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Bollettino AO | Pugno di ferro Fed sui tassi, la Cina cresce in barba al Covid

I fatti salienti della settimana

Fed cala la manata. Rialzi dei tassi di interesse? “Appropriato muoversi più velocemente”. Così si è espresso in settimana il presidente della Federal Reserve Jerome Powell. Il quale ha aggiunto che si sta valutando addirittura un rialzo di 50 punti base. Così facendo, Powell darebbe il via alla stretta monetaria più rapida dagli anni Ottanta.

Secondo il Beige Book della banca centrale Usa, la crescita ha subito il freno “dell’aumento dei prezzi di energia, metalli e prodotti agricoli che ha fatto seguito all’invasione russa dell’Ucraina” e ai blocchi connessi ai casi Covid in Cina.

E la Bce cosa fa? In un’intervista a Bloomberg, il vicepresidente della Banca centrale europea Luis De Guinos ha fatto sapere che a luglio potrebbe avere inizio la fine del quantitative easing. E, di conseguenza, il rialzo dei tassi. “Aspettiamo finché non avremo i dati”, ha però puntualizzato la presidente Christine Lagarde.

L’inflazione va. A marzo, intanto, l’inflazione nell’area euro ha registrato un +7,4%, dal +5,8% di febbraio.

 

 

Italia in tour. E mentre si ipotizza un nuovo round di sanzioni Ue a carico della Russia con petrolio e banche nel mirino, continua ovviamente a porsi il problema di dove noi europei, così dipendenti da Mosca sul tema, andremo a prendere l’energia che ci serve.

Secondo i piani, il presidente del Consiglio Mario Draghi, dopo la pausa pasquale, sarebbe dovuto partire per una missione in Africa. Senonché è risultato positivo al Covid e al suo posto sono andati i ministri Luigi Di Maio e Roberto Cingolani.

Il ministro degli Esteri Di Maio ha quindi annunciato la firma di un accordo con l’Angola per l’aumento delle forniture di gas al nostro Paese. A seguire, la delegazione italiana in Congo ha siglato un contratto per incrementare le forniture di gas di 5 miliardi di metri cubi l’anno.

Previsioni al ribasso. Qualche giorno fa, vi abbiamo consigliato di non fissarvi sulle previsioni. Va però anche detto che, se a farle sono le grandi istituzioni internazionali, almeno un po’ di attenzione va prestata.

E allora ecco che la situazione attualmente in corso ha indotto la Banca Mondiale a tagliare le stime di crescita globali per il 2022 dal +4,1% al +3,2%.

In settimana è uscito anche il nuovo World Economic Outlook del Fondo monetario internazionale. Anche qui, stime di crescita riviste al ribasso: nel 2022 la variazione del Pil mondiale si attesterà al +3,6% appena.

Interessante notare come a subire le revisioni più importanti siano state Italia e Germania, ossia i Paesi dell’area euro più dipendenti dall’energia russa (non a caso anche Berlino è indaffarata a cercare fornitori alternativi). Per l’Italia ora si prevede un +2,3% nel 2022 e un +1,7% nel 2023.

Alla faccia del Covid. Nel primo trimestre dell’anno l’economia cinese ha riportato un +4,8%, meglio delle previsioni e malgrado i lockdown nel Paese e la flessione dei consumi.

Giri di poltrone. Il ceo di Lukoil Vagit Alekperov, uno degli oligarchi sanzionati dall’Occidente, ha rassegnato le dimissioni. Ma, come sempre nella vita, c’è chi va e c’è chi resta: la Duma ha infatti confermato l’attuale governatrice della banca centrale Elvira Nabiullina per un altro mandato quinquennale.

Come si sono mossi i mercati

Effetto Powell. L’accelerazione sui rialzi dei tassi prospettata dal presidente della Fed ha pesato sui mercati azionari, inclusi quelli europei. La piazza italiana non ha fatto eccezione.

Sul fronte obbligazionario, alle prime battute della giornata di venerdì 22 aprile, la differenza di rendimento tra il Btp decennale benchmark e il pari scadenza tedesco era sui 163 punti base, quattro in meno rispetto ai 167 della chiusura di giovedì.

Osservatorio macro. Gestori e analisti guardano però ai dati macroeconomici, nel tentativo di capire quanto l’inflazione stia cominciando a far sentire il suo peso. In questo senso, per Mark Dowding, cio di BlueBay, può considerarsi significativa la perdita di 200mila abbonati a Netflix nell’ultimo trimestre (il titolo ha chiuso la giornata di mercoledì in perdita del 35%).

Una perdita che “può essere letta nel contesto dei consumatori che riducono la spesa discrezionale”. Gli attesi Pmi, intanto, si confermano ancora ben sopra i 50 punti.

Quanto mi costi. Il petrolio si avvia a chiudere la settimana sui 107 dollari al barile (Brent giugno) e sui 102 a New York (Wti giugno). A 104 euro per megawattora, venerdì mattina, il contratto maggio del gas naturale in Europa sulla piattaforma olandese Ttf. Secondo Bloomberg, il prezzo del mais è arrivato al livello più alto degli ultimi dieci anni.

Tra Tesla e Twitter. Tesla ha chiuso il primo trimestre con profitti in crescita del 658% su base annua. Ed Elon Musk si conferma protagonista del momento, avendo depositato presso la Sec i documenti nei quali spiega in che modo reperirà le risorse per l’offerta di acquisto di Twitter: 21 miliardi da finanze personali, altri 25 da prestiti.

 

Indici azionari Performance settimanale Performance da inizio mese
Azioni Italia 0.90% 2.67%
Azioni Europa 0.38% 0.98%
Azioni Usa -0.18% -2.89%
Azioni Cina -6.71% -9.77%
Indici obbligazionari Performance settimanale Performance da inizio mese
Bond governativi eurozona -0.68% -3.83%
Bond governativi usa -1.61% -5.13%
Bond corporate usa -0.96% -4.13%
Spread Btp-Bund 169.7 punti 10.43%
Materie prime Performance settimanale Performance da inizio mese
Oro 57.73 eur/gr (-2,54%) 2,51%
Petrolio Wti 102.22 usd/barile (-4.86%) -1.77%
Valute Performance settimanale Performance da inizio mese
Cambio Eur/Usd 1.0777 (-0.009%) -2.24%
Cambio Eur/Gbp 0.8388 (1.25%) 0.87%

Indici di mercato. Dati aggiornati ore 17.00 del 22/04/22.

 

I market movers della prossima settimana

 Lunedì 25 aprile fari puntati sulla fiducia delle aziende in Germania con l’Ifo. Venerdì 29 arriveranno nuove indicazioni sul Pil tedesco e i prezzi al consumo. Ma operatori e investitori seguiranno da vicino anche la Francia, dove domenica 24 aprile si terrà il secondo turno di voto per l’elezione del nuovo presidente.

Una vittoria a sorpresa di LePen contro Macron – che al momento appare improbabile (ma Brexit e Trump ci hanno insegnato che nella vita mai dire mai) – metterebbe un po’ in subbuglio i mercati dell’Eurozona, mentre la riconferma di Macron, già data per scontata, passerebbe pressoché inosservata.

Dagli Usa attesi fra gli altri gli aggiornamenti sulla fiducia dei consumatori, sul mercato immobiliare (per esempio, con le vendite di nuove abitazioni) e sul Pil.

In Giappone, che pure inizia a risentire dei rincari dei prezzi, prenderà la parola la Bank of Japan, con la dichiarazione sulla politica monetaria e il rapporto sulle prospettive. Nuove indicazioni sul Pmi manifatturiero dalla Cina.

 


 

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