I fatti salienti della settimana
Ultimo dibattito Trump vs Biden. Si è tenuto nella notte tra giovedì e venerdì l’ultimo dibattito tra i candidati alla Casa Bianca prima delle elezioni del 3 novembre. Questa volta Donald Trump e Joe Biden hanno mantenuto toni più pacati rispetto all’incontro di settembre, anche se non sono mancati gli attacchi personali. I due candidati hanno esposto due visioni opposte dell’America, parlando di pandemia, relazioni internazionali, assistenza sanitaria e razzismo, solo per citare i temi più importanti. Intanto circa 47 milioni di americani hanno già votato, grazie alla possibilità offerta da numerosi Stati di esprimere la propria preferenza in anticipo rispetto alla data di apertura delle urne.
Si tratta ancora sul piano di aiuti. La speaker democratica della Camera Nancy Pelosi ha detto di vedere le possibilità di un’intesa con il segretario al Tesoro Steven Mnuchin sulla nuova tranche di misure economiche per contrastare l’emergenza Coronavirus. Il presidente Donald Trump si è espresso a favore di un pacchetto da 2.200 miliardi di dollari, ma il leader repubblicano al Senato Mitch McConnell ha messo in guardia la Casa Bianca dal raggiungere un’intesa prima delle elezioni.
Tutti pazzi per i Btp. Domanda record per il nuovo Btp trentennale emesso dal Tesoro, che ha raccolto ordini d’acquisto per 90 miliardi di euro a fronte di 8 miliardi in collocamento: è il livello più alto mai conseguito per un titolo con durata superiore ai dieci anni. Il Btp con scadenza 1^ settembre 2051 è stato emesso in concambio con altri BTp e CcTeu attraverso un sindacato di banche. Il rendimento è stato fissato a 5 punti base sul Btp settembre 2050, che attualmente viaggia attorno all’1,7%.
Luce verde alla Manovra da 40 miliardi. Il governo italiano ha dato il via libera salvo intese alla Manovra da 40 miliardi di euro, che introduce un fondo da 4 miliardi per il sostegno ai settori più colpiti dalla pandemia. Sono stati inoltre azzerati per tre anni i contributi per le assunzioni degli under 35 ed è stato deciso lo stanziamento di 4 miliardi per medici, infermieri e vaccini, oltre a 6 miliardi per scuola e università. Approvato lo stop alle cartelle fiscali e ai pignoramenti fino al 2021.
Fronte contagi, i numeri preoccupano. Continua l’impennata della curva di contagi da coronavirus, in Europa e nel resto del mondo. In Italia il governo sta mettendo a punto nuove misure restrittive: tra sette giorni potrebbe scattare il coprifuoco alle 21 in tutta Italia se non frenano i contagi. Intanto alcune delle regioni più colpite hanno preso provvedimenti a livello locale.
Intanto negli ultimi sette giorni, sono sette i Paesi che hanno segnalato almeno centomila nuovi casi di coronavirus: Argentina, Brasile, Regno Unito, Francia, India, Russia e Stati Uniti.
Il ministro della Salute del Belgio, Frank Vandenbroucke, ha detto che il governo belga ha perso il controllo sulla pandemia: “Siamo davvero molto vicini a uno tsunami”, ha dichiarato.
Banche a rischio? Secondo il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, lo shock della crisi covid “potrebbe causare qualche vittima fra le banche”, sono i Npl a creare più timori.
Ritardi europei. Prosegue tra mille difficoltà il negoziato tra governi e Parlamento Ue su Bilancio pluriennale e Recovery Fund. I colloqui si sono incagliati sulle norme per vincolare il rispetto dello stato di diritto all’accesso ai fondi – chiesto dai nordici e rifiutato da Ungheria e Polonia – e sulle richieste del Parlamento europeo di aumentare i fondi del budget pluriennale della Ue in favore dei programmi bandiera come Ricerca ed Erasmus.
Fonti diplomatiche europee sostengono che, visto il rallentamento delle trattative, non sarà possibile avere il Recovery Fund in funzione dal primo gennaio 2021 e anche il Bilancio Ue 2021-2027 sarà ritardato con possibili ripercussioni sugli esborsi. Intanto ha raggiunto i 233 miliardi di euro la domanda degli investitori per i bond tesi a finanziare il programma Sure, lo strumento da 100 miliardi a supporto degli ammortizzatori sociali.
