In un mercato così sensibile ad annunci e notizie riguardanti l’evolversi dell’emergenza coronavirus, molti investitori sono rimasti bloccati e indecisi sul da farsi. Urge quindi capire come poter proteggere i propri risparmi e, nel caso, dove è possibile guadagnare qualcosa pur muovendosi in un contesto assai complesso.
Come orientarsi nell’incertezza?
Non è comunque facile capire quale direzione prendere: da un lato, il mercato azionario ha mostrato cenni di ripresa dopo i crolli di marzo, tuttavia ci sono gestori convinti che i prezzi degli asset siano tuttora troppo cari rispetto alla situazione che fin qui si è delineata. Tradotto: potrebbe essere un fuoco di paglia destinato a trasformarsi in una nuova correzione. Dall’altro, il mercato obbligazionario, a causa degli stimoli incessanti delle banche centrali del pianeta, nella maggior parte dei casi non dà grossi spunti in termini di rendimenti.
A rendere il quadro ancor più di difficile lettura, c’è l’incertezza imperante rispetto ai tempi della ripresa: sarà una “V”, una “U” oppure la temuta “L”, che indicano rispettivamente una ripresa veloce, un recupero più lento e una prolungata stagnazione dopo la caduta? Molto dipenderà dallo stato psicologico delle persone, da cosa decideranno di fare e se avranno ancora paura una volta passata l’emergenza. Ancora più importante sarà capire se e come arriverà un vaccino in tempi brevi e se ci sarà da subito per tutti. Tutte cose che, al di là degli annunci, non si possono prevedere con certezza nemmeno adesso.
Corsa ai porti sicuri
In uno scenario del genere, dunque, è logico che in qualche modo abbiano ripreso quota quelli che da sempre si definiscono i “beni rifugio”. Ossia quelli che nella volatilità, per l’appunto nell’incertezza, riescono a garantire un porto sicuro del valore. Per esempio, l’oro negli ultimi due mesi si è apprezzato parecchio, sfondando a maggio il muro dei 1.700 dollari l’oncia. Tuttavia, scandagliando bene il mercato, qualche buona occasione si può trovare nel campo degli etf. Il mondo dei fondi a gestione passiva, infatti, sta attirando molto interesse sui mercati. Già il 2019 per questo tipo di prodotti è stato un anno molto positivo. E ora, a partire dal mese di aprile, gli afflussi si stanno riprendendo.
Ritornando, però, più specificatamente agli investimenti difensivi, nell’ambito del mercato valutario ha sempre goduto di una certa considerazione in tal senso lo yen giapponese. Questa valuta, tradizionalmente, è infatti considerata un bene rifugio durante le fasi turbolente del mercato e tende ad apprezzarsi nei confronti del dollaro statunitense in contesti di forte avversione al rischio. Per quanto riguarda il mercato italiano, la casa svizzera Ubs di recente ha pensato a un prodotto pensato apposta per un momento dove la propensione al rischio non è certo ai massimi livelli.
La proposta di Ubs
Si chiama UBS ETF Japan Treasury 1-3 Year Bonds (Isin LU2098179695) ed è il primo etf che garantisce esposizione ai titoli governativi del Giappone a breve scadenza, da 1 a 3 anni. Il nuovo veicolo d’investimento replica l’indice Bloomberg Barclays Global Japan Treasury 1-3 Year Index e consente sostanzialmente agli investitori di assumere un’esposizione allo Yen tramite i titoli di Stato giapponesi con scadenze inferiori a tre anni, attraverso uno strumento dal semplice utilizzo quale un etf. L’indice sottostante prevede un ribilanciamento mensile e ha un Ter (Total expense ratio, l’indicatore di costo del fondo) annuo dello 0,15%.
Questo etf permette di prendere esposizione nei confronti di una valuta forte come lo yen, che peraltro ha un limitato rischio tasso. Questo perché una buona diversione valutaria, sostengono gli esperti di Ubs, è un aspetto molto importante nella costruzione dei portafogli e questa nuova soluzione punta a offrire la possibilità agli investitori di aumentare il peso dello yen, una valuta che, come dicevamo, è da sempre considerata un porto sicuro.