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Bollettino AO | Venti di guerra scuotono i listini, inflazione ancora protagonista

I fatti salienti della settimana

Russia-Ucraina a un passo dallo scontro? Nel corso della settimana era quasi sembrato che i toni tra Russia e Ucraina si stessero abbassando. Ma le speranze si sono rivelate vane e negli ultimi giorni la tensione è tornata a salire. Secondo il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, la Russia invaderà l’Ucraina “entro pochi giorni” e il segretario di Stato americano Antony Blinken sostiene che Mosca stia solo cercando un pretesto per iniziare la guerra.

In una lettera inviata agli Stati Uniti, la Russia ​si dice in realtà ancora “pronta al dialogo”, ma sottolinea che le richieste fatte sul fronte della sicurezza “sono state ignorate”. Inoltre, Mosca ha espulso dal Paese il vice ambasciatore statunitense.

La Francia ha chiesto un rinnovamento delle norme su sicurezza e difesa europea, perché sostiene che con quelle attuali la Russia potrebbe diventare una minaccia permanente nel continente anche se alla fine Vladimir Putin dovesse non invadere l’Ucraina.

Inflazione ancora protagonista. Nel suo bollettino economico, la Bce ribadisce che l’inflazione potrebbe restare elevata più a lungo delle attese e anche i ministri delle Finanze del G20, riuniti in Indonesia, vedono nell’aumento dei prezzi una delle minacce più gravi per la ripresa economica.

Fed più aggressiva. La maggioranza dei banchieri crede “giustificato” un rialzo dei tassi d’interesse ad un passo più veloce del previsto. É quanto emerge dai verbali relativi all’incontro del 25-26 gennaio del Fomc, il braccio di politica monetaria della Federal Reserve.

Prezzi galoppanti. Nel Regno Unito l’inflazione è salita a gennaio del 5,5%, il tasso più alto da marzo 1992. Secondo gli esperti, potrebbe raggiungere un picco del 7,5% ad aprile 2022. A causa dell’inflazione, alla fine del 2021 i lavoratori britannici hanno visto una riduzione dei loro salari dello 0,8% in termini reali. E negli Usa, sempre a gennaio, i prezzi alla produzione sono saliti dell’1% rispetto a dicembre e del 9,7% nei confronti dello stesso periodo dello scorso anno.

 

 

Eppure c’è chi va controtendenza.  In Giappone, il tasso di inflazione core, che esclude i prezzi degli alimentari e dell’energia, è salito a gennaio solo dello 0,2%, in controtendenza rispetto alle altre grandi economie mondiali. E anche in Cina, l’indice ufficiale dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,9% rispetto alla crescita dell’1,5% registrata nel mese di dicembre, un risultato al di sotto delle previsioni degli analisti che avevano previsto un rialzo dell’1%.

Made in Italy. Secondo Istat, nel 2021 in Italia l’export ha superato i livelli raggiunti nel 2019 (+18,2% rispetto al 2020), mentre l’import è cresciuto del 24,7% rispetto all’anno scorso.

L’Ue potrà tagliare i fondi a Polonia e Ungheria. La Corte di Giustizia Ue ha respinto il ricorso di Ungheria e Polonia contro il meccanismo di condizionalità che lega l’erogazione dei fondi europei al rispetto dello stato di diritto. La Commissione potrà sospendere i pagamenti ai due Stati, accusati di violare i diritti democratici.

Energia italiana. Nonostante gli interventi del governo, nel primo trimestre del 2022 ci sarebbe stato un aumento del costo dell’energia elettrica del 131% e del gas del 94% rispetto a un anno fa. A comunicarlo l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente.

Dati dall’Europa. Nel quarto trimestre del 2021 il Pil dell’Eurozona è aumentato dello 0,3% mentre è cresciuto dello 0,4% nell’intera Ue. Si tratta di rallentamenti significativi rispetto al trimestre precedente (rispettivamente +2,3% e +2,2%).

E dal mondo. Nel quarto trimestre del 2021 il Pil del Giappone è tornato a crescere: +1,3% rispetto ai tre mesi precedenti. Su base annualizzata la crescita è stata del 5,4%, di poco inferiore alle previsioni.

