Il 2013 è stato un anno d’oro per le azioni del mercato giapponese ma, in questi primi mesi del 2014, l’amore degli investitori sembra essersi affievolito: da inizio anno il Topix registra -5,9%.
Che cosa è successo?
Come va l’economia giapponese?
Il mercato azionario giapponese è letteralmente decollato con l’arrivo dell’Abenomics ma, dopo quasi un anno e mezzo di politica monetaria ultra-espansiva, il Paese deve fare i conti con la prova più difficile della sua strategia per combattere la deflazione: far ripartire i consumi. I dati del PIL del quarto trimestre 2013 sono incoraggianti, ma la battaglia per l’aumento dei salari, fondamentale per la ripartenza dei consumi, è ancora tutta da giocare.
In realtà nel quarto trimestre il PIL è cresciuto meno delle attese degli analisti (+0,7% contro +2,8% annualizzato) e al di sotto delle previsioni della Banca Centrale. Questo dato, se visto nella giusta angolazione, non è una notizia così pessima: il PIL è cresciuto meno del previsto perché sono aumentate le importazioni, mentre la domanda interna è rimasta solida. In altri termini sembrano esserci buoni segnali dal lato dei consumi, anche se è ancora presto per trarre delle conclusioni.
A livello settoriale la speranza del premier Abe è che, a fronte di un incremento dei profitti, le imprese si decidano ad aumentare i salari e dunque diano il loro contributo per sostenere i consumi. Infatti qualche grande gruppo ha iniziato ad alzare gli stipendi, ma secondo il Financial Times, la maggior parte delle piccole e medie imprese è ancora riluttante.
Dal 1° aprile, però, il Paese deve fare i conti con l’aumento della tassa sui consumi (l’IVA passa dal 5% al 8%), entrate che finanzieranno in parte le riforme strutturali. L’ultima volta che il Giappone ha intrapreso un aumento dell’IVA (nel 1997, sempre in aprile), il mercato azionario è crollato del 20% e l’economia è caduta in recessione. Insomma gli investitori hanno tutte le ragioni per essere cauti in questa fase.
Conviene investire in Giappone?
Da inizio anno l’ETF Lyxor Japan (TOPIX), presente nei nostri Portafogli Express, ha perso più del 5%. E’ quindi più che legittimo chiedersi: ne vale veramente la pena? Ecco quattro motivi per cui crediamo di sì:
- Il clima finanziario è favorevole. Il Barometro del rischio del Giappone, che misura il rischio legato al mercato finanziario giapponese nel suo complesso (azioni, obbligazioni, valute, mercato monetario, ecc), è stabile sopra la soglia critica di 50 (rischio nella norma), nonostante il calo del mercato azionario. L’uscita dalle politiche espansive degli ultimi anni non sarà semplice ma, in questo momento, l’economia mondiale sembra essere ripartita e l’inflazione in Giappone è sotto controllo.
- Le valutazioni sono interessanti. Non smetteremo mai di ripeterlo: a noi piace comprare quando il mercato costa poco. Come abbiamo spiegato nell’asset allocation di Marzo, il Giappone è il mercato con le migliori valutazioni (i prezzi in rapporto ai fondamentali sono buoni).
- Le imprese fanno profitti e i margini stanno migliorando. Il 2013 è stato un anno di successo per le imprese giapponesi: i ricavi sono migliorati del 3,2% anno su anno e gli EPS del 23,1% su base annua. La forte svalutazione del cambio (USD/JPY: -32,2%) ha contribuito notevolmente a questo risultato, ma non è detto che questo trend continui. Tuttavia, ci sono due aspetti che possono far ben sperare:
- i margini di profitto sembrano migliorare;
- i direttori d’impresa non sembrano particolarmente preoccupati dell’aumento dell’IVA, della decelerazione dell’attività in Cina (primo partner commerciale), oppure di un apprezzamento sensibile dello yen.
- La politica monetaria rimarrà espansiva a lungo. Vista l’aggressività con la quale la Banca Centrale è intervenuta a sostegno della strategia di Abe, non ci sono ragioni per credere che farà mancare il suo supporto in un momento così delicato. Inoltre è plausibile un ulteriore sostegno nel momento in cui lo scenario d’inflazione e di crescita non corrisponda a quello atteso.
Come in tutti gli investimenti i fattori di rischio non mancano e, con tutta onestà, non so dirvi se l’Abenomics funzionerà oppure no. Una cosa, però, è certa: ci vorrà del tempo e non sarà una passeggiata. Ma considerando che il Paese che sta attuando un ambizioso progetto di cambiamento, credo che a queste condizioni valga la pena correre il rischio.