Per combattere l’elevata disoccupazione e scalare la montagna del debito pubblico italiano c’è una sola soluzione: crescere.
Negli ultimi anni (e ancora oggi) le banche centrali hanno speso gran parte delle loro energie per salvaguardare il sistema finanziario, cercando prima di tutto di riportare la calma sui mercati, per poi di far ripartire il credito.
Nell’ultimo rapporto sulle condizioni del credito mondiale[1], l’agenzia di rating Standard&Poor’s accende i riflettori sui due rischi potenziali:
- l’opaca crescita del debito emesso da società cinesi;
- la rapida espansione di operazioni di leverage finance negli USA.
Ecco una panoramica della situazione del mercato del credito e sulla sua espansione tra il 2015-2019.
Secondo i calcoli dell’agenzia di rating, tra il 2015 ed il 2019 le società avranno bisogno di circa $57mila miliardi di finanziamenti, di cui $37mila miliardi per finanziarie vecchi debiti e $20mila miliardi da destinare a nuove emissioni. A fine 2019, l’ammontare di debito a livello societario è stimato intorno ai $71mila miliardi, di cui circa il 40% nei bilanci delle società cinesi. L’espansione del credito in Cina è destinato a rimanere un fattore di rischio per molti anni ancora.
In economia nessun pasto è gratis, e quando le politiche monetarie sono costantemente espansive si rischia di compromettere la stabilità finanziaria, incentivando l’espansione eccessiva del credito. In questo momento che lo scenario macroeconomico sembra tutto sommato favorevole, l’ultima cosa di cui c’è bisogno è di un’ulteriore crisi finanziaria.
[1] https://www.globalcreditportal.com/ratingsdirect/renderArticle.do?articleId=1418618&SctArtId=328028&from=CM&nsl_code=LIME&sourceObjectId=9229581&sourceRevId=1&fee_ind=N&exp_date=20250715-05:29:41