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Bollettino AO | Zona euro in deflazione, a Wall Street crollano i titoli tech

I fatti salienti della settimana

Torna lo spettro della deflazione. La zona euro torna in deflazione per la prima volta da quattro anni. Stando agli ultimi dati diffusi da Eurostat, i prezzi al consumo sono scesi dello 0,2% anno su anno ad agosto, dopo il +0,4% di luglio. La virata in territorio negativo ha riguardato 12 dei 19 Paesi dell’eurozona, tra cui Italia (-0,5%), Germania (-0,1%) e Spagna (-0,6%). Mentre un membro del board della Bce, citato dal Financial Times, definisce il dato “abbastanza preoccupante”, molti analisti indicano tra le cause il calo dei prezzi del petrolio e i saldi in ritardo in diversi Paesi dell’area (tra cui l’Italia). Giovedì 10 settembre intanto è in agenda il prossimo meeting dell’Eurotower.

Effetto lockdown sull’occupazione. Da febbraio a luglio il livello dell’occupazione italiana è sceso di quasi 500 mila unità. Dai dati Istat le persone in cerca di lavoro sono cresciute di circa 50 mila, a fronte di un aumento degli inattivi di quasi 400 mila.

Pil in picchiata. Nel secondo trimestre dell’anno il Pil italiano è crollato del 12,8% su trimestre e del 17,7% rispetto allo stesso periodo del 2019. Si tratta della flessione più consistente dal 1995. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha però detto di aspettarsi un forte rimbalzo per il trimestre in corso. Nel primo trimestre il Pil del Paese aveva già registrato un crollo del 17,3% su base annuale.

Ancora dati negativi. L’indice pmi composito dell’Eurozona è sceso ad agosto a 51,9 punti dai 54,9 di luglio. In calo anche il dato finale relativo al settore dei servizi – da 54,7 a 50,5 punti. Giù anche quello italiano, a 47,1 punti dai 51,6 di luglio.

Il monito di Mario Draghi. L’ex presidente della Banca centrale europea ha detto che “molto del debito che sarà realizzato per far fronte all’emergenza coronavirus non sarà ripagato da noi ma da persone che sono molto giovani adesso. Proprio per questo dobbiamo investire nell’istruzione più che possiamo per essere sicuri che i giovani siano preparati a questa nuova società”.

Usa a passo di lumaca. L’attività economica negli Stati Uniti è cresciuta “a un ritmo modesto” e resta molto al di sotto dei livelli precedenti al Covid-19, rileva la Federal Reserve nel suo Beige Book, un rapporto elaborato ogni sei settimane sulla base delle informazioni raccolte nei 12 distretti in cui opera la banca centrale statunitense, e che fa riferimento al periodo terminato il 24 agosto.

Occupazione Usa. L’economia statunitense ha creato 1,4 milioni di posti di lavoro nel mese di agosto, in calo rispetto agli 1,7 milioni di luglio e ai 4,8 milioni di giugno, ma sopra le attese, che indicavano circa 1,32 milioni di posti. Il tasso di partecipazione alla forza lavoro è salito lievemente dal 61,4% al 61,7%, (61,8% stimato). Cala parallelamente il tasso di disoccupazione, che il mese scorso si è attestato all’8,4% (meglio delle previsioni, che indicavano 9,8%).

Una crisi che non guarda in faccia nessuno. L’Australia è in recessione: tra aprile e giugno il Pil si è ridotto del 7% rispetto al trimestre precedente, durante il quale si era registrata una contrazione dello 0,3%. Il Paese non registrava due trimestri consecutivi di crescita negativa da 30 anni ed era l’unica maggiore economia ad aver evitato la crisi nel 2008.

Cina controcorrente. Secondo l’indice Caixin, la produzione manifatturiera di Pechino ad agosto segna 53,1, sintomo di una rapida ripresa.

L’Italia proroga lo stato di emergenza. La Camera ha approvato con il voto fiducia il decreto Covid che proroga lo stato di emergenza fino al 15 ottobre.

