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#ABCFinanza: Coefficiente di correlazione: cos’è e a cosa serve

Azioni, obbligazioni, fondi, ETF: le possibilità d’investimento per gli investitori sono in continua crescita ed evoluzione.

Le informazioni da valutare prima di investire però sono tante, troppe e quando l’investitore compie i “primi passi” nel mondo degli investimenti e decide di “costruire” il proprio portafoglio spesso non sa da dove partire. Con i giusti accorgimenti però è possibile farlo in assoluta sicurezza. Scopriamo come.

 

Iniziare da un’attenta diversificazione

Una delle colonne portanti di un’efficace costruzione di portafoglio risiede nel concetto di diversificazione, cioè nella scelta di ripartire il capitale investito tra diverse tipologie di attività finanziarie e di non concentrarlo su una (o poco più) di esse. In questo modo si riduce il rischio complessivo del portafoglio, senza però intaccare la performance finale: le perdite di uno strumento infatti possono essere compensate dai guadagni di un altro e così via.

 

Diversificazione efficace? Tieni a mente la correlazione

Cosa serve per rendere veramente efficace la diversificazione? É importante monitorare il coefficiente di correlazione esistente tra gli stessi. In parole semplici questo coefficiente è un indicatore utile a valutare l’intensità con cui gli strumenti finanziari si muovono insieme sul mercato, il cui valore può variare tra -1 e 1:

Quando la correlazione è positiva: significa che i due strumenti analizzati si muovono sul mercato “nella stessa direzione” (entrambi salgono o scendono). Quando invece è negativa significa che i due strumenti si muovono seguendo “direzioni opposte” (quindi uno sale, l’altro scende). E quando il coefficiente oscilla intorno allo zero? Significa che siamo di fronte a una sostanziale indipendenza tra i movimenti dei due strumenti.

Come si evince da questa breve descrizione, la “forza” della correlazione sta proprio nel permettere di individuare (e valutare) i movimenti degli strumenti in portafoglio e di costruirne così uno ben diversificato.

 

 

Dalla teoria alla pratica: la correlazione e il mercato

Illustrata la teoria, passiamo alla pratica. Sul mercato a livello fattuale complessivamente le correlazioni negli ultimi 10 anni si sono mantenute intorno allo zero, indicando un andamento pressoché indipendente tra le diverse asset class. Tuttavia:

  • l’azionario dei Paesi Emergenti e quello dei mercati sviluppati presenta una forte e positiva correlazione;
  • il mercato valutario risulta invece negativamente correlato contro tutte le altre principali asset class.
  • l’obbligazionario invece è l’asset class che presenta il minor livello complessivo di correlazione, che diventa negativa nei confronti del mercato azionario globale.

E anche per questo motivo che nei portafogli troviamo un po’ di azioni, un po’ di obbligazioni e qualche bene rifugio tipo l’oro: per difendersi dal crollo di uno con la salita -o il crollo meno forte- di un’altra asset class.
L’analisi di queste dinamiche suggerisce importanti spunti da tenere bene a mente in fase di costruzione e valutazione di un portafoglio. Avere una soluzione d’investimento adeguatamente diversificata e saperla valutare nel modo corretto permette anche all’investitore alle prime armi di vivere serenamente la sua “vita finanziaria” e sopportare la volatilità dei mercati con più serenità.

 


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Ultimo commento
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    capacità innegabile di spiegare in maniera chiara e razionale anche i concetti più ignoti o astrusi ai più….
    Bravi.

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