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Bollettino AO | L’Ue presenta il Recovery Fund, Usa e Cina non trovano pace

I fatti salienti della settimana

Ecco a voi il Recovery Fund. La Commissione Ue alzato il velo sull’attesissimo Recovery Fund, uno degli strumenti messi a punto dalle istituzioni comunitarie per risollevare le economie europee disastrate dalla crisi. La portata del piano supera le aspettative più rosee: i fondi ammontano a 750 miliardi di euro, di cui 500 miliardi di stanziamenti a fondo perduto e 250 di prestiti da restituire. La somma sarà raccolta sul mercato attraverso bond continentali e farà parte di uno sforzo complessivo dell’Ue pari a 3.000 miliardi. All’Italia andrà la fetta più consistente del Fondo, con oltre 172 miliardi, di cui 90 di prestiti e 82 di aiuti. Ma è presto per festeggiare: la proposta deve ancora passare al vaglio dei governi dei Paesi membri, con i Paesi “frugali” – Austria, Danimarca, Svezia e Olanda – che si oppongono fermamente ai trasferimenti a fondo perduto. È improbabile che si trovi un accordo prima di luglio – e comunque i fondi non arriveranno prima del 2021.

Risorse “condizionate”. Le risorse del Recovery Fund arriveranno agli Stati membri in tranche sulla base di piani che indicheranno esattamente la destinazione dei fondi, gli obiettivi da raggiungere e le riforme da realizzare. “Se gli obiettivi non saranno centrati, gli stati perderanno una rata”, ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis.

Usa e Cina litigano (anche) su Hong Kong. Il Parlamento cinese ha dato il via libera all’adozione della legge sulla sicurezza nazionale di Hong Kong, con cui intende aumentare il proprio controllo sull’isola. Il testo – che contiene norme contro secessione, sovversione del potere statale, terrorismo e atti che mettano a rischio la sicurezza nazionale – potrebbe essere trasformato in legge entro tre mesi. Gli Stati Uniti hanno condannato le nuove norme in un comunicato congiunto con UK, Canada e Australia e hanno chiesto la convocazione immediata di una riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu per discutere della legge votata a Pechino. Donald Trump potrebbe annunciare la rimozione dello status speciale di Hong Kong.

Trump litiga pure con Twitter. Per la prima volta Twitter interviene su un tweet del presidente Usa Donald Trump, che definiva le votazioni per posta “sostanzialmente una truffa”. Il social network ha definito il tweet presidenziale ingannevole e ha citato per contro inchieste approfondite svolte da media autorevoli come CNN e Washington Post. Immediata la risposta di Trump, che ha accusato Twitter di violare la libertà di parola e ha poi allargato l’attacco a tutti i social: “Metteremo delle regole oppure li chiuderemo”.

Usa sotto scacco. Nel primo trimestre dell’anno il Pil statunitense è crollato del 5% rispetto all’ultimo trimestre del 2019. E da quando è iniziata la pandemia un lavoratore americano su quattro ha perso il lavoro – solo nell’ultima settimana, secondo il Dipartimento del Lavoro statunitense, oltre 2 milioni di persone hanno chiesto il sussidio di disoccupazione.

Non che l’Europa se la passi meglio. La presidente della Bce Christine Lagarde ha detto che l’economia europea è vicina al quadro più negativo previsto da Francoforte, con un calo tra l’8 e il 12% quest’anno.

E l’Italia? Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha evidenziato la situazione di forte incertezza in cui versa l’economia italiana (e non solo). “Possiamo solo riconoscere di sapere di non sapere”, ma le implicazioni saranno forti. “Nel primo trimestre il Pil in Italia ha registrato una flessione dell’ordine del 5% e gli indicatori disponibili ne segnalano una caduta ancora più marcata nel secondo”. E le stime citate da Bankitalia — che presenterà le sue previsioni il 5 giugno — sono di un Pil dell’intero 2020 che crolla del 9% nello scenario base, e che precipiterebbe a un drammatico -13% nelle ipotesi più negative anche se non estreme.
 

 

Dati macro. L’Istat ha fotografato un crollo del fatturato senza precedenti per i servizi nel primo trimestre in Italia. Il dato complessivo è -7,2% ma per la ristorazione si arriva al -25%. Intanto a maggio crolla anche il clima di fiducia di famiglie e imprese. I primi dati post lockdown misurati dall’Istat (ad aprile le rilevazioni erano state interrotte) mostrano un pessimismo diffuso. L’indice che riguarda i consumatori è diminuito fino a 94,3, il livello più basso da dicembre 2013.

Prime ricadute. La Corea del Sud ha introdotto nuove misure di contenimento per limitare i contagi da coronavirus nell’area metropolitana della capitale Seul dopo un recente picco di contagi. Le restrizioni erano state eliminate, in tutto il paese, lo scorso 6 maggio quando l’epidemia sembrava ormai sotto controllo.

 

Come si sono mossi i mercati

Le tensioni Usa-Cina pesano sulle borse. Le borse europee hanno iniziato la settimana con uno spirito positivo, complici la fine dei lockdown e la speranza di una rapida ripresa dell’economia, oltre che l’annuncio sulle dotazioni del Recovery Fund. Ma sul finire della settimana sono tornate a farsi sentire le preoccupazioni per la tensione crescente tra Stati Uniti e Cina, che frenano i futures di Wall Street e trascinano al ribasso anche le piazze del Vecchio Continente.

