L’accordo raggiunto a Vienna tra i Paesi dell’OPEC per un taglio della produzione ha messo il turbo all’oro nero che è riuscito ad oltrepassare la soglia psicologica dei 50 dollari al barile. In attesa del referendum, il mercato azionario italiano ha trascorso la settimana all’insegna degli acquisti.
Quali sono stati i fatti salienti della settimana?
- Accordo OPEC. Storica intesa trovata nell’ultimo meeting, tenutosi lo scorso 30 novembre a Vienna, tra i Paesi membri del cartello OPEC. L’Organizzazione degli esportatori di petrolio ha raggiunto un accordo per ridurre la produzione di greggio di 1,2 milioni di barili al giorno portando così la quota complessiva a 32,5 milioni di barili al giorno. A spuntarla è stato l’Iran che ha ottenuto la possibilità di incrementare la propria produzione.
- Dati Italia. Notizie positive sul fronte del PIL e del mercato del lavoro in Italia. La nostra penisola su base annuale è cresciuta dell’1%, il valore più alto degli ultimi 5 anni, mentre per il terzo trimestre dell’anno segna un +0,3%. Diminuisce anche il tasso di disoccupazione giovanile (Under 25), ai minimi dal 2012, al 36,4%. Complessivamente anche il tasso di disoccupazione del mese di ottobre segna un calo di 0,1 punti percentuali su base mensile, attestandosi all’11,6%.
- Mercato del lavoro USA. Il tasso di disoccupazione negli USA, a novembre, scende al 4,6% ai minimi da 9 anni. Il dato è stato in grado di battere le attese degli analisti che ipotizzavano una conferma del dato di ottobre. Questo mese negli USA sono stati creati 178mila posti di lavoro.
A livello settoriale, l’accordo raggiunto a Vienna spinge al rialzo il settore Energy (+2,9%), best performer da inizio anno (+20,1%). 5 giorni all’insegna delle vendite, invece, per il settore Tech (-3,1%).
Azioni Italia: FTSE MIB; Azioni Europa: Stoxx Europe 600; Azioni USA: S&P500; Azioni Giappone: Topix; Azioni Emergenti: MSCI Emerging Market. Indici Settoriali: MSCI World relativo al settore [/accordion] [accordion title=”Obbligazionario”]
Per quanto riguarda il comparto obbligazionario, prosegue il rialzo dei rendimenti. Il rendimento del decennale USA sale e oltrepassa la soglia del 2,4% (2,41%). Rendimenti in salita anche per il titolo di Stato tedesco; il Bund gira sul mercato a 0,32% mentre il rendimento del nostro BTP scende e si attesta a quota 1,96%. Lo spread BTP-Bund scende a poco più di 160 punti. Da segnalare il forte calo del rendimento del titolo decennale greco che in una sola settimana cala di quasi 50 punti base a 6,35%.
Obbl. Gov. Italia, USA e internazionali: Bloomberg EFFAS; Obbl. Gov. Paesi Emergenti: JPMorgan EMBI Plus; Obbl. Investment Grade zona euro e USA: Bloomberg Index
[/accordion] [accordion title=”Valute & Commodities”]Questa è stata la settimana del petrolio, non c’è nessun dubbio. L’accordo raggiunto a Vienna ha messo il turbo all’oro nero che è riuscito ad oltrepassare la soglia psicologica dei 50 dollari al barile e chiude la settimana a 53,5 dollari al barile (+13,3%). Da inizio anno il petrolio ha guadagnato più del 40% (43,6%). Bisognerà vedere a gennaio, quando entrerà in vigore l’accordo, se i Paesi saranno in grado di onorare i patti stabiliti o se la voglia di aumentare la propria quota di mercato prenderà il sopravvento.
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Agenda
Ecco i dati macroeconomici che saranno pubblicati nel corso della prossima settimana e la stima del consensus (fonte: Bloomberg).
Europa – Sarà una settimana importante per l’Eurozona. In agenda c’è la riunione della BCE, l’ultima prima della fine dell’anno. Non sono attese modifiche alla politica monetaria ma l’attenzione degli investitori sarà rivolta al discorso del presidente Mario Draghi per capire se il programma di Quantitative Easing sarà prolungato oltre la scadenza di marzo 2017. In settimana è prevista anche la pubblicazione del dato sul PIL dell’Eurozona per il terzo trimestre e i numeri delle vendite al dettaglio di ottobre. Nel Regno Unito sarà reso noto il dato sulla produzione industriale di ottobre.
USA – L’agenda macroeconomica non prevede particolari appuntamenti per la settimana. In programma l’indice MarkIt PMI composito per il mese di novembre e l’indice di fiducia del Michigan di dicembre.
Giappone – Anche in Giappone è previsto, in agenda, il rilascio del dato relativo al PIL del terzo trimestre dell’anno.
BRICS – Da segnalare in Cina la pubblicazione del dato sull’inflazione del mese di novembre ed il saldo della bilancia commerciale. Dal Sud Africa arriverà il dato sul PIL del terzo trimestre mentre dall’India le indicazioni di politica monetaria del Paese.