Accordi mediorientali. La Turchia e gli Emirati Arabi Uniti hanno firmato 13 accordi bilaterali in diversi settori e annunciato l’avvio di negoziati in vista di un possibile accordo di libero scambio.

 

Come si sono mossi i mercati

Risiko bancario. Il Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd) ha approvato la cessione dell’80% di Banca Carige a Bper. La quota in Carige verrà rilevata dalla banca modenese per un euro, previa ricapitalizzazione a carico del fondo per 530 milioni, la metà di quanto chiesto inizialmente da Bper.

Le Borse guardano alla Russia. I timori per l’esplosione del conflitto tra Russia e Ucraina hanno affondato i mercati a metà settimana, con lo spread tra Btp e Bund che ha toccato quota 168 punti e Wall Street che giovedì ha messo a segno la peggiore performance del 2022. Nella seduta di venerdì invece i listini si muovono in terreno positivo, anche se con cautela. Si spera in qualche segnale di distensione, mentre la diplomazia è costantemente al lavoro per evitare un’escalation. Gli investitori hanno accolto con favore la notizia che il segretario di Stato americano Antony Blinken ha invitato il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov a un incontro in Europa la settimana prossima e ha proposto ulteriori vertici del Consiglio Nato-Russia.

Petrolio e gas. Intanto, il presidente dell’Ifo Clemens Fuest ha evidenziato che, se la Russia invaderà l’Ucraina, ci sarà uno shock sui prezzi di petrolio e gas in Germania. “Anche se la fornitura di gas non fosse limitata, ci sarebbe comunque uno shock sui prezzi, almeno temporaneamente. Ciò inciderebbe in egual misura sulle famiglie e sull’industria in Germania. Attualmente, prevediamo un tasso di inflazione del 4% per il 2022. Se scoppiasse una guerra, potrebbe essere ancora più alto”, si legge nell’analisi dell’Ifo. Nella tarda mattinata di venerdì, il petrolio Wti si muoveva intorno ai 90 dollari al barile e il Brent sui 91,2 dollari.

 

Indici azionari Performance settimanale Performance da inizio mese
Azioni Italia -0,95% -2,15%
Azioni Europa -0.99% -2.84%
Azioni Usa -0.89% -4.18%
Azioni Cina 0.20% 0.61%
Indici obbligazionari Performance settimanale Performance da inizio mese
Bond governativi eurozona 0.63% -2.37%
Bond governativi usa -0.21% -0.87%
Bond corporate usa -0.44% -1.99%
Spread Btp-Bund 162.6 punti 16.75%
Materie prime Performance settimanale Performance da inizio mese
Oro 53,77 eur/gr (-1,34%) 4.57%
Petrolio Wti 89.57 (-3.78%) -6.57%
Valute Performance settimanale Performance da inizio mese
Cambio Eur/Usd 1.1346 (0.28%) 0,10%
Cambio Eur/Gbp 0,8342 (-0.19%) 0,13%

Indici di mercato. Dati aggiornati ore 16.30 del 18/02/22.

 

L’agenda della prossima settimana

Lunedì i mercati saranno chiusi negli Stati Uniti per festività (festa dei Presidenti), ma sono in arrivo dati interessanti da altre parti del mondo: in Cina occhio al tasso privilegiato di interesse della PBoC, mentre in Germania e nel Regno Unito esce l’indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero a febbraio. Infine, nel solo Regno Unito occhio anche a indice pmi composito e indice dei direttori degli acquisti del settore servizi.

La settimana prosegue con l’indice Ifo sulla fiducia delle aziende in Germania a febbraio e il rapporto sulla fiducia dei consumatori statunitensi sempre a febbraio.

Mercoledì mercati chiusi in Giappone, mentre in Europa segnaliamo l’indice dei prezzi al consumo di gennaio a livello di zona euro (previsto al 5,1%).

Giovedì occhio al Pil del quarto trimestre negli Stati Uniti, mentre venerdì verranno diffusi i dati sul Pil tedesco, sempre nel quarto trimestre del 2021.

 


 

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