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HomeECONOMIA E MERCATICOMMENTO AL MERCATOBollettino annuale| Ecco i principali avvenimenti del 2016

Bollettino annuale| Ecco i principali avvenimenti del 2016

Cina, Brexit, banche centrali, Trump, Monte Paschi. Il 2016 è stato un anno ricco di eventi che hanno avuto diversi effetti sui mercati finanziari. Quale occasione migliore per fare una carrellata dei più importanti?

Quali sono stati i fatti salienti dell’anno?

  • Cina. Il 2016 non è iniziato nel migliore dei modi; la locomotiva cinese rallenta la sua corsa e tra gli analisti e gli operatori di mercato inizia a insinuarsi il dubbio – e soprattutto il timore – di una nuova crisi economica che potrebbe partire proprio dalla Cina per diffondersi con effetto domino su tutti i mercati internazionali. L’agenzia di rating Moody’s abbassa l’outlook del profilo di credito della Cina e i mercati finanziari sono colpiti da una raffica di vendite su tutti i settori.
  • Brexit. Di Brexit si inizia già a parlare nei primi mesi dell’anno, ma bisognerà attendere il 23 giugno per avere un risultato del tutto imprevisto: il 51,9% dei cittadini inglesi votanti ha scelto di abbandonare l’Unione Europea. Sui mercati finanziari chi accusa il colpo maggiore è la valuta inglese che crolla nei confronti dell’euro e del dollaro. La saga di Brexit e Bremain non si esaurisce con l’esito del referendum: l’Alta Corte infatti interviene dichiarando che per l’uscita dall’UE è necessaria l’approvazione del Parlamento. Staremo a vedere cosa succederà il prossimo anno.
  • Elezioni USA. La favorita per la corsa alla Casa Bianca era Hillary Clinton, ma alla fine il repubblicano Donald Trump, contro ogni pronostico e sondaggio, è diventato il 45esimo Presidente degli USA. L’elezione di Trump, grazie anche ai discorsi post-risultato elettorale, dai toni molto più pacati e accomodanti rispetto a quelli usati in campagna elettorale, ha favorito gli attivi rischiosi ed il dollaro USA alimentando anche le aspettative sull’inflazione per il prossimi mesi.
  • BCE, FED. Le Banche Centrali hanno continuato a svolgere un ruolo da protagoniste sui mercati finanziari. Nel mese di marzo, Mario Draghi taglia i tassi di interesse ed introduce nuove misure di stimolo monetario, con l’obiettivo di far ripartire la crescita economica della zona euro. Viceversa, dopo un anno esatto e dall’altra parte dell’Atlantico, Janet Yellen decide di alzare i tassi di riferimento degli USA; non si tratta di un aumento sconvolgente, solo 25 punti base, ampiamente previsti dal mercato. Complessivamente, comunque, le politiche monetarie continuano a rimanere espansive, su scala globale.
  • Banca Monte dei Paschi di Siena. Nell’elenco non poteva mancare la banca senese, sotto i riflettori per buona parte dell’anno in quanto anello debole del super-connesso sistema bancario italiano ed europeo. Gli stress test per il gruppo bancario sono stati alquanto disastrosi: MPS si classifica come banca più vulnerabile dell’Unione Monetaria. Proprio per questo motivo la BCE ha prescritto la cura: un bell’aumento di capitale di almeno 5 miliardi di euro, poi innalzato a 8,8 miliardi a fine dicembre, per rimettersi in pista. MPS, dopo aver portato nelle proprie casse 2,45 miliardi di euro grazie alla conversione dei bond, si salva per il rotto della cuffia attraverso il fondo varato dal Governo Italiano.

Mercato Azionario

La crisi in Cina ha messo a dura prova i mercati all’inizio dell’anno. I primi due mesi del 2016 sono stati segnati dalle vendite, complice anche la tempesta che si è abbattuta sulle banche italiane ed europee portando il FTSEMIB a perdere quasi il 20%. I mercati sembrano però aver retto bene sia il risultato del referendum su Brexit, dopo un piccolo scossone, sia l’elezione di Donald Trump.

Il FTSEMIB recupera metà delle perdite solo nel mese di dicembre, ma alla fine dell’anno il risultato è un sonoro -10%.

A livello settoriale, è l’anno dell’Energy (+23%), trainato dal petrolio, e del settore Materials (+18%), soprattutto grazie al rialzo delle materie prime.


Azioni Italia: FTSE MIB; Azioni Europa: Stoxx Europe 600; Azioni USA: S&P500; Azioni Giappone: Topix; Azioni Emergenti: MSCI Emerging Market. Indici Settoriali: MSCI World relativo al settore

Mercato Obbligazionario

È stato l’anno dei rendimenti negativi, sia reali che nominali.

Il decennale tedesco scende in territorio negativo e anche il nostro BTP raggiunge valori di rendimento minimo. Nel mese di aprile il 27% circa dei titoli componenti l’indice obbligazionario JP Morgan Global Government offre rendimenti negativi.

Tuttavia le cose cambiano con l’elezione di Donald Trump: i rendimenti del titolo decennale USA iniziano a salire.


Obbl. Gov. Italia, USA e internazionali: Bloomberg EFFAS; Obbl. Gov. Paesi Emergenti: JPMorgan EMBI Plus; Obbl. Investment Grade zona euro e USA: Bloomberg Index

Valute & Commodities

Decisamente non è stato l’anno della sterlina: la valuta della Regina ha subito un duro colpo dopo l’esito del referendum sulla Brexit, arrivando a toccare valori minimi sia nei confronti del dollaro USA che dell’euro. Il rafforzamento del dollaro è dovuto anche alla decisione della FED di alzare i tassi d’interesse, nell’ultima riunione di dicembre.

Chi festeggia è decisamente il petrolio. L’oro nero, dopo i primi due mesi tristi dell’anno, ha messo il turbo, complice anche la decisione storica dei Paesi dell’Opec di iniziare a ridurre la produzione a partire dal prossimo anno, con l’obiettivo proprio di aumentare il prezzo del greggio. Da inizio anno il petrolio ha guadagnato oltre il 50%.


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