Come sapete uno dei pilastri della nostra strategia d’investimento consiste nel comprare quando i prezzi sono bassi. Dal momento che per noi il quadro generale rimane favorevole all’investimento in azioni, per chi se la sente di convivere con questa volatilità ci possono essere delle buone opportunità d’acquisto.
Tra i nostri settori preferiti, sia a livello mondiale che di singolo Paese (USA e Europa), c’è il settore della tecnologia. Rispetto a qualche mese fa, infatti, l’opportunità di un investimento nel settore è ancora migliorato, sia in termini di “momentum” che di “value”.
Non siamo i soli ad essere affezionati ai Tecnologici. Numerosi utenti del sito Advise Only hanno creato dei portafogli d’investimento legati al tema (Social Network, Tech, Games, Michela is Tech, solo per citarne alcuni). La maggior parte di questi portafogli si concentrano però su un target preciso di titoli: i veterani del settore come Ebay, Yahoo!, Google o Apple, e le giovani promesse come Linkedin, Twitter, Facebook (cliccando sul nome della società e registrandovi gratuitamente al sito, potrete accedere all’andamento storico del titolo). I veterani offrono buone garanzie, i giovani sono pieni di buone speranze. Mettiamoli a confronto.
Grafico “radar” delle società tecnologiche – più si è lontano dal centro meglio è
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Per la prima volta dalla sua quotazione, Twitter ha dovuto fare i conti con il mercato rendendo pubblici i dati trimestrali del quarto trimestre 2013. Come prima volta, è andata piuttosto bene: i ricavi sono stati migliori delle attese e, anziché produrre delle perdite, è riuscita a generare degli utili per azione. Non c’è che dire, i presupposti in termini di modello di business ci sono ma, dando uno sguardo al grafico radar (già proposto in passato), l’uccellino di Wall Street rimane il più fragile tra le società tecnologiche più in voga e, come per tutte le matricole, il suo valore è ancora tutto da dimostrare. Infatti, nonostante i buoni risultati societari del trimestre, nel 2013 le perdite sono state il doppio del previsto e gli analisti hanno subito messo in evidenza come l’aumento degli utenti attivi non sia stato “frizzante” come ci si attende da una società in piena espansione. E subito la Borsa ha penalizzato Twitter con un bel tonfo (-19% alle ore 17 di oggi).
Le società più solide (massa di ricavi e EBITDA Margin) e con i migliori Earning yield sono quelle più mature, come Ebay e Google, mentre Linkedin e Twitter rappresentano le “belle speranze” (sono piccole e più fragili). Considerando le metriche del grafico, invece, sembra che sia in atto un passaggio di testimone tra Facebook e Yahoo!. La prima società guadagna terreno (cresce la massa di ricavi e aumentano i margini) mentre la seconda non riesce a tenere il passo.
È sicuramente presto per dare dei giudizi definitivi, ma i risultati trimestrali (ottobre-dicembre 2013) delle 342 società tecnologiche su 691 che compongono l’indice Russell 3000 non sono niente male. In aggregato, sia gli utili che i ricavi sono in crescita e migliori delle attese degli analisti.
Le società del settore tecnologico dove è possibile investire sono davvero tante e si rischia di perdere qualche opportunità d’investimento focalizzandosi solo sui grandi nomi. Per questo, ho creato un piccolo portafoglio: Tech USA, che investe in sei titoli azionari non troppo conosciuti, ma con buone valutazioni, business solidi e dividendi interessanti. Scoprilo sul nostro sito: www.adviseonly.com.
Clicca per accedere gratuitamente al portafoglio “Tech USA”
Gianni / Febbraio 7, 2014
Bel articolo e bel portafoglio! Sarebbe carino qualche dritta/pensiero sul perché hai scelto proprio quei 6 titoli lì.
Se piazzo 4 titoli del tuo portafolgio in uno stock screener ne vengono fuori altri 50 sul NASDAQ con parametri che si somigliano: P/E, Current ratio, Div yeld, ROE (Recent yr), ROA (Recent yr), …
Perché hai desciso propio per quelli lì?
Grazie
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Jacopo Caretta Mussa / Febbraio 7, 2014
Ciao Gianni, non ne dubito che ne
possano venire fuori altri interessanti, ci mancherebbe J. Ti dico come ho operato io:
1) Per prima cosa ho selezionato dei titoli con delle valutazioni
interessanti rispetto alla media di settore della nostra multicriteria (quindi
ognuno ha i sui benchmark); 2) Poi sono andato a cercare quei titoli
ragionevolmente solidi (approssimato con lo z-score di Altman); 3) mi sono concentrato su quelle società che
pagano dei dividendi; 4) A questo punto (la lista non è così lunga) ho guardato
crescita ricavi, margini di profitto, Business, chi c’è come azionista, ecc.
Cmq non ho dubbi sul fatto che ci siano altri ottimi titoli e soprattutto che
tu riesca a trovarli J.
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Gianni / Febbraio 7, 2014
Ma con il mio commento non volevo banalizzare, io di analisi value ne capisco zero sbarrato.
Non avevo capito se appunto avevi fatto uno stock screnning e poi scelto dei titoli tra quelli o se c’erano analisi più approfondite e/o di tipo diverso come hai spiegato.
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Jacopo Caretta Mussa / Febbraio 10, 2014
Figurati Gianni ho capito benissimo anzi grazie per la domanda!
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