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BollettinoAO | L’accordo Opec mette le ali al petrolio, debole il comparto finanziario

La notizia dello storico accordo raggiunto ad Algeri tra i Paesi membri dell’Opec per tagliare la produzione di petrolio ha fatto scattare le quotazioni dell’oro nero. Continua a imperversare la tempesta su Deutsche Bank, che fa paura sopratutto per l’elevato livello di interconnessione della banca con l’intero sistema finanziario.

Quali sono stati i fatti salienti della settimana?

  • Tempesta Deutsche Bank. Continuano le (brutte) notizie sul colosso bancario tedesco. Nonostante il gruppo stia cercando in tutti i modi di rassicurare i propri investitori (e non solo loro) circa la propria solidità, diversi fondi starebbero ritirando l’eccesso di liquidità e delle posizioni presso la banca. Una cosa è certa: poche banche hanno lo stesso livello di interconnessione con il resto del mondo.
  • Accordo OPEC. Accordo storico raggiunto ad Algeri. Dopo 8 anni i Paesi membri avrebbero raggiunto un’intesa per frenare la produzione di petrolio. L’accordo prevederebbe una riduzione a 32,5-33 milioni di barili al giorno contro i 33,2 milioni di barili al giorno di agosto. Nel farttempo la Russia tocca il livello record di 11,1 milioni di barili al giorno prodotti.
  • Crescita Italia. Il governo italiano ha tagliato le stime di crescita per via del peggiorato contesto economico: la crescita del PIL scende nel 2016 a +0,8 da +1,2% e nel 2017 a +1% dal precedente +1,4%. Il debito pubblico (in rapporto al PIL) salirà quest’anno al 132,8%.

Mercati

[accordion title=”Azionario”]

Settimana senza particolari movimenti. Le azioni europee chiudono la settimana con un ribasso di un punto percentuale, ed il nostro listino è assolutamente allineato a questa performance. Da inizio anno il FTSEMIB perde il 24%. Invariato, rispetto alla settimana precedente, è il mercato americano mentre quello giapponese chiude in ribasso del 2%. Il miglior mercato, da inizio anno, continua a restare quello dei Paesi emergenti (+15%)

A livello settoriale, l’accordo raggiunto tra i Paesi membri dell’OPEC trascina al rialzo il settore Energy (+3,1%). Il settore Financials, complice anche le nubi che stanno avvolgendo Deutsche Bank in questi giorni, chiude la settimana con un -1,7%

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Azioni Italia: FTSE MIB; Azioni Europa: Stoxx Europe 600; Azioni USA: S&P500; Azioni Giappone: Topix; Azioni Emergenti: MSCI Emerging Market. Indici Settoriali: MSCI World relativo al settore [/accordion] [accordion title=”Obbligazionario”]

Settimana senza particolari movimenti anche per il mercato obbligazionario.

Scende sotto la soglia dell’1,6% il rendimento del decennale americano che chiude a 1,567%. Continua la discesa del rendimento del titolo decennale tedesco; il Bund scende a -0,134% dopo aver toccato in settimana anche un rendimento di -0,15%. Scende anche il rendimento del nostro decennale; il BTP rompe la soglia dell’1,2% e attualmente gira sul mercato a 1,185%.

Rendimenti in lieve calo anche sul mercato corporate investment grade europeo e americano.

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Obbl. Gov. Italia, USA e internazionali: Bloomberg EFFAS; Obbl. Gov. Paesi Emergenti: JPMorgan EMBI Plus; Obbl. Investment Grade zona euro e USA: Bloomberg Index[/accordion] [accordion title=”Valute & Commodities”]

Sul mercato dei cambi non è successo granché e la situazione è rimasta inalterata rispetto alla settimana precedente. Il tasso di cambio euro/dollaro è a 1,1228 mentre il tasso di cambio sterlina/dollaro è a 1,2971. Da inizio anno la valuta della Regina ha perso nei confronti del dollaro circa il 12%.

Il protagonista della settimana è indubbiamente il petrolio. Grazie all’accordo raggiunto ad Algeri l’oro nero ha fatto un balzo in avanti del 7% rispetto alla settimana scorsa; da inizio anno la performance supera il 30% (+31,8%).

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Agenda

Ecco i dati macroeconomici che saranno pubblicati nel corso della prossima settimana e la stima del consensus (fonte: Bloomberg).

Europa – In agenda per la prossima settimana troviamo la pubblicazione delle minute dell’ultimo meeting della BCE inerente le decisioni di politica monetaria. Altri dati di rilievo attesi, a livello aggregato di zona euro e di singolo Paese, sono l’indice PMI del settore manifatturiero per il mese appena trascorso ed i numeri relativi alle vendite al dettaglio di agosto.

Nel Regno Unito, oltre ai dati dell’indice PMI manifatturiero e non, saranno resi noti i numeri della produzione industriale e di quella manifatturiera.

USA – Tanti dati sul mercato del lavoro americano in programma per la prossima settimana. Sarà reso noto il tasso di disoccupazione del mese di settembre, le buste paga e la variazione dell’occupazione non agricola. Tra i dati di rilievo previsti troviamo l’indice ISM dei direttori agli acquisti del settore manifatturiero (e non) e gli ordinativi alle fabbriche di agosto

Giappone – Dal Paese del Sol Levante saranno resi noti i dati dell’indice Tankan delle grandi aziende manifatturiere (e non) ed il livello di fiducia delle famiglie nel mese di settembre.

BRICS – Settimana di festa in Cina. Anche per i Paesi dei BRICS sarà rilasciato il dato relativo all’indice PMI del settoriere manifatturiero (e non). In India sarà deciso il tasso di interesse mentre in Brasile saranno resi noti il tasso di inflazione ed i numeri della produzione industriale di agosto


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