzioni già possiedono, per proporre ai propri clienti un’offerta del tutto personalizzata e ritagliata ad-hoc sui loro bisogni non ancora soddisfatti.

Il tutto condito da un design accattivante e una comunicazione modellata sulle nuove esigenze e preferenze dei clienti. Va da sé che gli istituti finanziari per sopravvivere dovranno offrire tutto ciò e magari anche qualcosina in più.

 

Da grandi dati derivano grandi opportunità

Il progetto di Google si chiama “cache”. Sapete cos’è una cache? l browser, ovvero i programmi che utilizziamo per navigare, utilizzano la web cache per rendere più veloci le proprie prestazioni: nella fattispecie, caricare più rapidamente una pagina web che abbiamo già visitato.

Nel mondo dei conti correnti tutto questo si tradurrà in “so già cosa vuoi fare, ecco a te il modo più efficiente e veloce per farlo”. Sostanzialmente, il motto “una banca costruita intorno a te” diverrà presto realtà, perché saremo veramente noi il modello intorno al quale tutto verrà sviluppato. Vuoi risparmiare? Ecco un metodo per mettere da parte soldi ogni mese automaticamente dal tuo conto corrente. Vuoi investire i tuoi risparmi? Ecco tutto quello che puoi fare a seconda dei tuoi obiettivi e del tuo grado di propensione al rischio. Vuoi un prestito? Perfetto, sappiamo già tutto di te, ecco le nostre offerte.

In sostanza, noi decidiamo, noi vogliamo, loro offrono. Perché se finora i nostri dati servivano a poco, oggi la musica sta cambiando. Pena l’obsolescenza di chi si ostinasse a non rendersene conto.

 



1 – Intelligenza Artificiale, le parole chiave per saperne di più
2 – Virtual B è l’azienda proprietaria di AdviseOnly, che ne costituisce l’hub di educazione finanziaria e idee d’investimento.

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Con www.adviseonly.com la finanza non è mai stata così semplice. La nostra missione è spiegarvi il mondo degli investimenti in modo chiaro e senza giri di parole, per rendervi investitori più informati e consapevoli.

Ultimo commento
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    Simpatico articolo tutto “rose e fiori”, i potenziali pericoli e l’uso iproprio delle moltissime informazioni che banche, assicurazion, WEB provider hanno di noi sono liquidati con un semplice “…non l’uso dei nostri dati per venderseli o venderci qualcosa di cui non abbiamo bisogno …”.
    Spero che sia solo un problema dovuto alla giovane età (così sembra dalla foto) della Jessica Samà, perché la realtà, al momento, sembra assai diversa ed i nostri dati sono assai spesso usati per “… venderseli o venderci qualcosa di cui non abbiamo bisogno … Il tutto condito da un design accattivante …”

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