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BollettinoAO | Londra rischia di far saltare il tavolo su Brexit

I fatti salienti della settimana

Brexit, quattro anni di negoziati gettati al vento? Il governo britannico guidato da Boris Johnson ha presentato un disegno di legge che prevede la rottura del trattato raggiunto con Bruxelles su Brexit. L’Unione Europea ha risposto chiedendo alla Gran Bretagna di eliminare urgentemente il piano che potrebbe mandare all’aria quattro anni di colloqui, ma da Londra è arrivato un rifiuto: stando al ministro Michael Gove, l’esecutivo britannico non ha intenzione di fare marcia indietro. I rapporti insomma sono sempre più tesi. La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, si è detta “molto preoccupata dagli annunci del governo britannico sulle sue intenzioni di violare l’Accordo di recesso per la Brexit”. Bruxelles ha fatto sapere che potrebbe ricorrere a vie legali e che la mossa ha seriamente condizionato la fiducia nei confronti del Paese.

Bce senza colpi di scena. Nella riunione di giovedì, la Bce ha deciso di mantenere invariato il tasso di interesse e di non modificare il programma straordinario di acquisto di titoli. La presidente Christine Lagarde ha detto di monitorare da vicino l’apprezzamento dell’euro e ha spiegato che l’ammontare massimo deciso per il piano pandemico di acquisti di titoli (Pepp) – 1.350 miliardi – sarà verosimilmente usato tutto entro giugno 2021.

Recovery Fund, dove andranno le risorse? La Commissione Ue ha avviato la preparazione delle linee guida che aiuteranno gli Stati membri a preparare i Recovery plan, o piani di rilancio, nei prossimi mesi. L’Italia da parte sua ha indicato sei “missioni” che intende inserire nel piano nazionale per la ripresa: digitalizzazione e innovazione; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per la mobilità; istruzione e formazione; equità, inclusione sociale e territoriale; salute.

Le stime di Bankitalia. Bankitalia ha ipotizzato due scenari in merito ai benefici derivanti dal Recovery Fund per l’Italia. Nella migliore delle stime, le risorse potrebbero sostenere l’economia con aumento del livello del Pil del 3% entro il 2025. Nella seconda ipotesi, l’impatto degli interventi arriverebbe al 2%.

Un po’ di numeri. Fitch ha rivisto al ribasso le stime sul Pil italiano, che prevede calerà del 10% nel 2020, per poi rimbalzare del 5,4% l’anno prossimo. Intanto nell’Ue, secondo la stima finale di Eurostat, il Pil è crollato nel secondo trimestre dell’11,8% rispetto al precedente, di gran lunga il calo maggiore mai registrato.

Anche il Giappone in profondo rosso. Nel secondo trimestre 2020, il Pil del Giappone ha segnato una contrazione su base annua pari a -28,1%.

Ci siamo ancora dentro. I contagi da coronavirus hanno ripreso a salire sul finire dell’estate. In questo momento a preoccupare di più in Italia sono Francia e Spagna. Intanto in Italia riaprono le scuole, tra dubbi, nuove regole e critiche per la gestione della riapertura.

Intanto Oltreoceano… Il Senato a guida democratica ha bocciato il pacchetto di stimoli all’economia da 650 miliardi presentato dai Repubblicani perché giudicato troppo ridotto. Questo rende più difficile l’approvazione di nuove misure prima delle elezioni presidenziali di novembre. Sul fronte del lavoro, la scorsa settimana ci sono state 884 mila richieste di disoccupazione negli Usa, in linea con la settimana precedente: un dato che interrompe il trend di discesa nelle domande.

Verso Usa 2020. Secondo un sondaggio a livello nazionale di Cbs, il candidato democratico Joe Biden ha il 52% dei consensi contro il 42% dell’attuale presidente Donald Trump.

Una donna a capo di Citigroup. Jane Fraser è stata nominata nuova ceo di Citigroup, prima tra le più importanti banche americane a essere guidata da una donna.

 

 

Come si sono mossi i mercati

Titoli tech, cosa sta succedendo? Un’altra settimana da dimenticare per i grandi titoli tecnologici americani, che hanno trascinato al ribasso tutto il listino statunitense. Giovedì Wall Street ha segnato una nuova battuta d’arresto, con S&P e Dow Jones in calo di circa il 2% nella settimana e il Nasdaq (l’indice dei titoli tech) a -3,5% dopo i massimi raggiunti a inizio settembre al culmine di cinque mesi di rally.

Vecchio Continente poco mosso. Intanto le piazze europee hanno vissuto una settimana tranquilla, senza particolari strappi nemmeno dopo la riunione della Bce, ma i cali di Wall Street potrebbero guastare l’umore ai listini comunitari sul finire della seduta.

Listini asiatici sotto tono. Settimana in perdita invece per le principali piazze asiatiche, che hanno tuttavia recuperato qualche punto in chiusura.

Occhio al cambio euro/dollaro. Sul fronte valutario, l’euro è tornato ad apprezzarsi nonostante le rassicurazioni della presidente della Bce, Christine Lagarde, sull’andamento della moneta unica: giovedì è balzato fino a 1,19 per poi ritracciare leggermente.

Materie prime. Ancora in calo il petrolio, con il Wti intorno a 37 dollari e il Brent a 39,9 dollari; l’oro si aggira sui 1.945 dollari.

Indici azionari
Azioni Italia 1.95%
Azioni Europa 1.55%
Azioni Usa -3.44%
Azioni Cina -3.70%
Indici obbligazionari
Bond governativi eurozona -0.51%
Bond governativi usa 0.38%
Bond corporate usa -0.71%
Spread Btp-Bund 146
Materie prime
Oro 1,959.55 (1.30%)
Petrolio Wti 37.41 (-6.01%)
Valute
Cambio Eur/Usd 1.1847 (0.26%)
Cambio Eur/Gbp 0.9246 (3.02%)

Indici di mercato. Dati aggiornati ore 16.30 del 11/09/20

 

I market movers della settimana

Nella settimana che sta per cominciare non mancheranno appuntamenti capaci di catalizzare l’attenzione dei mercati – a partire dalla riunione della Fed in programma mercoledì.

Si parte martedì 15 settembre in Germania, con la diffusione l’indice Zew di settembre relativo al sentiment sull’economia tedesca. Dalla Cina arrivano invece i numeri sulla produzione industriale di agosto, mentre in Gran Bretagna sarà pubblicato il dato sulle richieste di sussidi di disoccupazione sempre in agosto.

Si prosegue mercoledì con il tasso di disoccupazione in UK e, come anticipato, con la riunione del Fomc, che comunicherà decisioni sui tassi di interesse e proiezioni economiche.

Giovedì sarà invece il turno della Bank of Japan, che annuncerà le prossime mosse di politica monetaria, mentre in Europa è atteso l’indice dei prezzi al consumo di agosto.

 


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