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HomeECONOMIA E MERCATICOMMENTO AL MERCATOInvestire in azioni bancarie europee: avete mai pensato alla Francia? Guardate il grafico

Investire in azioni bancarie europee: avete mai pensato alla Francia? Guardate il grafico

C’è chi le odia, chi le ama, chi vuole riformarle, chi nazionalizzarle.

Nel bene e nel male, le banche suscitano enorme interesse nei risparmiatori. Ma a noi di Advise Only interessa capire se sono un’opportunità d’investimento oppure no.

Dopo il fallimento di Lehman Brothers, il settore bancario è stato fortemente penalizzato (per ovvie ragioni) e, nonostante le parole di Draghi, le banche europee non si sono ancora del tutto riprese. Tuttavia, i presupposti perché il 2014 possa essere un anno positivo ci sono:

  • le banche devono ripulire i propri bilanci (spinte dall’Asset Quality Review e dagli stress test della BCE);
  • la zona euro dovrebbe tornare a crescere;
  • il clima finanziario è decisamente migliorato e il rischio sistemico è in calo.

Visto che i portafogli d’investimento potrebbero essere influenzati dal settore bancario in modo diretto o indiretto (attraverso obbligazioni bancarie oppure con l’esposizione verso un Paese nel quale le banche “pesano”), è più che legittimo domandarsi se le banche siano interessanti per il risparmiatore.

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Conviene investire nel settore bancario europeo?

Si tratta di un gioco rischioso: la pulizia dei bilanci è appena cominciata, la zona euro non è ancora uscita completamente dalla crisi e l’unione bancaria rimane un progetto incompiuto. Detto in altri termini, la combinazione tra profilo di rischio e potenziale crescita non ci convince del tutto, almeno per ora. Per questa ragione, nei nostri portafogli a obiettivo (ad eccezione del più “aggressivo” Euro Ok), e in quelli proposti nell’app Portafoglio Express non abbiamo il settore bancario (presente invece in Valore Italia).

Ma, va detto, noi siamo di solito estremamente prudenti. Non tutti la pensano come noi (per fortuna!) e sul sito Advise Only, tra i portafogli più consigliati (AlgoEurope, my AcomeA Sgr), le banche ci sono. Infatti, per gli investitori più “audaci”, potrebbe essere una buona occasione per “giocare” sulla ripresa della zona euro, in tale caso gli istituti di credito potrebbero essere i primi ad avvantaggiarsene.

Quali Paesi europei hanno banche più interessanti?

In Europa ci sono circa 160 banche quotate in Borsa, ognuna con le proprie caratteristiche. Ho cercato di individuare quelle di maggior valore, a livello di Paese. Per semplificare l’esercizio mi sono concentrato sulle banche di maggiori dimensioni (ricavi superiore al miliardo) nei Paesi europei più significativi (Italia, Francia, Spagna, UK, Portogallo e Germania).

Nel grafico radar di Advise Only, ho messo a confronto le banche dei principali Paesi europei, prendendo in considerazione vari aspetti.

  1. Valutazioni di mercato. È il punto di partenza di ogni analisi: comprare ciò che costa poco rispetto al suo valore intrinseco. Ho utilizzato il classico P/B.
  2. Credito. Oggi le banche svolgono molte attività, ma la più importante rimane il credito. Considerare la capacità di concere il credito attraverso il rapporto crediti-depositi dà una misura della forza delle banche di natura commerciale nella loro attività principale.
  3. Redditività. Ci sono vari modi per avere un’idea sul fatto che una banca sia redditizia oppure no; io ho considerato un indice: il ROA.
  4. Bontà del credito. Si sa, i bilanci devono essere ripuliti dai crediti di restituzione incerta, quelli in sofferenza. In questa valore riassumo la bontà dell’attivo di una banca con il rapporto prestiti in sofferenza rispetto al totale dei prestiti.
  5. Percentuale di debito pubblico. Il legame tra debito sovrano e banche, ancora molto stretto, è stato il tallone d’Achille della zona euro. Le banche hanno i bilanci zeppi di titoli di Stato e un Paese non può funzionare senza banche. Dal momento che non siamo ancora del tutto usciti dalla crisi, è bene tener presente quali Paesi sono i più esposti a questo rischio latente.
  6. Patrimonio. La sostenibilità del patrimonio rappresenta il capitale necessario ad assicurare alle banche un’eventuale perdita. Ovviamente ogni banca ha il suo profilo, io ho sintetizzato questo aspetto con il rapporto patrimonio netto tangibile rispetto all’insieme degli asset, ponderati per il rischio.

Vediamo quali sono i Paesi con il settore bancario più interessante.

Grafico “radar” delle banche europee (più si è lontano dal centro, meglio è)

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Da questa semplice analisi emergono alcuni fatti interessanti.

Francia e Italia sembrano avere delle interessanti valutazioni ma non si può dire lo stesso in quanto a redditività e profilo di rischio. Infatti, nel nostro campione le banche italiane sono le meno redditizie, con più problemi di bontà del credito, senza dimenticare poi che sono le più esposte (dopo la Spagna) a un eventuale aumento dei tassi sui titoli di Stato.

Mettendo a confronto questi dati sembra che le banche italiane concedano sì credito (al contrario di quello che si dice in giro), ma in maniera non efficiente. Infatti, non creano profitti, e hanno una dose massiccia di prestiti incagliati o dubbi.

Le banche più redditizie (almeno considerando il ROA) sono quelle francesi e spagnole. Mentre le prime sembrano essere ben patrimonializzate, le seconde continuano ad avere qualche problema nella qualità dei crediti erogati.

Come investire in azioni bancarie

Tenendo a mente questi aspetti generali e integrando l’analisi con ulteriori dati, ho creato un portafoglio di investimento di singoli titoli azionari bancari, selezionando solo quelli che ritengo abbiano le maggiori potenzialità, considerando le valutazioni, lo scenario attuale (e la consueta prudenza di AO).

Ecco il portafoglio AO banche. Accedete al sito, guardate come è composto, seguitelo, salvatelo sul vostro profilo. Oppure fatemi sapere che ne pensate. Ci vediamo in Advise Only!

Clicca per vedere il portafoglio (basta accedere al sito, è gratis!)

Scritto da

Segue tematiche economiche e finanziarie per il team financial strategies group di Advise Only. Dopo aver conseguito una doppia laurea in Management all’Università di Torino e all’ESCP Europe, ha deciso di proseguire i suoi studi con un master in Economia Internazionale a Paris Dauphine. Dopo 4 anni di vita parigina ed esperienze lavorative come economista e strategist, sbarca in Advise Only con l’obiettivo di sviluppare la parte di analisi economica e congiunturale.

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