Il primo dibattito pubblico tra i due candidati presidenti ha visto la vittoria della democratica Hillary Clinton. Ma qual è la formazione politica che, nel passato, ha dato più sollievo all’economia e ai mercati?
Countdown per le elezioni USA
Ormai ci siamo, con il primo dibattito tra i due candidati in corsa le elezioni presidenziali USA entrano nel vivo. Nell’ultimo mese, il repubblicano Donald Trump ha più che raddoppiato le probabilità di vittoria, ma nel primo faccia a faccia ha vinto la democratica Hillary Clinton.
Il primo dei tre dibattiti pubblici previsti è avvenuto a poco più di un mese dal voto. Secondo un sondaggio promosso dalla CNN/ORC, questa volta Hillary Clinton si è aggiudicata la vittoria con il 62% dei voti in suo favore.
Una “close call”
Se fino ad agosto le probabilità di vittoria di Donald Trump erano talmente basse da considerare la partita praticamente chiusa, da settembre la situazione è profondamente cambiata. Stando al sito FiveThirtyEight (tra i pochi ad avere letto in modo accurato le precedenti elezioni del 2008 e 2012) , le chances del candidato repubblicano sono salite dal 22% al 45,4%, mentre quelle di Clinton, che comunque rimane stabile in testa, si sono ridotte dal 78% al 54,6%.
Il primo dibattito, lo abbiamo visto, sembra aver favorito la candidata democratica, ma va detto che storicamente il primo dibattito non sposta in modo drastico le opinioni. In ogni caso, considerando il livello d’incertezza che pesa sulle elezioni, la sfida è più che mai aperta.
Sappiamo bene che il peso economico/finanziario degli Stati Unici è superiore a quello di qualunque altro Paese al mondo – basti pensare che l’indice S&P500 spiega una buona fetta del “fattore mercato”. Non stupisce allora che la maggior parte degli analisti s’interroghi su quale sia la formazione di Governo migliore per l’economia e i mercati. Ecco cosa ci insegna la storia.