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Bollettino AO | Vaccini fantastici e dove trovarli

I fatti salienti della settimana

Adulti e (quasi) vaccinati. Quella che si chiude oggi è stata la settimana dei grandi annunci sull’imminenza dei vaccini anti-Covid. La potremmo etichettare come una (ottima) notizia sanitaria, se non fosse che ha anche rilevanti risvolti politici, economici e finanziari.

Per esempio, sul vaccino anti-Covid si gioca una battaglia di principio tra Regno Unito e Unione Europea. In piena Brexit, mentre si avvicina la fine del periodo transitorio, Londra si è aggiudicata il primato mondiale autorizzando l’uso del vaccino di Pfizer-BioNTech e annunciando la distribuzione, a partire dalla prossima settimana, delle prime dosi.

Ma fino alla fine del periodo transitorio, fissata per il 31 dicembre, il Regno Unito è ancora sotto l’egida dell’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali, che sta esaminando i vaccini sviluppati da Pfizer-BioNTech e da Moderna e che ha un iter di approvazione più lungo e articolato. Vero è che ciascun Paese può, volendo, ricorrere a una procedura d’emergenza nazionale: in questo caso è stata forse una fuga in avanti per confermare la bontà di rendersi indipendenti dall’Europa?

Risvolti economici e finanziari. Questi sono forse più evidenti: come hanno ancora una volta ribadito il Fondo monetario internazionale e l’Ocse (che nel suo Economic Outlook calcola una contrazione dell’economia globale pari al -4,2% per quest’anno), prima si supera l’emergenza pandemica e prima – e meglio – potremo avviarci verso la ripresa economica.

Ovviamente, gli investitori guardano a tutto questo e reagiscono di conseguenza.

Dalle previsioni ai dati. L’attività manufatturiera cinese accelera ancora: il PMI passa a 52,1 punti dai 51,4 di ottobre. Cresce più del previsto, registrando un +3,8% rispetto al +2,4% atteso, la produzione industriale giapponese.

Nell’area euro si difende bene il manifatturiero: a novembre il relativo indice PMI, elaborato dall’istituto IHS Markit (che, per inciso, sta per unirsi con S&P Global Ratings), si
è lievemente contratto, passando a 53,8 punti dai 54,8 di ottobre, ma comunque meglio della stima preliminare.

Contrazione anche per il terziario dell’Eurozona: a novembre l’indice PMI servizi, calcolato sempre da IHS Markit, si è attestato a 41,7 punti secondo la lettura finale.

Inflazione a -0,3% a novembre, ma con una crescita dei prezzi dei beni alimentari.

I numeri italiani. . Da noi il tasso di disoccupazione è stabile al 9,8%: nell’area euro il dato a ottobre si posiziona all’8,4% (al 7,6% nell’Unione Europea), in aumento rispetto allo stesso mese del 2019.

L’Istat, dal canto suo, per il 2020 prevede una flessione del Pil pari al -8,9%, dovuta principalmente al calo della domanda interna e dei consumi delle famiglie, e una variazione del +4% nel 2021.

Lavorare negli States. Nell’ultima settimana, le richieste di nuovi sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono scese a 780 mila. Evidente calo registrato venerdì per l’occupazione americana che a novembre ha creato 245.000 nuovi posti di lavoro, deludendo le stime degli analisti, che avevano previsto un incremento pari a 440.000 unità.

Come siamo Mes? L’Eurogruppo intanto ha dato il via libera alla riforma del Mes con l’introduzione anticipata della rete di sicurezza del Fondo di risoluzione bancaria. Anche l’Italia ha votato a favore. Ma già si registra un importante dissenso in seno ai 5Stelle e l’opposizione del centrodestra, che potrebbe pesare in fase di ratifica.

E il Recovery Fund? Mentre il governo italiano è al lavoro sulla squadra che sarà chiamata a seguire l’attuazione del Recovery Plan, la Commissione Europea valuta la possibilità di un Recovery Fund senza Polonia e Ungheria, nel caso in cui i due Paesi ribadiscano il loro veto all’adozione del bilancio europeo 2021-2027, cui il fondo per la ripresa è legato a doppio filo.

 

 

Come si sono mossi i mercati

Settimana fiacca per i listini globali. Dopo un mese di novembre coi fiocchi – le azioni globali hanno registrato un +13% – la prima settimana di dicembre parte in frenata. Gli investitori sono cauti e attendono novità sull’evoluzione della distribuzione dei vaccini. Borse Usa, Europa e Asia per lo più sotto la parità, appesantite sul finire della settimana dall’annuncio di Pfizer di essere in grado di consegnare quest’anno soltanto la metà delle dosi inizialmente programmate. Pesano anche le rinnovate tensioni sino americane, con il Congresso usa che, nella giornata di giovedì, ha approvato regole più stringenti per la quotazione delle imprese cinesi a Wall Street.

Malumori anche in Italia dove si attende nella serata di venerdì il giudizio sul debito dall’agenzia di rating Fitch, che si appresta a mantenere invariato il proprio rating; lo spread Btp/Bund, infatti, staziona poco sotto i 120 punti. Ma a Piazza Affari, in questi giorni, i riflettori sono puntati anche su UniCredit, dal momento che si cerca un nuovo ceo in sostituzione di Jean Pierre Mustier, che si è scontrato con il governo italiano su Mps.

Euro strong, risale l’oro. Il cambio euro/dollaro prosegue lungo il suo percorso rialzista. In allungo anche l’oro, attorno ai 1.800 dollari l’oncia.

Petrolio della discordia. Il non facile vertice di dicembre dell’OPEC+ è giunto al termine dopo quattro giorni di aspro confronto, che si è risolto in un compromesso: ovvero, a partire da gennaio sul mercato planeranno altri 500 mila barili al giorno di greggio, dopodiché si valuterà mese per mese. Il Brent tenta la risalita verso quota 50 usd per barile per poi fermarsi intorno ai 49 dollari, il WTI viaggia sui 46.

 

Indici azionari
Azioni Italia -1.80%
Azioni Europa -0.39%
Azioni Usa 0.79%
Azioni Cina -0.57%
Indici obbligazionari
Bond governativi eurozona -0.37%
Bond governativi usa -0.72%
Bond corporate usa 0.28%
Spread Btp-Bund 114 punti
Materie prime
Oro 1,841.65 (3.48%)
Petrolio Wti 45.91 (1.25%)
Valute
Cambio Eur/Usd 1.2163 (1.94%)
Cambio Eur/Gbp 0.8998 (0.51%)

Indici di mercato. Dati aggiornati ore 16.00 del 04/12/20

 

I market movers della settimana

Martedì 8 dicembre 2020 focus sul Pil del Giappone, con la variazione trimestrale riferita al terzo trimestre dell’anno in corso. Sempre martedì arriverà la rilevazione ZEW del sentiment sull’economia tedesca, in riferimento al mese di dicembre.

Tutti sintonizzati con Francoforte giovedì 10 dicembre, giorno in cui sono attese le nuove decisioni sui tassi di interesse e la conferenza stampa del presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde. E sempre giovedì è in calendario un nuovo summit dei leader UE per il via libera al bilancio 2021-2027: poiché a questo bilancio è legato il varo del Recovery Fund, c’è da capire se Polonia e Ungheria rimuoveranno il loro veto o se, alla fine, sarà un via libera a 25.

Attenzione, infine, giovedì al Pil e alla produzione manifatturiera nel Regno Unito.
Venerdì, indice dei prezzi alla produzione negli Stati Uniti.

 


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