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Riassunto mensile di luglio: se la variante spaventa, trimestrali e banche centrali rassicurano

Luglio è stato un mese sull’altalena per i listini mondiali, spaventati dallo spettro della variante Delta e di potenziali nuove restrizioni. Ma attenzione anche a quello che succede in Cina, con alcune decisioni del governo che hanno inciso sui mercati. Ma andiamo con ordine.

L’aumento dei contagi in Europa, con Gran Bretagna e Spagna in testa, e l’accelerazione in atto in altri Paesi come Francia, Italia e Germania hanno preoccupato non poco i mercati, che infatti hanno temuto una nuova ondata di restrizioni e una possibile gelata del PIL, previsto comunque in corposo rimbalzo a livello mondiale.

Di contro, tuttavia, si è osservato come l’aver vaccinato una fetta consistente della popolazione in molti Paesi avanzati abbia permesso di tenere a bada ospedalizzazioni e ricoveri in terapia intensiva. E parte proprio da qui il rimbalzo che si è osservato nella parte finale del mese, cosa che si è riflessa anche in una ripresa di quota delle materie prime dopo che si erano sgonfiate all’inizio del mese.

A dare ulteriore manforte ai listini, poi, ci ha pensato la Banca Centrale Europea, che ha modificato la sua strategia virando verso un “un obiettivo di inflazione simmetrico nel medio termine”, il che di fatto ha ufficializzato la linea super accomodante seguita dal 2012 in poi. La Federal Reserve, dal canto suo, ha concluso il mese rassicurando i mercati: tassi invariati e politica ultraespansiva confermata nell’ultima riunione di luglio.

 

I fatti salienti del mese di luglio

Come si accennava, i timori di una nuova ondata di chiusure a causa della variante Delta ha irrigidito i listini azionari intorno alla metà del mese. Anche se alla fine i mercati – chi più, chi meno – hanno ripreso il loro cammino al rialzo, con Milano che è tornata sopra i 25.000 punti.

In questo mese è successo parecchio anche dalle parti della BCE. Il consiglio direttivo, riunitosi il 22 luglio, ha lasciato fermi i tassi d’interesse e dato il via a una nuova strategia: non più un’inflazione “inferiore ma vicina al 2% nel medio termine” ma “un obiettivo di inflazione simmetrico nel medio termine”. Significa che la banca centrale d’ora in poi accetterà deviazioni dal 2% sia in basso che in alto, purché siano nel breve termine e aiutino a raggiungere il target del lungo periodo.

Sempre l’istituto guidato da Christine Lagarde ha fatto altri due annunci:

• a partire da ottobre le banche del Vecchio Continente avranno le mani libere per quanto riguarda la distribuzione dei dividendi ai propri azionisti, mentre durante la pandemia questa facoltà era stata congelata;
• la BCE inizierà la sperimentazione dell’euro digitale, una moneta elettronica che sarà testata per almeno due anni in vista di una fase successiva, che invece consisterà nello sviluppo vero e proprio.

C’è un caso, invece, avvenuto in Cina che ha trascinato verso il basso il Ftse China A50 e l’Hong Kong Hang Seng. Ed è quello legato alla decisione del governo di Pechino di apportare una stretta al settore delle società educative private, perché “dirottato” dal capitale. Un intervento che vieta a queste aziende di realizzare profitti, raccogliere capitali o quotarsi. Questo ha innescato una serie di vendite sulle azioni cinesi del comparto e non solo.

Il governo di Pechino, tra l’altro, ultimamente sta dimostrando un certo attivismo sulle società cinesi che si sono quotate a Wall Street. A farne le spese, per citarne una, è stata la cinese Didi, la principale app di prenotazione taxi in Cina. Didi avrebbe disatteso tre mesi fa la richiesta della Cyberspace Administration of China di ritardare la sua IPO per un supposto problema di sicurezza sul trattamento dei dati personali degli utenti cinesi. Il governo ha pertanto sospeso l’attività dell’applicazione e sta svolgendo accertamenti.

 

 

Come si sono mossi i mercati

In Europa i listini hanno conosciuto un andamento intorno alla parità. Maggiore fortuna hanno avuto quelli statunitensi, mentre hanno patito un affanno più forte le piazze asiatiche. Anche il mese di luglio, nel complesso, ha pagato pegno ai timori sulla diffusione della variante Delta.

Negli Stati Uniti, analogamente a quanto accaduto in Europa, S&P 500 e Nasdaq hanno corretto la loro corsa il 19 luglio, per poi rimbalzare e riprendere il loro slancio verso l’alto. Sul Nasdaq, a fine mese, hanno comunque pesato i numeri di Amazon. In Asia, il Ftse China A 50, l’Hang Seng a Hong Kong e l’indice Nikkei giapponese hanno conosciuto ancora un mese particolarmente pesante.

Sul fronte obbligazionario, il rendimento del bond decennale USA è sceso nel corso del mese attorno a quota 1,24%, dall’1,46% di inizio mese. In Europa spread BTP/Bund sui 107 punti base nella giornata di venerdì 30 luglio.

Nel mese di luglio avanzamento dell’oro sul fronte delle commodity, con il metallo giallo che ha preso quota sopra i 1.800 dollari l’oncia (era a 1.764 dollari alla fine di giugno). Dopo la correzione di giugno, il rame è apparso di nuovo sugli scudi e in pieno trend rialzista. Il petrolio, invece, nel corso del mese ha conosciuto un ripiegamento, ma in ogni caso ora è in recupero con il Brent a 75 dollari al barile e il WTI oltre i 73.

Sul fronte valute, il cambio tra euro e dollaro USA è sostanzialmente stabile a 1,18.

 

Eventi da tenere d’occhio nel mese di agosto

Il mese di agosto vedrà diverse trimestrali interessanti negli Stati Uniti, con i vari Cisco, Alibaba, Wallmart, Boeing, Paypal e General Motors.

Sempre massima attenzione all’avanzamento delle campagne vaccinali e all’eventuale diffusione delle varianti che, come si è visto più volte negli ultimi mesi, possono spaventare i mercati e provocare correzioni improvvise.

Altro fronte meritevole d’attenzione è il mercato asiatico, dove il governo cinese si sta muovendo con diverse iniziative che potrebbero far incespicare il mercato azionario e minare la fiducia degli investitori internazionali. Interessanti da seguire, poi, gli sviluppi della cosiddetta “guerra fredda tecnologica” tra Stati Uniti e Cina, con l’amministrazione Biden che ha recentemente accusato il governo cinese di collaborare con criminali per commettere attacchi informatici diffusi.


 

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