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Il Governo Renzi vara la Legge di stabilità 2015: il suo impatto sui vostri risparmi

Il Consiglio dei Ministri del Governo Renzi ha approvato la Legge di stabilità per il 2015 che, all’interno del nuovo quadro macroeconomico e nel rispetto del vincolo del 3% previsto dall’Europa, dovrebbe muovere risorse per € 36 miliardi.

Tra risparmi e tagli di tasse, la manovra ha un obiettivo ambizioso: rilanciare l’economia italiana, con un impatto tangibile su cittadini e imprese, cercando di rompere il circolo vizioso della recessione e di creare lavoro.

La manovra del Governo Renzi

Pur avendo come obiettivo la crescita dell’economia, non si tratta di una manovra tecnicamente espansiva in senso stretto, poiché le uscite hanno la stessa entità delle entrate. “Passeremo dal 2,2 al 2,9% di rapporto deficit/PIL“, dichiara il premier Renzi, ma “rispetteremo il limite del 3%“.

L’intero provvedimento è illustrato nelle slide proiettate in conferenza stampa da Matteo Renzi. Vi proponiamo due schede riassuntive.

 slide_legge_stabilità_2015

La manovra è una soluzione per l’economia italiana?

La direzione complessiva è quella giusta per stimolare un po’ la crescita, con ragionevoli tassi delle tasse (1,2% del PIL) e qualche sgravio e semplificazione per le imprese. Tuttavia la sostanza appare un po’ debole e ci sono alcuni provvedimenti – quelli legati alla previdenza integrativa – che lasciano assai perplessi noi di Advise Only.

Ad una prima analisi le coperture appaiono (nella migliore tradizione politica italiana) piuttosto aleatorie, così come il poco credibile quadro economico di riferimento. Con i vincoli dettati dall’Europa, lo spazio disponibile per la manovra non era molto, è vero, ciò nonostante è chiaro, come ha scritto il Wall Street Journal, che “l’Italia s’unisce alla Francia nel seguire una rotta di potenziale collisione con l’UE”: come per i cugini transalpini, infatti, il deficit sarà più elevato e protratto più a lungo (ritardando così la riduzione del disavanzo di bilancio).

Cosa cambia per i risparmiatori

L’impatto sui mercati è stato, riteniamo, basso: ieri Borsa Italiana ha perso oltre il 4,4% e lo spread BTP-Bund ha superato quota 165 punti base, con una dinamica simile alle Borse e agli spread di Spagna, Portogallo e Grecia. La giornata odierna sembra avere preso una piega molto simile a quella di ieri, e lo spread BTP-Bund al momento della redazione è in salita, poco sotto i 200 punti base. Ma la principale ragione delle vendite non è certo da ricercare nella Legge di stabilità italiana, bensì in un insieme di fattori negativi di portata più ampia (in primis dati macroeconomici deludenti nell’Eurozona, tensioni in Grecia, paura per gli effetti del virus Ebola, rischi geopolitici).

Nelle prossime ore e giorni potrebbe esserci un po’ di volatilità indotta dalla probabile dialettica che si instaurerà in sede europea (l’aleatorietà delle coperture non sfuggirà ai talebani dell’austerity). Ma a parte ciò, nello scenario più probabile, non aspettatevi granché.

Tuttavia, un testo ufficiale ancora non c’è, e rimangono ancora troppe questioni aperte per esprimere un giudizio definitivo.

Due misure annunciate, comunque, avranno un impatto non da poco su pensioni e previdenza:

  • il “TFR in busta paga” – i lavoratori potranno richiedere l’anticipazione di parte del loro TFR, per noi di Advise Only si tratta di un’idea insensata e dannosa, vista la situazione previdenziale italiana (tuttavia, visto che l’anticipazione sarà – genialmente – tassata secondo l’aliquota marginale IRPEF, probabilmente l’anticipo di quota del TFR non sarà granché popolare);
  • l’aumento della tassazione sui fondi pensione, che disincentiva la previdenza integrativa (le indiscrezioni sono per un’allucinante aliquota del 20%).

