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HomeECONOMIA E MERCATIECONOMIA, POLITICA E SOCIETA'A proposito di salute: cosa ci dice il Covid Index?

A proposito di salute: cosa ci dice il Covid Index?

Abbiamo parlato abbondantemente dei pesantissimi effetti economici del covid 19 e anche degli strumenti messi in campo da governi e istituzioni per sostenere la ripresa – primo tra tutti il fondo Next Generation Eu. Ma parliamo di numeri: come siamo messi oggi, a pochi giorni dalla fine dell’anno, in termini di gravità della pandemia? Spoiler: abbastanza bene, incrociamo le dita.

No, non vogliamo iniziare a pubblicare bollettini dei contagi – non è il nostro settore e non avete certo bisogno di venire qui per trovare i numeri aggiornati. Ma visto che Virtual B (società che controlla AdviseOnly), si occupa di statistica e machine learning, ci è sembrato interessante applicare queste competenze per provare a rispondere alla domanda più gettonata degli ultimi mesi.

Anche perché tutti i dati in circolazione – i positivi, il numero di tamponi rispetto ai positivi, i ricoverati in terapia intensiva e via dicendo – raccontano una parte della storia, ma nessuno la racconta per intero: basta dare un’occhiata al grafico qui sotto per rendersene conto.

 
covid_index_2 | amCharts

 

Che cos’è il Covid Index?

Per essere precisi, il merito è di Raffaele Zenti, co-fondatore di Virtual B e data scientist navigato, che ha messo a punto il “suo” Covid Index: è un indicatore in grado di sintetizzare i diversi dati a disposizione usando un modello di machine learning. Non ha valore predittivo, solo descrittivo, come un termometro.

L’idea è quella di estrarre il “succo” dell’informazione, per descrivere con un singolo numero lo stato del contagio. Il fenomeno sottostante è essenzialmente uno: la forza della pandemia.

Le variabili prese in considerazione, le “materie prime” per la costruzione dell’indice, sono dati pubblici messi a disposizione da Governo e Protezione Civile.

  • Numero di positivi
  • Numero di pazienti ricoverati con sintomi
  • Numero di pazienti in terapia intensiva
  • Numero di persone in quarantena
  • Numero di decessi
  • Numero di tamponi effettuati

Ma veniamo a noi: cosa ci dicono i risultati? Ebbene, stando al Covid Index, il morso della famigerata “seconda ondata” si sta notevolmente allentando: vedere per credere.

 
covid index | amCharts

 

Dando un’occhiata al grafico si notano due picchi evidenti: in primavera e in autunno, in corrispondenza delle due “ondate” di contagi. L’indice mostra tra l’altro una correlazione inversa con il Ftse Mib, principale indice di Borsa Italiana – significa che, al crescere dei contagi, i mercati tendono a scendere. L’esistenza di una correlazione con indicatori economici – come appunto il movimento del mercato – lascia intuire la possibile utilità del Covid Index come termometro della situazione per chi investe.

 
covid_index_3 | amCharts

 

Una velocissima nota di metodo (per chi fosse interessato, Zenti ha spiegato come ha costruito l’indice in un articolo su Medium e ha anche scritto un paper di approfondimento sul tema). Per realizzare l’indice, Zenti – parole sue – ha “applicato un principio chiave del machine learning e della statistica in generale: l’ensemble modeling. L’intuizione è che, non sapendo quale sia il modello ‘giusto’, se ne stimano tanti e poi si fa una media. Una sorta di consensus di modelli – che comunque danno tutti risultati simili”.

Tutto questo, oltre a darci indicazioni preziose, ci dice una cosa importante: l’intelligenza artificiale applicata al mondo reale può davvero rivelarsi utile, isolando fenomeni che serpeggiano sotto la superficie dei dati e facendo affiorare le informazioni rilevanti a seconda degli obiettivi che ci si è posti.

Da una simile premessa è facile intuire quale sia il potenziale dell’IA applicata al mondo finanziario, regno di un’enorme mole di dati spesso inutilizzati (o utilizzati male).

 


Scritto da

La scrittura è sempre stata la sua passione. Laureata in Economia per le Arti, la Cultura e la Comunicazione all’Università Bocconi di Milano, è entrata nel mondo del giornalismo nel 2008 con uno stage in Reuters Italia e successivamente ha lavorato per l’agenzia di stampa Adnkronos e per il sito di Milano Finanza, dove ha iniziato a conoscere i meccanismi del web. All’inizio del 2011 è entrata in Blue Financial Communication, dove si è occupata dei contenuti del sito web Bluerating.com e ha scritto per il mensile Bluerating.

Ultimi commenti
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    a proposito di dati utilizzati male, l’ultimo grafico “grida vendetta”: non si scorge nessun nesso tra il covid index e il ftse mib e comunque le due serie non sono stazionarie e quindi la sedicente correlazione inversa è farlocca…

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