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#PIL monitor: timidi segnali di crescita per la zona euro

La crescita economica della zona euro sembra ben avviata: Eurostat e Bce hanno ritoccato al rialzo le previsioni di crescita del PIL per l’anno in corso. E da domani la BCE inizierà a intensificare gli stimoli monetari.

Da domani, 8 giugno, la BCE inizierà a fare incetta di corporate bond, titoli obbligazionari emessi da società non finanziarie, per poi finire con un’operazione di finanziamento a lungo termine (TLTRO) verso fine mese. Gli stimoli monetari in Europa non mancano, proprio in un momento in cui la crescita della zona euro dà qualche segnale di vita.

L’Istituto europeo di statistica (Eurostat) ha appena rivisto al rialzo la crescita del PIL trimestrale per il primo trimestre (+0,6% contro +0,5% della stima precedente), a pochi giorni di distanza dall’aumento dello 0,2% sulle previsioni di crescita per l’intero 2016 da parte della BCE. Certo, parliamo di un microscopico “zero virgola qualcosa”, ma di questi tempi è meglio di niente, specialmente in un contesto internazionale davvero difficile.

Nelle stime di Commissione Europea e BCE, la crescita economica della zona euro dovrebbe rallentare leggermente nei prossimi mesi, pur restando moderatamente solida nel corso dell’anno, grazie alla domanda interna e al recupero degli investimenti, mentre la domanda estera dovrebbe rimanere debole per tutto il 2016. I dati appena pubblicati dall’Eurostat confermano questo scenario (il rallentamento del PIL è atteso anche in Italia, come ha segnalato l’Istat).

Cosa dice il nostro indicatore sul PIL della zona euro

Facendo leva sui dati economici già disponibili nel mese di maggio, abbiamo aggiornato il nostro indicatore sintetico di PIL che ci aiuta ad avere un quadro dell’andamento dell’economia nell’eurozona. Ebbene, rispetto ad aprile l’indicatore scende leggermente: la stima è di una lieve decelerazione del PIL per il secondo trimestre dell’anno nell’ordine del +0,4% su base trimestrale, e del +1,1% su base annua.

zonaeuro

 

Al di là dei valori puntuali, che – lo rammento – sono stime e hanno quindi un certo margine d’errore, stando ai dati di maggio la probabilità di recessione è dell’ordine del 20% (bassa, ma non bassissima). Inoltre, il tasso di crescita tendenziale del PIL è pari a +1,7%, leggermente meglio delle stime del consensus di mercato (+1,5%).

Insomma, la crescita economica della zona euro sembra ben avviata, in un momento in cui gli sforzi monetari si fanno più intensi e la comunità internazionale è più morbida sul fronte fiscale. Tuttavia, il referendum sul Brexit potrebbe cambiare velocemente le carte in tavola.

Proprio per questo, nei portafogli tattici, abbiamo recentemente ridotto l’esposizione azionaria europea e inserito una quota d’oro.

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Scritto da

Segue tematiche economiche e finanziarie per il team financial strategies group di Advise Only. Dopo aver conseguito una doppia laurea in Management all’Università di Torino e all’ESCP Europe, ha deciso di proseguire i suoi studi con un master in Economia Internazionale a Paris Dauphine. Dopo 4 anni di vita parigina ed esperienze lavorative come economista e strategist, sbarca in Advise Only con l’obiettivo di sviluppare la parte di analisi economica e congiunturale.

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