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Finanza e bambini: l’argomento è tabù

Secondo un’indagine di T. Rowe Price, il 57% dei genitori non si sente tranquillo quando affronta con i figli una conversazione sulla situazione economica familiare

Educazione finanziaria a casa

Corsi di nuoto, scherma, inglese, pianoforte, violino, recitazione… è incredibile quante risorse ed energie i genitori impieghino per preparare i loro figli a una vita ricca di opportunità. Eppure dimenticano sistematicamente qualcosa: l’insegnamento delle nozioni di base sulla gestione del denaro per esempio, un aspetto fondamentale per gettare le basi di un futuro finanziario stabile.

Torniamo quindi a parlare di educazione finanziaria, del resto è un argomento che a noi di AdviseOnly sta particolarmente a cuore. Ma tranquilli, questa volta non vogliamo infierire sulla scarsa preparazione degli italiani: vi raccontiamo invece come se la cavano negli Stati Uniti (non molto meglio di noi, a quanto pare).

Lo spunto arriva da T. Rowe Price, che ha pubblicato di recente l’ottava edizione dell’indagine annuale “Parents, kids and money”, basata su un campione di 1.086 genitori di bambini tra gli 8 e i 14 anni e altrettanti ragazzi (loro figli) tra gli 8 e i 14 anni.

Un argomento delicato

In base ai risultati dello studio, che ha analizzato le conoscenze finanziarie, i comportamenti e gli atteggiamenti di adulti e bambini, i soldi sono ancora percepiti per certi aspetti come un argomento tabù.

Il 71% degli intervistati si è detto riluttante a parlare di economia ai bambini (il 37% si dice molto o estremamente riluttante) e il 13% non ha mai sfiorato con loro alcuna tematica finanziaria. Eppure, rileva lo studio, confrontando le risposte di adulti e bambini, emerge che tra i piccoli la percentuale di chi si ritiene “esperto” in tema economico sia più alta per i figli di chi dice di affrontare argomenti finanziari almeno una volta alla settimana.

Quanto vi sentite riluttanti a discutere tematiche finanziarie con i vostri bambini?

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Fonte: T. Rowe Price

In ogni caso, rileva ancora lo studio, i genitori tendono a parlare di argomenti economici più con i figli maschi che con le femmine, sostenendo che questi ultimi mostrino maggiore interesse e che comunque abbiano più bisogno di aiuto con i soldi.

Parlate di questi argomenti più con i figli o con le figlie?

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Fonte: T. Rowe Price

Perché?

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Fonte: T. Rowe Price

Inoltre, il 57% dei genitori intervistati non si sente tranquillo quando affronta con i figli una conversazione sulla situazione economica familiare: il 36% dichiara di sentirsi estremamente o molto a disagio e un altro 22% ritiene che l’argomento sia in qualche modo spinoso  – l’atteggiamento è più o meno lo stesso di quando ci si trova a parlare con i piccoli della morte. E i bambini se ne rendono conto, basti pesare che il 35% sostiene che i genitori non amino parlare di soldi.

Quanto vi sentite a disagio a parlare con i vostri figli delle seguenti tematiche?

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Fonte: T. Rowe Price

Quanto all’educazione finanziaria in casa, il 44% dei genitori dichiara di non aver mai parlato ai propri figli del valore degli investimenti a lungo termine né della volatilità dei mercati finanziari e di non aver mai mostrato loro un bilancio d’esercizio. Secondo un altro studio recente condotto da Rbc Wealth Management Usa e City National Bank, quasi il 90% degli americani sostiene che l’educazoione finanziaria dei giovani sia un compito della scuola: il 15% pensa che la materia andrebbe introdotta già alle elementari, mentre il 72% crede che il momento giusto per iniziare a parlare di soldi sia alle medie o al liceo.

Quali delle seguenti cose avete fatto?

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Fonte: T. Rowe Price

Le cose stanno cambiando?

C’è da dire che la situazione sta lentamente migliorando, o almeno così pare: i genitori della generazione dei millennials infatti, rileva lo studio,  parlano più spesso di finanza ai loro bambini rispetto a quelli della Generazione X e dei Baby Boomber (nello specifico, il 43% ne parla più di una volta alla settimana contro, rispettivamente, al 32% e al 21% dei genitori più anziani).


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Scritto da

La scrittura è sempre stata la sua passione. Laureata in Economia per le Arti, la Cultura e la Comunicazione all’Università Bocconi di Milano, è entrata nel mondo del giornalismo nel 2008 con uno stage in Reuters Italia e successivamente ha lavorato per l’agenzia di stampa Adnkronos e per il sito di Milano Finanza, dove ha iniziato a conoscere i meccanismi del web. All’inizio del 2011 è entrata in Blue Financial Communication, dove si è occupata dei contenuti del sito web Bluerating.com e ha scritto per il mensile Bluerating.

Ultimo commento
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    difficile che i genitori italiani passino dei grandi insegnamenti ai figli quando sono loro in prima persona ad avere numerose lacune..

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