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HomeECONOMIA E MERCATIECONOMIA, POLITICA E SOCIETA'Educazione finanziaria – 4° puntata: risparmiare è un gioco da ragazzi

Educazione finanziaria – 4° puntata: risparmiare è un gioco da ragazzi

C’è un modo per affrontare gli inevitabili imprevisti della vita: risparmiare, cominciando a investire il prima possibile. Così, si accumula fieno in cascina per i momenti del bisogno.

Alla base del risparmio, c’è la capacità di distinguere tra spese essenziali e superflue: una volta capito ciò, si è a metà dell’opera. Siamo circondati dal superfluo (pensate alla quantità di soldi spesi in “Gratta & Vinci”), quindi non è poi così difficile: basta meditare sulle cose davvero importanti della vita.

Il denaro risparmiato va poi investito. Il “come” è la seconda metà della faccenda. Ma anche questo non è difficile, basta puntare su semplicità e regolarità. Proprio come in una maratona. Inoltre, prima si inizia, meglio è: più risparmi oggi, più generalmente otterrai in futuro. Ecco un esempio pratico di quanto si può mettere da parte risparmiando e investendo fin da piccoli.

La vita di Marco (e dei suoi investimenti)

Vogliamo essere concreti, immaginando con voi un percorso ideale di risparmio.

Quello di un ragazzino, Marco, che inizialmente investe piccole somme, derivanti da “paghette” (non interamente spese) e regali dei familiari in occasione di feste e compleanni.  Crescendo, durante gli studi, Marco si dà un po’ da fare con lavoretti vari. Quindi arriva il primo lavoro “vero”: web designer, per  25mila euro lordi annui. Negli anni cresce professionalmente e il suo reddito aumenta (3,5% all’anno in media), come le aliquote IRPEF del resto. Finché, a  67 anni, va in pensione. Un piccolo inciso: tutti i dati (“paghette”, livello iniziale e tasso crescita del reddito, propensione al risparmio, e via dicendo) sono realistici e in linea con le statistiche economiche degli italiani.

I risparmi accumulati nel corso di una vita, che assommano a un totale di oltre €170.000, sono via via investiti regolarmente secondo una strategia semplice ma ragionevole. La vediamo nell’infografica.
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La strategia di investimento di Marco

La partenza è aggressiva, ma si finisce poi col giocare in difesa, secondo uno schema di investimento che si chiama life-cycle investment. Marco investe in un portafoglio “Zen”, minimalista, costituito da due soli ingredienti, le cui proporzioni variano nel tempo:

  1. un fondo azionario internazionale;
  2. un fondo obbligazionario internazionale.

Entrambi i fondi sono ben diversificati su base internazionale e hanno costi commissionali (TER) bassi. Questo è cruciale, visto l’impatto dei costi sulla performance dell’investimento.

Una simulazione

A questo punto, facciamo un po’ di ginnastica matematico-statistica e simuliamo 10.000 scenari finanziari realistici per il percorso d’investimento di Marco. Sono 10.000 “mondi possibili”, generati imitando le caratteristiche storiche dei mercati: presenza di crash, cambi di regime, trend, oscillazioni della volatilità.

Il grafico mostra la gamma di risultati ottenibili, espressi come rapporto tra soldi versati e soldi ottenuti alla fine (metrica forse un po’ rude, ma comprensibile a tutti).

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Vediamo i risultati della simulazione:

  • in media Marco otterrà €366.000, cioè il 215% del capitale investito;
  • in oltre due terzi dei casi il capitale viene più che raddoppiato (e in qualche caso fortunato è triplicato);
  • la probabilità di ottenere un risultato finale inferiore alla somma dei versamenti, cioè perdere il capitale, è sostanzialmente pari a zero (ciò non esclude del tutto la possibilità, ma la rende assai improbabile, diciamo come essere colpiti da un asteroide in Piazza del Duomo a Milano).

Sono risultati molto buoni. Miracolo? No, per niente. È che siamo entrati nel regno degli interessi composti, su un arco temporale molto lungo, con una strategia d’investimento di buon senso (ancorché passibile di variazioni e migliorie), attuabile da un ragazzino.

Come fare?

Avete sentito parlare dell’app gratuita Gimme5 di AcomeA? Beh, correte a scaricarla. Dal vostro cellulare potete investire quando volete e quanto volete, a partire da 5 euro (cinque, sì). I fondi comuni sottostanti hanno commissioni di gestione basse, e non c’è alcun costo di versamento.

Noi abbiamo provato l’app e ci è piaciuta molto. Inoltre ha un testimonial davvero molto simpatico. Voi cosa state aspettando?

Se pensate che sia difficile, siete in errore. C’è solo un ostacolo da superare: voi stessi.

L’Homo sapiens fatica a pensare al futuro lontano. Si concentra sull’immediato. Migliaia di anni passati a sopravvivere nelle foreste o nei deserti, fronteggiando problemi e pericoli vicini nel tempo e nello spazio, hanno segnato il DNA umano: gli antichi istinti restano. Ma il futuro arriva, inesorabile.

E allora serve ricordare che risparmiare serve per aiutare i figli, per fronteggiare serenamente l’età della pensione, oppure per accumulare il capitale necessario a quel grande viaggio da sogno.

Marco l’ha capito. E ha solo 12 anni. Che cosa state aspettando a uscire dalla foresta?

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Ultimi commenti
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    Mi spiegate come avete fatto ad arrivare a 170000 risparmiate.
    Se poi mi dite le aziende che mi aumenta lo stipendio del 3.5% ogni anno fatecelo sapere che mandiamo il CV

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      Versamenti regolari per oltre 50 anni, con uno stipendio che da 25k cresce a un tasso annuo regolare, 12% il tasso di propensione al risparmio. Il tasso di crescita del reddito è in linea con i dati reali – è lievemente più alto, perché abbiamo scelto una professione oggi richiesta e abbiamo ipotizzato che il soggetto sia dinamico e attivo sul lavoro. In effetti, rispetto ad una crescita “brillante”, il 3,5% all’anno è un tasso di crescita basso.
      Comunque, il punto cruciale non è se si cresca al 2% o al 20%, quanto piuttosto che un piano di investimento regolare e ragionevole dia alla fine buoni frutti, dimenticando il market timing, e abbattendo i rischi.

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        Grazie per la spiegazione

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    Mi spiegate come avete fatto ad arrivare a 170000 risparmiate.
    Se poi mi dite le aziende che mi aumenta lo stipendio del 3.5% ogni anno fatecelo sapere che mandiamo il CV

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      Versamenti regolari per oltre 50 anni, con uno stipendio che da 25k cresce a un tasso annuo regolare, tasso di propensione al risparmio del 12% circa, dopo aver pagato l’IRPEF.
      Il tasso di crescita del reddito è in linea con i dati reali – è lievemente più alto perché abbiamo scelto una professione oggi richiesta e abbiamo ipotizzato che il soggetto sia dinamico e attivo sul lavoro. In effetti, rispetto ad una crescita “brillante”, il 3,5% all’anno è un tasso di crescita basso.
      Comunque, sono giusto ipotesi ragionevoli per evidenziare quanto sia saggio ed efficace risparmiare con metodo. Il punto cruciale, quindi, non è se si cresca al 2% o al 20%, quanto piuttosto evidenziare come un piano di investimento regolare e ragionevole dia alla fine buoni frutti – dimenticando il market timing, e abbattendo i rischi.

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        Grazie per la spiegazione

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