Dopo la vittoria di Donald Trump alla Casa Bianca, il dollaro si apprezza nei confronti dell’euro. La maglia nera della settimana nel mondo valutario spetta al peso messicano che raggiunge il minimo storico. Bene i dati sul PIL del Mezzogiorno italiano.
Quali sono stati i fatti salienti della settimana?
- Elezioni USA e mercati: Trump diventa il 45esimo presidente degli Stati Uniti, sorprendendo giornalisti, sondaggi e soprattutto il mercato. Quest’ultimo, dopo aver reagito male nell’immediato, ha accolto bene la notizia tant’è che l’indice Dow Jones ha toccato nuovi massimi, confermandosi miglior indice della settimana. Male il peso messicano, che nella settimana lascia sul campo il 10%, su timori di una possibile chiusura commerciale tra USA e Messico. L’attesa per il forte stimolo fiscale promesso in campagna elettorale da Trump ha innescato un rialzo del rendimento dei bond americani e, di riflesso, di tutti i paesi Europei.
- Banca Monte dei Paschi di Siena: non sembrano fermarsi i problemi per l’istituto di credito senese che continua a dimostrare instabilità. Uno scricchiolante business plan e l’ipotesi di conversione delle obbligazioni senior in azioni sono chiari segni che l’istituto non riesce a trovare nuovi investitori. Il tutto si riassume con un dato: la probabilità di default ad un anno della banca oscilla ben sopra il 40%.
- Dati macro Italia: Si ferma il calo del PIL del Mezzogiorno, durato sette anni consecutivi. Nel 2015 il prodotto interno lordo è cresciuto dell’1%, recuperando parzialmente la caduta dell’anno precedente.
La maglia rosa spetta al nostro FTSEMIB, che ha guadagnato in settimana il 3,2%, ben sopra la media europea, sebbene da inizio anno resti uno degli indici peggiori. Vendite sul settore delle Utilities (-4,2%) e su Consumer Staples (-3,1%).
Il miglior mercato da inizio anno continua ad essere quello degli Emergenti (+10,3%) anche se gli USA cominciano a recuperare terreno.
Azioni Italia: FTSE MIB; Azioni Europa: Stoxx Europe 600; Azioni USA: S&P500; Azioni Giappone: Topix; Azioni Emergenti: MSCI Emerging Market. Indici Settoriali: MSCI World relativo al settore [/accordion] [accordion title=”Obbligazionario”]
Il mercato obbligazionario, specialmente quello USA, pare aver preso una direzione. Il decennale americano chiude la settimana con un rendimento del 2,15%, trascinando un po’ tutti i rendimenti. Da notare il nostro BTP decennale che al momento ha un rendimento del 2%, portando lo spread con il BUND tedesco a 174 punti.
Obbl. Gov. Italia, USA e internazionali: Bloomberg EFFAS; Obbl. Gov. Paesi Emergenti: JPMorgan EMBI Plus; Obbl. Investment Grade zona euro e USA: Bloomberg Index
[/accordion] [accordion title=”Valute & Commodities”]Settimana positiva per il dollaro, che si apprezza confronti dell’euro in scia alle attese per l’applicazione del programma del neo presidente americano Trump.
Sebbene a inizio settimana gli investitori si siano rivolti ai beni rifugio – l’oro in primis – a seguito dell’incertezza post elezioni, il metallo giallo ha invertito la rotta nei giorni seguenti e chiude in negativo la settimana con una flessione del 3,5%.
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Agenda
Ecco i dati macroeconomici che saranno pubblicati nel corso della prossima settimana e la stima del consensus (fonte: Bloomberg).
Giappone – Attesa lunedì la prima lettura del PIL del terzo trimestre (0,2%).
Europa – La settimana inizierà con il rilascio dei dati sulla produzione industriale nell’Eurozona a settembre. A seguire arriveranno altri dati di particolare rilevanza: martedì la prima lettura del PIL per il terzo trimestre (0,3%) e giovedì il valore finale dell’inflazione del mese di ottobre. Per quanto riguarda l’Italia è in pubblicazione, ad inizio settimana, il PIL per il terzo trimestre atteso stabile allo 0,2%.
Importanti indicazioni arriveranno dalla “locomotiva europea”: martedì verrà rilasciato il dato sulla fiducia delle imprese tedesche, lo ZEW di novembre.
USA – Settimana ricca di dati per il Paese a stelle e strisce: di particolare rilevanza i numeri sulla produzione industriale del mese di ottobre (0,2%) in pubblicazione mercoledì, seguiti dal valore dell’inflazione e dalle indicazioni sul mercato del lavoro (richieste settimanali di sussidi di disoccupazione).
BRICS – Da segnalare la pubblicazione dei dati sulla produzione industriale anche in Cina e Russia.