Si torna a ragionare: i mercati sembrano aver ripreso vigore e l’indice S&P500 sta finalmente azzerando le perdite di fine anno (-0,4% YTD). A controbilanciare la paura dei Paesi Emergenti ci pensano infatti i risultati delle società, che anche nel quarto trimestre si confermano in crescita e sopra le attese degli analisti.
Sintesi dei risultati 2013
Delle società che compongono l’indice S&P500 circa il 72% ha generato degli EPS sopra le attese e il 65% di esse ha avuto ricavi che hanno battuto le stime degli analisti. Nel complesso, nel quarto trimestre la crescita degli utili per azione è stata del 8,5% rispetto allo stesso trimestre del 2012, sostenuta in modo particolare dal settore finanziario (+25,2%) e dai materials (+24,7%). Escludendo la componente finanziaria, i risultati sono comunque soddisfacenti con una crescita degli EPS del 5,4%.
Per quanto riguarda i ricavi, nel complesso c’è stata una crescita dello 0,8% a/a. Tuttavia, il dato è fortemente influenzato dalla performance di una singola società (Prudential), che ha pesato sull’intero settore (financials) e sull’indice S&P500. Infatti, al netto della performance Prudential, la crescita complessiva dei ricavi per l’intero indice balza al 2,1% a/a.
Al di là dei risultati trimestrali, la sintesi del 2013 è stata complessivamente positiva, non solo sul piano della performance azionaria (+25%) ma anche dei risultati aziendali, a conferma dell’innata capacità delle società USA di saper remunerare i propri azionisti anche in tempi difficili.
Sintesi delle trimestrali USA 2013
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Le prospettive per gli investitori in azioni USA
Fino a questo momento la capacità delle imprese USA di generare profitti non sembra essere in discussione: i margini di profitto sono intatti, l’economia USA è in crescita e la politica monetaria della Fed dovrebbe mantenersi espansiva nonostante il tapering. Eppure, c’è un po’ di cautela nell’aria. Infatti, su 82 società che hanno fornito delle indicazioni sugli obiettivi di crescita per il primo trimestre 2014, circa l’81% si attende un calo degli EPS, ben al di sopra della media di lungo periodo (64%).
Nel 2013, molte società hanno attivato ingenti programmi di buy back e di incremento di dividendi che hanno contribuito all’ottima performance dell’S&P500. Secondo Goldman Sachs, le disponibilità liquide dell’S&P500 ammontano a 1,4 trillioni di dollari (più o meno il PIL della Spagna) e dovrebbero continuare a essere utilizzate a questi scopi anche nel 2014. Tuttavia, quello che ci aspetta da un’economia in accelerazione è che le imprese riattivino il ciclo d’investimento, che fino ad ora è sembrato piuttosto anemico.
La combinazione tra valutazioni interessanti, buone prospettive di crescita e profilo di solidità delle imprese ci permettono di mantenere una buona posizione sul mercato americano, privilegiando le tematiche value, sia nei Portafogli Express che in quelli ad obiettivo (Ob. Rendita) oppure tematici (Settori USA 2014).