I mercati sembrano invece aver digerito senza grandi scossoni l’atteso crollo del Pil italiano nel primo trimestre (-5,3% su trimestre, -5,4% su anno, minimi dal 1995) e i dati poco incoraggianti arrivati da Francia (Pil -5,3%, consumi delle famiglie a picco e inflazione invariata a maggio) e Germania (-5,3% le vendite al dettaglio).

Per le stesse ragioni, dopo quattro sedute in rialzo ha sofferto anche la Borsa di Tokyo appesantita venerdì anche dal crollo della produzione industriale, scesa del 9,1% ad aprile, ai minimi dallo tsunami e l’incidente di Fukushima a marzo 2011.

La Pboc svaluta lo yuan. La Pboc, la Banca centrale cinese, ha svalutato lo yuan nei confronti del dollaro, fissando il cambio tra il biglietto verde e la valuta di Pechino a 7,1335, contro il precedente 7,1277.

Materie prime, soffre il petrolio. Poco mosse le quotazioni dell’oro sui mercati asiatici – il lingotto con consegna immediata viaggia venerdì sui 1.721. Continua invece a soffrire il petrolio, i cui prezzi sono in calo per il rialzo delle scorte settimanali Usa e l’indebolimento della domanda. Sui mercati asiatici i future sul LIght crude Wti si attestano venerdì a 33,22 dollari e quelli sul Brent a 35,08 dollari al barile. Intanto L’Arabia Saudita e gli altri paesi Opec+ puntano a estendere gli attuali tagli di 9,7 milioni di barili al giorno fino a dicembre.

Spread alto, ma sotto controllo. Le misure messe in campo dalla Banca centrale europea hanno permesso di tenere a freno lo spread, che è comunque salito verso quota 300 punti a metà marzo, e a fine maggio era pari a 185 punti, ha ricordato il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco. “La sua discesa nelle ultime settimane è confortante; riflette l’azione della politica monetaria e le iniziative europee per il sostegno dell’attività produttiva e il lavoro e per il rilancio degli investimenti. Ma il differenziale è ancora quasi il doppio di quelli di Spagna e Portogallo, su valori che non trovano giustificazione nei fondamentali della nostra economia, che pure sono da consolidare e sui quali dobbiamo costruire”.
 

Asset Class (in Euro) Ultima settimana (%) Ultimo mese (%) Da inizio anno (%)
Azioni Italia 5.4 1.02 -22.35
Azioni Europa 3.51 1.46 -15.33
Azioni USA 0.22 0.39 -5.44
Azioni Giappone 3.65 4.48 -7.25
Azioni Emergenti 0.43 -1.51 -15.88
Asset Class (in Euro) Ultima settimana (%) Ultimo mese (%) Da inizio anno (%)
Consumer Discretionary 1.93 3.79 -2.09
Consumer Staples 1.72 -0.94 -5.88
Energy 0.53 -3.91 -34.85
Financials 6.54 -1.32 -23.79
Healthcare 0.42 0.45 2.52
Industrials 5.06 3.68 -13.89
Technology -1.01 3.78 6.08
Materials 2.65 1.99 -9.97
Telecoms -1.0 2.29 -2.18
Utilities 3.49 -0.55 -7.46
Asset Class (in Euro) Ultima settimana (%) Ultimo mese (%) Da inizio anno (%)
Obbl. Gov. Italia 1.27 2.56 -0.29
Obbl. Gov. USA -0.27 -0.22 10.58
Obbl. Gov. Internazionali 0.35 0.12 2.39
Obbl. Paesi Emergenti -1.32 4.83 -0.83
Obbl. Gov. Europa 0.29 0.62 0.88
Obbl. Investment Grade Eurozona 0.62 0.47 -2.61
Obbl. Corp. Investment Grade USA 0.27 1.06 2.54
Asset Class (in Euro) Ultimo valore Ultimo mese (%) Da inizio anno (%)
EUR/USD 1.1116 2.5 -1.0
GPB/USD 1.2349 -0.7 -6.9
USD/JPY 107.56 0.8 -0.9
Oro (Oncia/USD) 1727.74 1.6 13.5
Petrolio (Brent, USD) 34.62 53.6 -47.5

 

I market movers della settimana

La settimana inizia con l’indice manifatturiero Caixin di maggio in arrivo dalla Cina e l’indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero (sempre di maggio) in Germania, Regno Unito e Usa.

Mercoledì occhio alle scorte di petrolio greggio negli Usa e ai dati sulla disoccupazione in Germania, mentre giovedì è atteso il board della Bce, il primo dopo la sentenza della Corte Costituzionale tedesca, che il 5 maggio scorso ha dato 90 giorni di tempo a Francoforte per chiarire come stia perseguendo il principio di proporzionalità con il “quantitative easing”. In quell’occasione l’Eurotower comunicherà le decisioni di politica monetaria e le eventuali mosse sui tassi di interesse.

La settimana si conclude con il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti a maggio.

 


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