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L’economia europea in 3 grafici

In questi mesi non abbiamo fatto altro che sentir parlare di spread. Ormai tutti hanno imparato cos’è e a cosa serve (se hai dubbi, ti suggeriamo di dare un’occhiata a AOpedia, l’enciclopedia libera di Advise Only). Nel post che state leggendo non vogliamo aggiungere nulla, semplicemente vi proponiamo 3 grafici e lasciamo a voi lettori i giudizi. Se volete, potrete esprimere liberamente il vostro parere usando i commenti.

Per chiarezza specifichiamo che abbiamo utilizzato i titoli di stato a scadenza quinquennale (e non decennale) per includere nella rassegna anche l’Irlanda la quale, dallo scoppio della crisi, ha interrotto il collocamento di titoli di stato a lunga scadenza.

GRAFICO 1

Questo grafico mostra l’andamento degli spread dei titoli di stato di alcuni paesi europei a 5 anni su quelli tedeschi, nel periodo che va dal 2000 a oggi. Quanto tempo hanno avuto i paesi per fare le riforme necessarie nel periodo di “bassi tassi”?

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Lo spread di alcuni paesi dal 2000 al 2012

GRAFICO 2

Sappiamo che il periodo peggiore per i paesi periferici è stato tra l’estate del 2010 e gennaio 2012 (quando la BCE ha attivato il primo LTRO). Facciamo una fotografia dell’andamento degli spread nel periodo che va da luglio a novembre 2012 e vediamo come si sono comportati i paesi più colpiti. La scelta del 24 luglio 2012 come milestone, non è casuale: segna il punto di svolta, ovvero quando la BCE – attraverso il suo Governatoroe Mario Draghi – dichiara: siamo pronti a fare tutto il necessario per salvare l’euro.

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evoluzione dello spreade dei paesi europei nel 2012

GRAFICO 3

Abbiamo visto l’andamento degli spread in termini assoluti, ma proviamo a normalizzarli: ovvero a vedere l’andamento nel tempo, fissando a 100 il valore del 24 luglio 2012. In  questo modo potremo capire quanto lo spread di un singolo paese è variato rispetto a se stesso. Qual è il paese che ha performato meglio?

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Andamento dello spread dei paesi eueopei, normalizzato a 100Hai trovato questi grafici interessanti? Condividi questo post sui social network e diffondilo nel web.

Se vuoi approfondire o tenere sotto controllo l’andamento degli spread dei vari paesi europei, allora accedi (o iscriviti gratuitamente, se ancora non l’hai fatto) al sito www.adviseonly.com dove potrai fruire anche di numerosi altri parametri (ad es. rendimento a scadenza e performance dei titoli di stato, il rischio e le performance delle azioni, il rating e tanto altro ancora).

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Ultimi commenti
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    Se guardiamo lo spread, allora direi “abbastanza bene”, ma se ci si guarda intorno tutto il resto si sta sfasciando, per lo meno questo è quello che vedo io. Cioè lo spread non è tutto.

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      Indubbiamente, ieri si osservava che nella zona Euro gli unici due dati macro con segno positivo sono inflazione e disoccupazione, e non solo per i PIIGS. Ciò è triste e preoccupante. Francamente però non so cosa sarebbe successo se .. se lo spread ed i tassi fossero rimasti lassù. Non credo che la situazione economica sarebbe migliorata

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      In effetti lo spread non serve a nulla come indicatore per identificare la situazione generale di un paese, serve ad indicare il livello di integrazione in termini di affidabilità delle varie economie dell’area euro…+ alti sono gli spread e + l’area euro è disomogenea…punto e basta…altro indicatore inutile è il rapporto debito/pil per indicare la solvibilità di un Paese…sarebbe l’equivalente di un fantomatico indice: debito/fatturato per un’azienda (un indicatore infatti inesistente nella teoria e nella pratica dell’analisi di bilancio perchè non ti dice nulla)…al massimo sarebbe interessante il rapporto debito/patrimonio netto oppure il rapporto debito/deficit (o avanzo primario) magari con annessa indicazione del livello di tassazione media del paese…ora la vera domanda è: perchè utilizzano tutti indicatori inutili per descrivere l’economia dei vari paesi? ve lo spiego io: perchè così la gente non ha una idea precisa di quanto bene (o male) sono governati! sono i politici che definiscono e utilizzano gli indicatori (i politici o le lobbies ad essi referenti), cioè gli stessi che dovrebbero essere giudicati in base a quei parametri…non gli conviene certo che i loro “padroni” sappiano chiaramente se sono bravi o no non vi pare?

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