Insomma, il Governo Renzi sembra amare il motto di “pochi maledetti e subito”, e penalizza il futuro, nella veste di previdenza integrativa, a favore dei consumi oggi. Questo approccio da cicala, come dicevamo, per noi è sbagliato, soprattutto alla luce dello scenario demografico (e sociale) dei prossimi decenni e dei rischi di povertà che corrono i giovani. Spingere affinché il reddito sia consumato (e tassato) oggi, anziché risparmiato per quando si sarà anziani e bisognosi di cure è una forma di miopia acuta e pericolosa.

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Ultimi commenti
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    Ottima argomentazione, sono totalmente d’accordo.
    Sarebbe bello vedere dibattiti di questo livello anche nei talk show in TV, al posto dei soliti ciarlatani.

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      Noi di AdviseOnly i talk show in TV non li guardiamo ne mai ci inviterebbero perchè saremmo “scomodi” :-). Anche io concordo con Delens che forse non sarà un granchè ma questa manovra rappresenta comunque “uno scossone”

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    Mi pare che nell’ottica di dare uno scossone ad una macchina da troppo tempo impantanata i “pochi maledetti e subito” possano anche andar bene. Purchè una volta in moto si corregga questo che concordo con voi, in tempi normali sarebbe assurdo ed inaccettabile

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      Bah. Ragionevole come fu ragionevole Esaù, che cedette la primogenitura a Giacobbe per un piatto di lenticchie (Genesi 25,29-34). Riporto, perché è lettura interessante:

      29 Una volta Giacobbe aveva cotto una minestra di lenticchie; Esaù arrivò dalla campagna ed era sfinito.
      30 Disse a Giacobbe: «Lasciami mangiare un po’ di questa minestra rossa, perché io sono sfinito».
      31 Giacobbe disse: «Vendimi subito la tua primogenitura».
      32 Rispose Esaù: «Ecco sto morendo: a che mi serve allora la primogenitura?».
      33 Giacobbe allora disse: «Giuramelo subito». Quegli lo giurò e vendette la primogenitura a Giacobbe.
      34 Giacobbe diede ad Esaù il pane e la minestra di lenticchie; questi mangiò e bevve, poi si alzò e se ne andò. A tal punto Esaù aveva disprezzato la primogenitura.

      PS io sono ateo, ma i testi sacri sono generalmente fonte di enorme saggezza

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    Hmmmmm… un 20% sui Fondi Pensione mi sembra un buon inizio per divorare i risparmi dei sudditi Italici. 🙂

    Sarà molto divertente vedere a quanto la porteranno nei prossimi anni. Questo è solo l’antipasto, dopo negli anni proseguiranno con il primo, secondo, dolce, caffè e ammazza caffè. 🙂
    Per ora non possono superare il 26% (ma presto alzeranno anche quello, oltre il bollo sul DT).

    Italia paese fallito, sempre peggio, sempre più povero!

    Del resto meglio accontentarsi del Renzie, almeno non è un ladrone, il che in Italia è già una grande cosa.

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      Concordo con te Gianni.
      Personalmente credo che Renzi sia – in pratica – il nostro attuale miglior cavallo. E guarda cosa combina. Siamo il prototipo del Paese Affondante.

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        Delrio su LA7: “stiamo avendo un dialogo con i fondi pensione perché comprino TDS Italia, perché investono tutto all’estero.”
        Frasi davvero inquietanti!

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    Sono andato in pensione nel 2009 dopo 40 anni di contributi, settore industria. Ho scoperto che la tassazione della pensione integrativa è quanto mai penalizzante.
    In sintesi:
    – la quota erogatami come capitale (lump sum) è stata tassata alla media del TFR, pari a oltre il 38%, inclusi gli interessi via via maturati in 25 anni di versamenti (se mi fossi tenuto il capitale avrei subito una tassazione del 12,5% e non del 38!)
    – la quota di capitale trattenuta dal fondo in contropartita della quale mi eroga una rendita vitalizia e stata convertita ad un tasso di trasformazione infame: il break even, senza interessi, è a 25 anni! Cioè dopo 25 anni il vitalizio al lordo delle tasse sarà pari al nominale che si sono trattenuti per legge. Indovinate chi ci guadagna?
    In sintesi il mio messaggio per i giovani è: scappate dai fondi pensione integrativi: sono una solenne fregatura!

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