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HomeECONOMIA E MERCATIGRAFICO DELLA SETTIMANAGrafico della settimana: le azioni costano l’11% in meno delle obbligazioni

Grafico della settimana: le azioni costano l’11% in meno delle obbligazioni

I mercati finanziari sono una realtà complessa (nel senso matematico del termine), quindi difficile da valutare in modo semplicistico: si rischia di assumere una visione parziale. In questi casi vale il detto di Bernard Shaw: “Per ogni problema complesso c’è una soluzione semplice, ma sbagliata”.

Tenendo a mente le parole del grande scrittore, diamo un’occhiata alle valutazioni relative di azioni e obbligazioni dei Paesi Sviluppati. Lo facciamo utilizzando il rapporto tra il valore di un ampio indice azionario (MSCI World) e un altrettanto esteso indice obbligazionario internazionale (JP Morgan Global Aggregate), entrambi denominati in dollari USA. La lettura dell’indicatore è immediata: al calare del rapporto, le azioni diventano meno care rispetto alle obbligazioni, e viceversa.

rapporto_azioni_obbligazioni

Cosa ci dice il grafico?

Dai massimi di inizio estate 2015, le azioni costano l’11% in meno rispetto ai bond. Il rapporto, pur essendo tornato ai livelli di inizio 2014 (quando le valutazioni azionarie in termini di P/E, Price/Book, Dividend Yield erano considerate dai più accettabili), resta superiore alla media storica. Per la precisione, ci troviamo nel top 25% dei valori degli ultimi 5 anni e nel top 45% degli ultimi 10 anni.

Insomma, in termini di convenienza relativa tra azioni e obbligazioni, la correzione c’è stata, è stata anche significativa, ma non particolarmente profonda. Non so voi, ma se un sito di e-commerce vedo un articolo che m’interessa scontato del 10%-11%, difficilmente sono colto da un raptus d’acquisto. Tuttavia, ci rimugino su. E qui, con le Borse, è lo stesso…

Scritto da

Uno dei fondatori di AdviseOnly, responsabile del Financial & Data Analysis Group. Esperto di finanza e gestione dei rischi, statistico Bayesiano, lunga esperienza in Allianz Asset Management, è laureato in scienze economiche con indirizzo quantitativo-statistico all'Università di Torino. Docente di Quantitative Portfolio Management al Master in Finance dell'Università di Torino, ha pubblicato vari articoli su riviste finanziarie (fra le altre: Journal of Asset Management, Economic Notes, Risk), contribuendo a libri su investimenti e gestione dei rischi. Ex-triathleta, s'ostina a praticare apnea, immersioni e skyrunning.

Ultimi commenti
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    Interessante ulteriore modo di valutare I mercati.
    Perché non hai postato anche il grafico a 10 anni?
    BTW: posso sbagliare, ma non era H. L. Mencken a dire la frase che hai citato? Mencken infatti è Americano, mentre Bernard Shaw è Irlandese.

    “For every complex problem there is a solution that is concise, clear, simple, and wrong.”

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      Ah, io conosco questa, attribuita a G.B. Shaw: “For every complex problem there is a simple solution that is wrong.”
      Però in effetti ho trovato anche quella che dici tu, molto simile. L’importante è che sia chiaro il senso: non è che con questo grafico si arrivi alla verità, è solo un quanto di informazione.
      Il grafico a 10 anni è così (lo allego qui al commento – non l’ho inserito nel post per brevità, citando solo il posizionamento in termini di quantili).

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        Cavolo, hai ragione, l’ha detta anche G.B. Shaw.
        Fantastico il grafico con la distribuzione delle probabilità, grazie.

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