In salita i listini americani dopo che le principali banche del Paese (JP Morgan, Wells Fargo e Citigroup) hanno pubblicato conti trimestrali migliori delle attese. In Italia, sono i titoli del comparto finanziario a sostenere il listino.
Quali sono stati i fatti salienti della settimana?
- Elezioni presidenziali USA. Si è svolto il secondo dibattito tra i due candidati alla Casa Bianca, il repubblicano Donald Trump e la democratica Hillary Clinton. Anche in questo caso i media sanciscono la vittoria della Clinton, mentre Trump nel corso della settimana è stato travolto dalle polemiche a seguito della diffusione di un video in cui il candidato pronuncia frasi sessiste.
- Produzione industriale. Il dato sulla produzione industriale italiana di agosto è stato nettamente migliore delle attese: +1,7% la variazione mensile, e +4,1% quella tendenziale. Il dato è sorprendetemente buono, ma forse è troppo presto per entusiasmarsi.
- Dati macro in Cina. I dati sull’attività commerciale in Cina sono stati deludenti, con importazioni ed esportazioni che hanno entrambe deluso le attese.
Mercati
[accordion title=”Azionario”]Dati migliori del previsto sul fronte cinese hanno tirato su le quotazioni dei principali listini dei Paesi Emergenti, ma questo non è bastato per chiudere la settimana in positivo. In salita invece i listini americani dopo che le principali banche del Paese (JP Morgan, Wells Fargo e Citigroup) hanno pubblicato conti trimestrali migliori delle attese. In Italia, sono i titoli del comparto finanziario a sostenere il listino.
Azioni Italia: FTSE MIB; Azioni Europa: Stoxx Europe 600; Azioni USA: S&P500; Azioni Giappone: Topix; Azioni Emergenti: MSCI Emerging Market. Indici Settoriali: MSCI World relativo al settore [/accordion] [accordion title=”Obbligazionario”]
Rendimenti in salita sul mercato obbligazionario.
Diminuisce la pressione sui titoli di Stato USA e a livello internazionale: i tassi sono scesi rispetto alle settimane passate. In leggera controtendenza la curva dei tassi italiani. Lo spread BTP- Bund ha chiuso a 131 punti base.
Il segmento corporate USA beneficia dell’apprezzamento del dollaro.
Obbl. Gov. Italia, USA e internazionali: Bloomberg EFFAS; Obbl. Gov. Paesi Emergenti: JPMorgan EMBI Plus; Obbl. Investment Grade zona euro e USA: Bloomberg Index[/accordion] [accordion title=”Valute & Commodities”]
L’euforia legata all’approvazione della Russia al congelamento della produzione di petrolio ha avuto vita breve: l’oro nero chiude la settimana in parziale parità. Sul fronte dei cambi, il dollaro contiuana ad apprezzarsi e la sterlina a perdere terreno. Secondo il Financial Times, la sterlina è scesa ai minimi dal 1848.
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Agenda
Ecco i dati macroeconomici che saranno pubblicati nel corso della prossima settimana e la stima del consensus (fonte: Bloomberg).
Europa – Settimana importante per la zona euro. In agenda è segnata la riunione della BCE. Mario Draghi illustrerà la politica monetaria della Banca Centrale Europea, che non dovrebbe subire particolari modifiche, e le condizioni di salute dell’economia della zona euro. È previsto anche il rilascio del dato sull’inflazione per il mese di settembre. Quest’ultimo sarà rilasciato anche nel Regno Unito.
USA – Dall’altra parte dell’Oceano Atlantico arriveranno i dati sul real estate. In agenda i numeri delle vendite di case/abitazioni esistenti e dei permessi di costruzione rilasciati nel mese di settembre. Anche negli USA è tempo di calcolare il dato relativo all’inflazione per il mese di settembre, previsto in agenda insieme al dato sull’indice di produzione di Philadelphia del mese in corso.
Giappone – Unico dato rilevante proveniente dal Giappone è quello relativo alla produzione industriale del mese di agosto.
BRICS – L’attenzione sarà inevitabilmente rivolta alla Cina, che in settimana renderà noto quanto è cresciuta la propria economia nel terzo trimestre e i numeri della produzione industriale del mese di settembre. In Russia è prevista la pubblicazione del tasso di disoccupazione, mentre il Brasile deciderà il proprio tasso di interesse.