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Bollettino AO | Ogni promessa è debito (pubblico)

I fatti salienti della settimana

È arrivata la lettera da Bruxelles. Il vicepresidente della Commissione Europea Valdis Dombrovskis e il commissario UE agli Affari Economici Pierre Moscovici hanno inviato al ministro dell’Economia Giovanni Tria l’attesa missiva, in cui esprimono preoccupazione per il crescente debito pubblico italiano e per la mancanza di misure mirate alla crescita.

Il governo gialloverde ha cinque settimane di tempo per studiare una manovra correttiva credibile e disinnescare così una procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea che potrebbe costare una multa da 3,5 miliardi di euro.

Un nuovo Parlamento Europeo. Tutto questo accade dopo il voto UE. Breve sintesi: gli euroscettici crescono ma non sfondano, i Verdi e i Liberali guadagnano seggi a spese dei partiti tradizionali e, nel complesso, la maggioranza dell’assemblea sembra destinata a restare europeista.

Nel Regno Unito gran prova per il Brexit Party di Nigel Farage, mentre sono crollati i conservatori e i laburisti, che però conti alla mano detengono insieme la maggioranza dei voti inglesi.

La guerra commerciale colpisce ancora. Molte importanti aziende statunitensi, britanniche e giapponesi (fra cui Google, Intel, Qualcomm, Panasonic e Toshiba) hanno sospeso in toto o in parte le forniture di software, componentistica e licenze al colosso cinese Huawei, allineandosi così ai divieti di Washington.

La Cina, dal canto suo, ha ridotto le importazioni di soia dagli Stati Uniti e minacciato di bloccare le esportazioni di “terre rare” verso gli USA, una misura che avrebbe un enorme impatto sulla produzione tecnologica americana.

Il matrimonio italo-francese. FCA ha proposto una fusione a Renault, operazione che darà vita alla terza casa automobilistica mondiale. E potrebbe non finire qui: l’entrata in scena di Nissan-Mitsubishi, che creerebbe un gigante globale, non è da scartare a priori.

PIL e bilancia commerciale italiana. I dati pubblicati in settimana mettono in luce un calo delle esportazioni ex Europa dall’Italia: dai 3,42 miliardi di euro dell’ultima rilevazione, il surplus si attesta a quota 1,89 miliardi. Non solo: l’ISTAT ha reso noto che nel primo trimestre dell’anno il PIL è calato dello 0,1% rispetto allo stesso trimestre del 2018.

 

 

Come si sono mossi i mercati

Indici azionari in ribasso. Soffrono gli indici un po’ ovunque, e sempre in scia alla guerra commerciale. In Europa le elezioni non hanno provocato forti scossoni, ma sulle prospettive pesano sia il dossier nomine nei posti chiave a Bruxelles e alla BCE sia la delicata situazione italiana.

Bene rifugio cercasi? Il rendimento del Treasury decennale in settimana è sceso ai minimi dal settembre 2017, a quota 2,21%, in seguito alle rinnovate tensioni commerciali.

Nel Vecchio Continente invece, lo spread – inteso come termometro di rischio Italia – è tornato a far parlare di sé: sono circa 20 i punti base in aumento degli ultimi cinque giorni, ora a quota 286. Si segnala positiva tuttavia l’ultima asta svolta.

La domanda è stata sostenuta, seppure con un calo sui titoli a scadenza più lunga, che sono quelli che presentano un rischio più elevato e che per questo pagano di più.

L’euro si mostra debole. Euro vicino al suo quinto mese di ribassi, la più lunga serie degli ultimi quattro anni, mentre gli investitori si interrogano sulla politica della BCE e sugli effetti delle tensioni commerciali.

Scorte di petrolio in aumento. Gli stock sono cresciuti di 2,2 milioni di barili circa, a fronte dell’attesa flessione di 0,52 milioni. Ciò ha influito sulle quotazioni del greggio, che per effetto del dato hanno subito un calo.

 



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Da segnare in agenda

Europa – Indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero, servizi e composto, tasso di disoccupazione, indice dei prezzi al consumo, PIL e vendite al dettaglio: settimana intensissima sul Vecchio Continente.

Da segnalare, giovedì 6 giugno, la riunione di politica monetaria della BCE, con decisione sui tassi e conferenza stampa.

Italia – Da monitorare il dato sulle immatricolazioni di auto e la nota mensile sull’economia dell’ISTAT.

Gran Bretagna – Qui usciranno gli aggiornamenti sugli indici dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero, delle costruzioni e dei servizi, e poi anche il composito. Attese anche le ultimissime sui prezzi delle case.

Stati Uniti – Focus sugli indici ISM dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero e non manifatturiero, sulla variazione dell’occupazione non agricola, sulle buste paga del settore non agricolo e infine, venerdì 7 giugno, sul tasso di disoccupazione.

Cina – Atteso l’aggiornamento sul PMI Caixin a maggio.

 


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