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Ripresa a strappi e volatilità, meglio diversificare con le commodity

L’annuncio di un imminente arrivo del vaccino contro il coronavirus ha galvanizzato le Borse. L’aspettativa di un graduale allentamento delle restrizioni fa ben sperare per il quadro macroeconomico mondiale. Tuttavia, ci vorrà del tempo perché il vaccino arrivi effettivamente a essere utilizzato su larga scala. Proprio per questo, l’economia rischia di non poter tornare alla normalità in tempi brevi. È più probabile che assisteremo a momenti di ripresa, alternati a battute d’arresto. Basti pensare alla situazione attuale, dove comunque la seconda ondata di contagi ha gelato la ripresa a cui avevamo assistito nel periodo estivo in molte economie avanzate. La Banca centrale europea, dal canto suo, ha detto recentemente di essere pronta ad accrescere i suoi stimoli monetari. Probabile che altri istituti centrali facciano lo stesso. Tutti fattori che lasciano intendere come la situazione, sebbene sul medio termine sembri volgere al meglio, sarà ancora soggetta a un certo grado di volatilità sui mercati. In un contesto di così difficile lettura, quindi, continuano a mantenersi attraenti soluzioni d’investimento che guardino al mondo delle commodity.

 

Le commodity, un’occasione per diversificare il portafoglio

Le commodity, infatti, sono un’occasione di diversificazione preziosa, in ragione del fatto che hanno una bassa correlazione con le altre asset class. Non solo: avendo un valore reale, possono costituire un “porto sicuro” da un probabile aumento dell’inflazione a causa dell’elevata disponibilità di liquidità per opera delle banche centrali. Tuttavia, chi investe nelle materie prime impiegate nelle attività industriali, deve tenere in considerazione che queste possono essere soggette alla ciclicità del mercato e sono sensibili agli shock geopolitici e macroeconomici. Un modo di investire sulle commodity passa attraverso gli Etf, fondi a gestione passiva che replicano un indice. Il vantaggio di questa soluzione, oltre a commissioni più basse rispetto a una gestione attiva, è che gli investitori possono beneficiare della flessibilità tipica degli investimenti negoziati in borsa avendo accesso alla performance dell’indice di riferimento. La casa svizzera di investimenti UBS, in tal senso, offre un’ampia gamma di Etf sulle commodity, inclusi alcuni dotati di copertura contro il rischio di cambio

 

CMCI Composite ETF, una protezione in più dai rischi di rolling

Le strategie sono costruite su diversi indici, con esposizioni diverse sulle singole materie prime. Per esempio, si può citare l’UBS Constant Maturity Commodity Index Composite ETF, che è un fondo pensato per avere la stessa performance dell’omonimo indice. L’UBS Bloomberg Constant Maturity Commodity Index ha una portata superiore a quella dei contratti future a breve termine e diversifica gli investimenti lungo tutta la curva delle scadenze. Questo punta a offrire agli investitori una maggiore protezione dalle attività speculative che possono accompagnare i rinnovi mensili degli indici tradizionali. Inoltre, può minimizzare l’esposizione a rendimenti negativi sul rolling, vale a dire l’attività di rinnovo dei future a scadenza, consentendo all’indice di riflettere meglio l’andamento del mercato sottostante.

 

Un indice diversificato e composto da 27 contratti future

La strategia replica in modo sintetico la performance dell’indice investendo in uno swap, ovvero un contratto derivato. Si tratta di un prodotto pensato per investitori che non seguono attivamente la curva dei future sulle commodity, ma che desiderano massimizzare le opportunità offerte dal concetto CMCI. In particolare, Il CMCI Composite Index è il più diversificato offerto agli investitori all’interno della famiglia CMCI. È composto da 27 contratti future su commodity che coprono i settori dell’energia, dei metalli preziosi, dei metalli industriali, dell’agricoltura e del bestiame. A ciò si aggiunge una ponderazione equilibrata di tutte le scadenze disponibili (da 3 mesi fino a 3 anni) per ciascuna commodity. Ciò significa che l’indice è diversificato anche sul piano temporale, fattore spesso trascurato dagli indici tradizionali.

 

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UBS ETF ha un lungo track record nella gestione di soluzioni indicizzate per i propri clienti. Nel 2001 UBS ha lanciato il primo ETF. Oggi UBS ETF propone un’ampia gamma di ETF su indici azionari, obbligazionari e alternativi quotati sulle principali Borse europee. Presente dal 2013 in Italia con un team dedicato di 3 persone, in Europa UBS ETF gestisce patrimoni per oltre 85 miliardi di dollari e rappresenta il quarto operatore nel mercato degli ETF in Europa (Fonte: ETFGI al 31 Agosto 2022) con oltre 135 prodotti quotati presso Borsa Italiana. UBS ETF fa parte di UBS Asset Management che è una delle principali società di gestione a livello mondiale, con un patrimonio in gestione di 1026 miliardi di dollari, di cui oltre 440 miliardi in gestione passiva (al 26 Luglio 2022). Per maggiori informazioni: www.ubs.com/etf.

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