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Dark pattern, come orientarsi tra i sentieri oscuri degli investimenti

L’evoluzione tecnologica e lo studio delle scienze comportamentali hanno l’enorme merito di aver democratizzato il mondo della finanza, rendendo l’accesso agli investimenti estremamente più semplice anche per i risparmiatori poco esperti. Ma hanno anche la responsabilità di aver reso l’ambiente molto più insidioso.

Avete mai sentito parlare di dark pattern? Il termine fa riferimento ai “sentieri oscuri” in cui l’utente rischia di perdersi quando compie delle azioni online, non tanto per colpa della sua inesperienza, quanto per il deliberato tentativo delle aziende di manipolarlo affinché compia scelte che vanno contro i suoi stessi interessi.

 

Che cosa sono i dark pattern?

La definizione è stata coniata nel 2010 dall’esperto di user experience Harry Brignull nell’ambito del marketing e fa riferimento a tutte quelle pratiche volte a influenzale il processo decisionale degli utenti. Qualche esempio? I pop-up che si aprono durante la navigazione e poi si rivelano difficilissimi da chiudere, perché la “x” è nascosta, mimetizzata o compare solo dopo diversi secondi, mentre per accedere al servizio pubblicizzato basta cliccare in un punto qualsiasi della finestra. O le offerte per una maggiore personalizzazione degli annunci pubblicitari, dove il bottone per negare il consenso è nero e poco visibile, mentre quello per accordarlo ha colori brillanti e più invitanti. O ancora, quelle situazioni in cui la user experience sembra facile e intuitiva finché si tratta di iscriversi/abbonarsi a un servizio, ma diventa (intenzionalmente) complicata e farraginosa quando si cerca di tirarsene fuori.

Ecco. Possiamo definire “dark pattern” tutte quelle interfacce di siti web e applicazioni – o pratiche di marketing – disegnate con l’obiettivo di spingere l’utente a fare cose che lui in realtà preferirebbe non fare. Un po’ come il nudging – la famosa “spinta gentile” per spingere le persone a compiere scelte salutari o funzionali a se stessi o alla società – ma al contrario.

I dark pattern sono piuttosto diffusi: da uno studio condotto nel 2019 da alcuni ricercatori della Princeton University su 53.000 pagine di prodotti e 11.000 siti web è emerso che circa uno su dieci impiega pratiche di questo tipo.

 

Che forme assumono nel mondo degli investimenti?

Nel mondo dei servizi finanziari, i dark pattern possono assumere la forma di interessi esorbitanti, costose clausole di recesso, commissioni nascoste, ma anche di prezzi oscurati, informazioni poco chiare o intenzionalmente omesse.

 

 

Non solo. In alcuni casi le interfacce molto evolute a livello tecnologico possono trasmettere la sensazione di trovarsi in un videogame. E questo è pericoloso, specialmente per un un investitore inesperto, perché il processo di acquisto e sottoscrizione di prodotti anche molto complessi appare semplice e privo di rischi, spingendo l’utente a procedere con leggerezza quando invece sarebbe il caso di muoversi con estrema cautela e solo a seguito di una valutazione attenta.

 

Un confine difficile da definire

La linea qui è molto sottile: da un lato il tema è che la democratizzazione della finanza ha reso i prodotti di investimento accessibili a chiunque, senza barriere, e questo è di per sé rischioso per un investitore alle prime armi, mentre non lo è per un investitore esperto.

Per esempio, un investitore con conoscenze avanzate potrebbe trovare utile la possibilità di vendere azioni allo scoperto, mentre un investitore alle prime armi potrebbe commettere errori costosi per mancanza di competenze.

Dall’altro lato, spesso c’è proprio del “dolo” da chi progetta queste interfacce simili a videogame che, avvalendosi addirittura di esperti di scienze comportamentali, ha il deliberato intento di manipolare il processo decisionale dei “malcapitati”. Insomma, si crea un cocktail di fattori che può rivelarsi micidiale.

 

Educazione finanziaria e consulenza

Ora, è probabile che con il progredire della ricerca e della tecnologia sarà sempre più facile riconoscere e segnalare i dark pattern presenti online. In futuro potremo forse utilizzare l’intelligenza artificiale per analizzare termini e condizioni di un servizio e di rilevare eventuali dark pattern nel giro di qualche frazione di secondo. Ma oggi tutto questo non è ancora possibile, quindi l’unica chance che abbiamo per non cadere in queste sofisticate trappole è tenere gli occhi aperti.

Per gli investitori, questo significa informarsi su come vengono costruiti i prodotti finanziari, esaminarne le condizioni e optare per le soluzioni più trasparenti. La chiave resta dunque l’educazione finanziaria. E il supporto di un professionista esperto. Del resto, non ci si siederebbe mai al tavolo del blackjack con denaro preso in prestito e senza alcuna conoscenza del gioco. Perché mai dovremmo fare una cosa simile con i nostri investimenti?

 


 

 

Scritto da

La scrittura è sempre stata la sua passione. Laureata in Economia per le Arti, la Cultura e la Comunicazione all’Università Bocconi di Milano, è entrata nel mondo del giornalismo nel 2008 con uno stage in Reuters Italia e successivamente ha lavorato per l’agenzia di stampa Adnkronos e per il sito di Milano Finanza, dove ha iniziato a conoscere i meccanismi del web. All’inizio del 2011 è entrata in Blue Financial Communication, dove si è occupata dei contenuti del sito web Bluerating.com e ha scritto per il mensile Bluerating.

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