Corsa al vaccino. Secondo quanto riporta l’agenzia Ansa, la Commissione europea si aspetta le prime disponibilità del vaccino Oxford, di cui si è assicurata la fornitura di almeno 300 milioni di dosi, per novembre. Intanto Sanofi e GSK hanno annunciato di avere avviato i test preclinici, con l’obiettivo di passare alla Fase 3 entro fine anno e di produrre fino a un miliardo di dosi nel 2021. Al momento il Paese che desta maggiore preoccupazione è l’India, dove il virus sembra fuori controllo.

Nota positiva. Crescita record per la società Zoom, che nel secondo trimestre 2020 ha ottenuto ricavi per 663,5 milioni di dollari, ben al di sopra delle previsioni: è il 355% in più rispetto allo stesso periodo del 2019.

Brexit, ancora tu? Dopo un incontro con il capo negoziatore britannico David Frost, il suo omologo europeo Michel Barnier si è detto “preoccupato e deluso” dall’atteggiamento del Regno Unito, che non ha presentato proposte su alcuni temi controversi.

 

 

Come si sono mossi i mercati

Fine corsa per i titoli tech? Nella seduta di giovedì si è registrata un’improvvisa inversione di tendenza dei titoli tecnologici di Wall Street, principali protagonisti del rally vissuto dagli indici a stelle e strisce nella fase immediatamente successiva al crollo di inizio pandemia.
Apple, Netflix, Microsoft e Amazon hanno segnato perdite tra il 3% e il 5,4%, mentre l’indice S&P 500 ha perso oltre il 3,5%, peggior risultato da inizio giugno e il Nasdaq il 5%, peggior performance da marzo.
Come spesso accade, in una sola giornata sembrano essersi materializzati molti dei dubbi sulle valutazioni espresse dal mercato finanziario, spinto dagli atteggiamenti super accomodanti della Banche centrali, nonostante i contraccolpi pesantissimi dalla pandemia: dai minimi di marzo, lo S&P500 ha segnato un guadagno del 60%.

L’Europa tenta il rimbalzo. La frenata di Wall Street ha contagiato anche le piazze asiatiche ed europee. Nella giornata di venerdì il Vecchio Continente prova però a recuperare, riportandosi in terreno positivo con Piazza Affari in testa.

Petrolio. Debole il petrolio, con il Wti intorno a 41 dollari al barile e il Brent sui 43 dollari. Per quanto riguarda il valutario, l’euro viaggia sui 1,1842 dollari. A inizio settimana la moneta unica era salita sopra la soglia degli 1,20 dollari, il massimo in 28 mesi, per poi imboccare la via dei ribassi. Lo spread è sopra 150 punti.

 

Indici azionari
Azioni Italia -1.32%
Azioni Europa -0.67%
Azioni Usa -1.50%
Azioni Cina -1.66%
Indici obbligazionari
Bond governativi eurozona 0.78%
Bond governativi usa 1.03%
Bond corporate usa 1.44%
Spread Btp-Bund 148
Materie prime
Oro 1,934.40 (-2.40%)
Petrolio Wti 40.31 (-5.22%)
Valute
Cambio Eur/Usd 1.1799 (-1.12%)
Cambio Eur/Gbp 0.8940 (0.17%)

Indici di mercato. Dati aggiornati ore 16.45 del 04/09/20

 

I market movers della settimana

Lunedì mercati chiusi negli Stati Uniti per la Festa dei Lavoratori.

Occhio invece, martedì, al dato sul Pil del secondo trimestre in arrivo dal Giappone, mentre mercoledì l’attenzione si sposta negli Usa con le previsioni dell’Eia sull’energia nel breve termine e i risultati dell’indagine Jolts (Job Openings and Labor Turnover Survey) sui nuovi lavori creati a luglio.

Giovedì 10 settembre focus sull’Europa, dove è in agenda la riunione della Bce, che comunicherà le decisioni su politica monetaria e tassi di interesse. A seguire, occhio alla conferenza stampa della presidente Christine Lagarde.

Sempre giovedì, negli Usa, sono attesi i dati sulle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione e quelli sulle scorte di petrolio greggio.
La settimana si conclude con i dati sul Pil annuale e mensile nel Regno Unito e l’indice dei prezzi al consumo di agosto negli Stati Uniti.

 


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