Frenata europea. Anche se nel terzo trimestre le economie europee si aspettano solidi recuperi, gli analisti iniziano a riportare sotto lo zero le previsioni per il quarto trimestre, con uno scenario di recessione a “W”.
Bce sempre in prima linea. La presidente della Bce Christine Lagarde ha detto che la Banca centrale europea sarebbe disposta ad un “ulteriore sforzo contro la crisi dei Paesi europei”.
Inarrestabile Cina. Tra luglio e settembre l’economia cinese è cresciuta del 4,9% rispetto allo stesso trimestre del 2019, anche grazie ai forti investimenti interni in infrastrutture. Pechino prevede una crescita del 2% quest’anno, ha detto il governatore della banca centrale Yi Gang al G30.
Riscaldamento globale. Per la prima volta da quando sono iniziate le registrazioni, la principale zona di formazione di ghiaccio in mare in Siberia non ha ancora iniziato a congelare.
Come si sono mossi i mercati
L’Europa monitora l’evoluzione della crisi sanitaria. Settimana difficile per il Vecchio Continente, stretto nella morsa della seconda ondata di Covid19 con un aumento importante dei contagi nei principali Paesi. I listini europei viaggiano in rialzo nella giornata di venerdì, complici i dati sulla manifattura europea, a sorpresa sopra le stime (54,4 punti a ottobre dal 53,7 di settembre). Ma l’umore nelle ultime sedute è sottotono: gli operatori restano in attesa di un’evoluzione sul fronte della crisi sanitaria e sulle tempistiche per un possibile vaccino, che dovrebbe vedere la luce a fine anno e la distribuzione entro l’estate del 2021.
In attesa di S&P.Occhi puntati intanto sull’Italia, dove nella serata di venerdì, a mercati chiusi, arriverà il giudizio di S&P sul debito sovrano.
Spread sui 135 punti. Il differenziale di rendimento tra il Btp decennale benchmark e il Bund si attesta venerdì sui 135 punti base, mentre il rendimento del Btp decennale benchmark viaggia intorno allo 0,79%.
Euro e petrolio. Sul valutario, l’euro vale circa 1,1805 dollari, mentre per quanto riguarda il petrolio, il Wti con scadenza dicembre si muove sui 40,6 dollari al barile, mentre il Brent pari scadenza è scambiato a 42,2 dollari.
Wall Street guarda ai colloqui sugli aiuti. Settimana negativa anche negli Stati Uniti, dove si continua ad attendere una svolta decisiva nei colloqui tra Democratici e Repubblicani sul piano di aiuti all’economia.
Indici azionari | |
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Azioni Italia | -1.54% |
Azioni Europa | -1.93% |
Azioni Usa | -0.93% |
Azioni Cina | 0.42% |
Indici obbligazionari | |
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Bond governativi eurozona | -0.60% |
Bond governativi usa | -0.97% |
Bond corporate usa | -0.88% |
Spread Btp-Bund | 134 punti |
Materie prime | |
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Oro | 1,907.45 (-0.22%) |
Petrolio Wti | 40.58 (0.01%) |
Valute | |
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Cambio Eur/Usd | 1.1830 (0.55%) |
Cambio Eur/Gbp | 0.9071 (-0.25%) |
Indici di mercato. Dati aggiornati ore 16.45 del 23/10/20
I market movers della settimana
Lunedì 26 ottobre sarà pubblicato in Germania l’indice Ifo sulla fiducia delle aziende in ottobre. Spostando lo sguardo verso gli Stati Uniti, da monitorare nella prima parte della settimana i numeri su vendite di nuove abitazioni a settembre, principali ordinativi di beni durevoli (sempre a settembre) e fiducia dei consumatori a ottobre.
Giovedì occhio alla riunione della Bce, che comunicherà le decisioni sul tasso di interesse e fornirà indicazioni sulla linea della politica monetaria.
Nella stessa giornata si riunirà anche la Bank of Japan, mentre il Germania saranno diffusi i numeri sulla disoccupazione a ottobre.
La settimana si conclude con l’indice dei prezzi al consumo annuale nell’eurozona (a ottobre) e il Pil trimestrale della Germania.